Museo Diocesano di Bisceglie

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Museo Diocesano di Bisceglie
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Palazzo Vescovile (XVII secolo), sede del museo
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Puglia
Regione Stemma Puglia
Provincia Barletta-Andria-Trani
Comune Bisceglie
Diocesi Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
Indirizzo Largo San Donato, 5
70052 Bisceglie (BT)
Telefono +39 0883 494223
Posta elettronica beniculturali@arctrani.it
Sito web [1]
Proprietà Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
Tipologia arte sacra, arte
Contenuti abiti, codici miniati, dipinti, ex voto, gioielli, manoscritti, medaglie, metalli, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti
Servizi accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, laboratorio di restauro, punto di ristoro, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate
Sistema museale di appartenenza Sistema diocesano MAB (Musei, Archivi, Biblioteche)
Sede Museo Palazzo Vescovile
Datazione sede XVII secolo
Fondatori mons. Giuseppe Carata, Giacinto La Notte
Data di fondazione 1980

Il Museo Diocesano di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani), allestito nel Palazzo Vescovile (XVII secolo), è stato aperto al pubblico nel 1980, per volere dell'arcivescovo Giuseppe Carata (1971 - 1990) e dal presidente del "Centro Studi Biscegliese" Giacinto La Notte, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Concattedrale di San Pietro Apostolo e dal territorio diocesano.

Il Museo è sede distaccata del Museo Diocesano di Trani.

Percorso espositivo ed opere

L'itinerario museale, articolato in quattro sezioni espositive, si sviluppa lungo diciotto sale, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XI al XX secolo.

Sezione I - Lapidario

Nella sezione sono disposti stemmi, epigrafi e materiali lapidei che documentano le varie fasi di costruzione della Concattedrale, tra le quali si notano:

Sezione II - Appartamento Sarnelliano (sala I - VI)

La sezione è costituita dall'appartamento che il vescovo Pompeo Sarnelli (1692 - 1724), fece realizzare nel 1693 per sé ed i suoi successori, articolato in vari ambienti (sala d'ingresso, oratorio privato, studiolo, sala dell'alcova, ecc.), tutte decorate da:

Nell'appartamento si conservano pregevoli opere, tra le quali si segnalano:

Sezione III - Gioielli antichi ed abiti femminili (sale VII - XI)

La sezione raccoglie preziosi ex voto, provenienti da varie chiese ed offre una notevole panoramica di gioielli e dell'abbigliamento femminile in uso tra la metà del XIX e l'inizio del XX secolo.

Sala VII - Oreficeria popolare

Nell'Italia meridionale il gusto popolare richiedeva gioielli femminili particolarmente appariscenti; un gusto che dal XVIII si protrasse fino agli inizi del XX secolo. Questo tipo di oreficeria utilizzava oro a bassa caratura, lavorato in lamina, decorato da incisioni, da smalti opachi e da pietre naturali di basso pregio o da gemme di vetro colorato. Dai laboratori orafi meridionali (soprattutto napoletani), comunque, uscivano piccoli capolavori: spille, orecchini, anelli, bracciali e collane.

Sala VIII - Gioielli aristocratici e borghesi

Spilla (1870 ca.), oro e ametista

Nella sala è conservata la gioielleria di lusso, appannaggio delle classi aristocratiche e borghesi. Particolarmente preziosi sono i gioielli che provengono dal Tesoro della Confraternita della Madonna del Rosario in San Domenico, tra cui spiccano:

  • Spilla a forma di tralcio vegetale che circonda una corolla di tulipano (ultimo quarto del XIX secolo), in oro giallo, argento e diamanti.
  • Spilla di gusto archeologico (1870 ca.), in oro e ametista: questa è simile a quelle prodotte a Roma dagli orafi Castellani con iscrizioni sacre in greco o latino.
  • Raccolta di abiti femminili (XIX secolo).

Sala IX - Gioielli nuziali

La sala presenta i gioielli nuziali, donati alle giovani il giorno del matrimonio. Le parure da sposa era generalmente composta da:

  • Spilla, bracciale rigido e anello;
  • Spilla, anello e orecchini a fiore, che montano madreperla e brillanti.

Sala X - Gioielli simbolici

Nella sala sono presentati quei gioielli che tradizionalmente scandiscono le tappe della vita:

Orecchini (XIX secolo), oro e pietre preziose
  • medaglie battesimali,
  • piccoli ciondoli per preservare i bambini da malattie e influssi malefici,
  • doni di fidanzamento,
  • ornamenti da lutto,
  • amuleti e talismani.

Sala XI - Gioielli maschili

La sala conserva alcuni gioielli ex voto maschili legati soprattutto a vicende belliche o marinaresche. Si segnala:

  • Medaglione di Rodrigo Alvarez de Toledo (1870), appartenuto al giovane aristocratico legittimista accorso a Roma per combattere tra gli zuavi in difesa di papa Pio IX. All'interno della cassa è custodito un lembo della bandiera pontificia.
  • Orologio da panciotto (inizio XX secolo), in un piccolo foglio incollato sulla controcassa si legge:
« Il soldato Simone Giacomo ai Protettori combattendo sul Carso per grazia ricevuta. 27 luglio 1915[1] »

Sezione IV - Tesoro della Cattedrale (sale XII - XVIII)

La sezione è dedicata al Tesoro della Cattedrale, costituito da oggetti liturgici realizzati tra il XV e XIX secolo, e da alcune opere provenienti dal Duomo. Di rilievo:

Galleria fotografica

Note
  1. La data è quella della annuale festività dei Santi patroni della città.
Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Touring Editore, Milano 2005, p. 214 - ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni