Museo Masaccio d'Arte Sacra di Cascia (Reggello)
Museo Masaccio d'Arte Sacra di Cascia (Reggello) | |
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Masaccio, Trittico di san Giovenale (1422), tempera su tavola | |
Categoria | Musei parrocchiali |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Firenze |
Comune | Reggello |
Località o frazione | Cascia |
Diocesi | Diocesi di Fiesole |
Indirizzo | Via Casaromolo, 2/a - Loc. Cascia 50066 Reggello (FI) |
Telefono | +39 055 868129 |
Fax | +39 055 868129 |
Posta elettronica | info@museomasaccio.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Parrocchia |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | codici miniati, dipinti, ex voto, gioielli, oggetti devozionali, monete, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biglietteria, bookshop, didattica, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale del Chianti e del Valdarno fiorentino |
Sede Museo | Pieve dei Santi Pietro e Paolo, locali attigui |
Datazione sede | XVI secolo |
Data di fondazione | 21 aprile 2002 |
Il Museo Masaccio d'Arte Sacra di Cascia, frazione del comune di Reggello (Firenze), allestito in alcuni ambienti attigui alla Pieve dei Santi Pietro e Paolo in Cascia (XVI secolo), è stato aperto al pubblico il 21 aprile 2002, con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal territorio parrocchiale.
Il Museo è stato intitolato a Masaccio, soprannome di Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai (1401 – 1428), il pittore che apre la grande stagione del Rinascimento fiorentino, del quale è conservata la prima opera a noi nota.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato su due livelli, si sviluppa in cinque sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIV al XIX secolo.
Sala I
La sala presenta dipinti e oggetti liturgici provenienti non solo dal borgo di Cascia, ma anche ad altre chiese importanti del territorio di Reggello, tra i quali spiccano:
- Trittico con Madonna con Gesù Bambino in trono, due angeli, tra san Bartolomeo e san Biagio, san Giovenale e sant'Antonio abate detto Trittico di san Giovenale (1422), tempera su tavola, proveniente dalla Chiesa di San Giovenale: questa è prima opera di Masaccio, eseguita a soli 21 anni, ma già caratterizzata dal suo peculiare senso plastico.[1]
- Madonna con Gesù Bambino in trono e san Romolo, san Pietro, san Paolo, san Sebastiano e il donatore Roberto Folchi (fine XV - inizi XVI secolo), tempera su tavola, della scuola di Domenico Ghirlandaio, proveniente dalla Pieve di San Pietro e San Paolo a Cascia. Di particolare interesse è la presenza in basso a destra del ritratto del committente dell'opera, il vescovo di Fiesole (1481 - 1504) e già pievano di Cascia, Roberto Folchi, raffigurato in età avanzata
- Madonna con Gesù Bambino tra san Michele arcangelo e san Sebastiano (1575), tavola firmata da Agnolo Guidotti, proveniente dalla Pieve di san Pietro a Cascia.
- Predica di san Giovanni Battista e Miracolo di santa Brigida di Svezia (seconda metà del XVI secolo), olio su tavola, della bottega di Alessandro Allori.
- Annunciazione (XVI secolo), olio su tela, di Agnolo Bronzino, proveniente dalla Pieve di San Pietro e San Paolo a Cascia.
- Compianto su Gesù Cristo morto (1601), olio su tela, di Santi di Tito, proveniente dalla Pieve dei Santi Pietro e Paolo .
- San Giovanni Battista e santa Brigida di Svezia (1626), olio su tela, di Zanobi Rosi, provenienti dalla Pieve dei Santi Pietro e Paolo.
- Sant'Antonio da Padova con Gesù Bambino e santi (1655), olio su tela, di Jacopo Vignali, proveniente dalla Pieve dei Santi Pietro e Paolo.
Sala II
Nella sala, decorata con pregevoli dipinti murali (prima metà del XVIII secolo) rinvenuti sotto l'intonaco e recentemente restaurati, ad "illusionismo architettonico", che raffigurano:
- sulle pareti, Loggia con vedute diverse; la principale comprende una Figura femminile allegorica con simboli del potere, circondata da edifici classici.
- sul soffitto, Balconata aperta sul cielo, circondata piante, grandi stemmi con raffigurazioni allegoriche e ghirlande.
Inoltre, nella sala sono conservati tesori di oreficeria sacra databili dal XIV - XIX secolo:
- Calice (XIV - XV secolo), in rame dorato con inserti d’argento lavorati a niello.
- Croce processionale (XV secolo), in rame inciso.
- Ostensorio raggiato (metà XVIII secolo), in argento sbalzato, cesellato e pietre semipreziose, proveniente dalla Chiesa di Santa Margherita a Cancelli.
- Statua di san Nicola di Bari (XVIII secolo), in legno ancora dotata del suo abbigliamento in tessuto prezioso.
- Ampolline (XVIII secolo) con decorazioni a giorno in argento.
Sala III
La sala presenta i paramenti liturgici, un vero e proprio piccolo Museo del tessuto che comprende esemplari dal XV - XX secolo, tra questi sono da segnalare:
- Pianeta (XVI secolo), in lampasso e velluto in seta e oro.
- Dalmatica (XVI secolo) di damasco con motivi decorativi a fiore di cardo, di manifattura toscana.
- Coperta degli Statuti della Compagnia del SS. Sacramento (XVII secolo), in velluto e argento.
Sala IV
La sala espone gli ex voto, donati per devozione popolare all'antico Crocifisso ligneo di Cascia ed alla Madonna del Conforto di San Giovenale: rosari, monete, medaglie e gioielli del XVII - XVIII secolo.
Sala V
La sala, destinata a custodire l'Archivio storico della Pieve, è stata arredata con ritratti dei pievani succedutisi tra il XVII e il XIX secolo.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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Collegamenti esterni | |