Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie (San Giovanni Valdarno)
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie (San Giovanni Valdarno) | |
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Beato Angelico, Annunciazione (1432 ca.), tempera su tavola | |
Categoria | Musei di Basilica |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Arezzo |
Comune | San Giovanni Valdarno |
Diocesi | Diocesi di Fiesole |
Indirizzo | Piazza Masaccio, 8 52027 San Giovanni Valdarno (AR) |
Telefono | +39 055 9122445, +39 331 8847963 |
Posta elettronica | basmariassdellegrazie@virgilio.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Fiesole, Comune di San Giovanni Valdarno |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale del Valdarno |
Sede Museo | Basilica di Santa Maria delle Grazie |
Datazione sede | XV secolo, fine |
Fondatori | Vincenzo Mannozzi Torini |
Data di fondazione | 1864 |
Il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Valdarno (Arezzo), collocato ai locali adiacenti alla Basilica di Santa Maria delle Grazie (fine XV secolo), è stato istituito 1864 per volere di Vincenzo Mannozzi Torini per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, provenienti dalla chiesa e del territorio sangiovannese.
Storia
L'istituzione del Museo presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie risale al 1864, in quell'anno furono raccolti presso la sacrestia le opere più importanti, provenienti dalle chiese di San Giovanni Valdarno, per salvaguardarle dal rischio di dispersione a seguito della soppressione degli istituti ecclesiastici voluta dal Stato unitario.
Il Museo fu completamente riordinato nel 1959 da Luciano Berti, che ne pubblicò il primo catalogo.
In epoca recente molti restauri hanno interessato i monumenti storici del territorio sangiovannese con significative ricadute sul Museo: alcune opere della collezione sono state riportate nella loro ubicazione originaria, mentre altre per ragioni di conservazione e di sicurezza sono state collocate nelle sale del Museo, che è stato riaperto al pubblico nel 1990.
Il Museo è stato ristrutturato e riallestito ulteriormente nell'ottobre del 2005, con l'apertura di nuove sale.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in sei sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIV al XX secolo.
Dipinti e sculture
Il Museo conserva una piccola, ma significativa raccolta di dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Trittico con Trinità tra la Madonna, santa Maria Maddalena, san Giacomo, san Giovanni Battista, san Giovanni evangelista e sant'Antonio abate (1400 - 1405), tempera su tavola, di Mariotto di Nardo, proveniente dalla Pieve.[1]
- Busto di san Lorenzo (prima metà del XV secolo), in legno intagliato, dorato e argentato, attribuito a Nanni di Bartolo detto il Rosso.
- Gesù Cristo in pietà tra Maria Vergine e santa Lucia; San Silvestro, san Michele arcangelo e sant'Ivo (1420 - 1425), tempera su tavola, di Mariotto di Cristofano, proveniente dalla Chiesa di Santa Lucia.[2]
- Pala d'altare con Annunciazione e Storie di Maria Vergine (1432 ca.), tempera su tavola, del Beato Angelico, proveniente dal Convento di San Francesco di Montecarlo.[3]
- Sportelli di tabernacolo dipinti con Angeli musicanti; Sant'Ansano e san Biagio vescovo (1440 - 1450), tavole di Paolo Badaloni e Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello minore del Masaccio, provenienti dalla Chiesa di San Lorenzo.[4][5]
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono e santi (1446 - 1450), tavola di Domenico di Michelino.[6]
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono tra santa Caterina d'Alessandria, san Giovanni Battista, san Pietro e santo martire (1460 - 1480 ca.), tavola Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia.[7]
- San Raffaele arcangelo e Tobia (1467 - 1470), tavola di Giovanni di Piamonte.[8]
- Annunciazione, Madonna in adorazione di Gesù Bambino, San Giuliano l'ospedaliere, San Sebastiano, Stemmi gentilizi (1472), tavola di Jacopo del Sellaio, proveniente dalla Basilica.[9]
- Due dipinti con San Lorenzo e San Giovanni Battista (1600), olio su tela, di Gregorio Pagani, provenienti dall'altare maggiore della Basilica.
- Decapitazione di san Giovanni Battista (1620), olio su tela, di Giovanni da San Giovanni, commissionata dalla Confraternita di San Giovanni Decollato, fondata nel 1543 nella Chiesa di San Lorenzo.[10]
- Sposalizio di Maria Vergine (1621), affresco staccato, di Giovanni Mannozzi, provenienti dalla rotonda della Basilica.[11]
Suppellettile liturgica e paramenti sacri
Il Museo presenta preziosi oggetti liturgici e paramenti sacri, tra i quali si notano:
- Servizio per aspersione (secchiello per acqua benedetta ed aspersorio), seconda metà del XVI secolo, in argento sbalzato, cesellato e tornito, di bottega toscana.
- Navicella portaincenso (fine del XVI - inizio del XVII secolo), in argento sbalzato, cesellato, bulinato e inciso, di bottega fiorentina.
- Turibolo (fine del XVI - inizio del XVII secolo), in argento sbalzato, cesellato, bulinato e inciso, di bottega fiorentina.
- Coppia di corone per immagini sacre (inizio del XVII secolo), in lamina d'argento sbalzata, cesellata e dorata, e paste vitree colorate, di bottega fiorentina.
- Croce processionale (1600), in lamina d'argento sbalzato, cesellato e inciso, parti a fusione, su anima di ferro, di bottega toscana.
- Pisside (1609), in argento sbalzato, tornito e inciso, parti a fusione, di bottega fiorentina.
- Calice (1662), in argento sbalzato, cesellato, bulinato, parti a fusione, di bottega fiorentina.
- Paliotto (1684), in argento sbalzato, cesellato, bulinato e inciso su fondo di velluto rosso, di Bernardo Puccini.
- Ostensorio (1708 - 1709), in argento sbalzato, cesellato, fuso, tornito, inciso e parzialmente dorato, di Bernardo Holzmann.
- Reliquiario ad ostensorio dei capelli di Maria Vergine (1710 - 1711), in argento sbalzato, cesellato, fuso, tornito, inciso, di Bernardo Holzmann.
- Stauroteca (1712 - 1713), in argento sbalzato, cesellato, fuso, tornito ed inciso, di Bernardo Holzmann.
- Reliquiario ad ostensorio di santa Filomena (1712 - 1713), in argento sbalzato, cesellato, fuso, tornito ed inciso, di Bernardo Holzmann.
- Calice (1850), in argento sbalzato, cesellato, fuso, bulinato, opera del fiorentino Salvatore Morelli.