Museo dell'Opera del Duomo di Messina
Museo dell'Opera del Duomo di Messina | |
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Innocenzo Mangani, Coperta della Madonna della Lettera, detta "Manta" (1661 - 1668), oro cesellato, rame, gemme, perle e smalto | |
Altre denominazioni | Museo del Tesoro del Duomo di Messina |
Categoria | Musei del Duomo |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Sicilia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Messina |
Comune | Messina |
Diocesi | Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela |
Indirizzo | Via San Giacomo, 2 98100 Messina (ME) |
Telefono | +39 090 675175 |
Fax | +39 090 675175 |
Posta elettronica | info@messinarte.it messinarte@tiscali.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Opera del Duomo |
Tipologia | Arte sacra |
Contenuti | dipinti, gioielli, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, visite guidate |
Data di fondazione | 2000 |
Il Museo dell'Opera del Duomo di Messina, allestito negli ambienti dell'ex-canonica, nell'atrio meridionale del Cattedrale, è stato inaugurato in occasione del Giubileo del 2000 con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla stessa Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale, disposto su due livelli, si sviluppa in quattro sale espositive, lungo il quale sono presentate circa quattrocento opere, databili dal X al XX secolo, disposte in ordine cronologico.
I - Sala
Nella prima sala, al pianterreno, sono custodite le opere più antiche della collezione, tra le quali si notano:
- Lampada pensile detta "Pigna" (969 - 1250), in cristallo di rocca e lamina d'argento, di bottega siculo-araba: l'opera inizialmente per illuminare la Cappella del Santissimo Sacramento, già nel XVII secolo risulta invece utilizzata come teca per il Reliquiario del Sacro Capello della Madonna della Lettera. Nel 1943, forse danneggiata durante i bombardamenti, non fu più usata e venne sostituita durante la processione, da una copia in vetro.
- Reliquiario del Sacro Capello della Madonna (XVII secolo), in argento dorato, di Pietro Juvarra: l'opera ancora oggi è portata in processione il 3 giugno, durante la festa della patrona.
- Reliquiario a braccio di san Marziano (XII secolo), in argento sbalzato e cesellato, di bottega siciliana: l'opera venne commissionato dall'arcivescovo Richard Palmer († 1183).
- Croce processionale (XII - XIII secolo), in lamina d'argento sbalzata e legno, di bottega siciliana.
- Calice con Gesù Cristo crocifisso, Madonna e santi (1348 ca.), in argento dorato e smalti, di Jacopo Sirio.
- Calice a coppa larga dell'arcivescovo Filippo Crispo (1392 - 1402), in argento dorato e smalti, , di bottega siciliana.
- Gesù Cristo crocifisso con l'albero della vita (fine XV - inizio XVI secolo), in legno e gesso, attribuito alla bottega messinese dei Pilli, proveniente dalla cappella della famiglia D'Alcontres in Santa Maria della Mercè al Tirone, dove era stato portato dopo il ritrovamento in una chiesa distrutta in seguito al terremoto del 1908.
- Leggio ad aquila (XVI secolo), in bronzo, di ambito fiammingo, proveniente dall'altare maggiore della Cattedrale: l'opera ha la forma del simbolo di san Giovanni evangelista.
- Ostensorio con Storie dell'Antico e Nuovo Testamento (XVII secolo), in oro con placche smaltate e diamanti, di Giuseppe Bruno.
- Ostensorio con due angeli genuflessi e un pellicano (XVII secolo), in argento e diamanti, di Francesco Bruno.
- Tre statuette dei Magi (1640), in lamina d'argento sbalzata e cesellata, di bottega siciliana.
II - Sala della Manta d'oro
La seconda sala, sempre al pianterreno, è dedicata alle opere che sono legate alla Madonna della Lettera, tra le quali si possono ammirare:
- Coperta della Madonna della Lettera detta anche Manta (1661 - 1668), in oro cesellato, rame, gemme, perle e smalto, di Innocenzo Mangani: l'opera fu commissionata dal Senato Messinese il 29 aprile 1659, al celebre orafo e scultore fiorentino, ma alla sua esecuzione contribuì anche l'argentiere messinese Giovan Gregorio Juvarra. La coperta fu realizzata per celare, secondo la tradizione bizantina, l'immagine sacra raffigurante la Madonna della Lettera, che si trova sull'altare maggiore della Cattedrale, utilizzo che viene ancora oggi fatto durante la festività mariana del 3 giugno.
- Calice (1695), in argento dorato, di Filippo Juvarra.
- Due candelieri (1701), in argento sbalzato e cesellato, di Filippo Juvarra e Giuseppe D'Angelo: i due monumentali oggetti liturgici hanno un altezza di 280 cm.
- Modello di vascello con spighe di grano detto Vascelluzzo (inizio del XVIII secolo), in argento sbalzato, realizzato da Pietro e Francesco Juvarra, che viene portato in processione nella solennità del Corpus Domini. Questo oggetto ricorda l'arrivo a Messina, per intercessione della Madonna della Lettera, patrona della città, di un vascello carico di grano, durante la guerra dei Vespri (1282), quando la popolazione era ormai allo stremo delle forze per la carestia che l'affliggeva.
- Vara di Maria Vergine (XVIII secolo), in argento sbalzato, che viene portata in processione il 3 giugno, giorno della Madonna della Lettera.
Inoltre, nella sala sono esposti gioielli donati in devozione alla Madonna della Lettera, nel corso dei secoli. Tra i quali si segnalano:
- Medaglione quadrilobato con la Madonna della Lettera (1629), in argento dorato di Antonino Donia.
- Medaglione quadrilobato con la Madonna della Lettera tra angeli (1672), in oro e diamanti, di bottega siciliana.
- Spille a ramo fiorito (XVII secolo), in oro, decorate a smalto e pietre preziose, di bottega siciliana.
- Croce pettorale (prima metà del XVIII secolo), in oro, argento, smeraldi e diamanti, di bottega messinese.
- Croce pettorale del cardinale Giuseppe Guarino (1875 - 1897), in oro, ametiste e diamanti, di bottega messinese.
- Croce pettorale dell'arcivescovo Angelo Paino (secondo quarto del XX secolo), in oro, smeraldi e brillanti, di bottega siciliana: l'opera è appesa nella Manta sul petto di Gesù Bambino.
- Croce pettorale dell'arcivescovo Angelo Paino (secondo quarto del XX secolo), in oro, ametiste e diamanti, di bottega messinese.
III - Sala
Nella terza sala, al primo piano, sono esposte pregevoli opere databili dal XVII a XIX secolo, tra le quali si notano:
- Quattro vasi portapalma (XVII secolo), in lamina d'argento e rame, di bottega messinese.
- Paliotto d'altare (XVII secolo), in lamina d'argento sbalzata e cesellata applicata su seta gialla, realizzata da Didaco Rizzo e Bartolo Provenzano.
- Reliquiario a statua di santa Rosalia (1673), in argento sbalzato e cesellato, di bottega palermitana: la figura poggia i piedi su un'aquila ad ali spiegate, simbolo della città di Palermo, che regge nel becco un giglio. L'opera fu donata alla Cattedrale dal re Carlo II di Spagna (1661–1700), della regina Maria Anna del Palatinato-Neuburg (1667–1740) e dei senatori palermitani.
- Statuette portapalma (1706), in argento di bottega messinese: il fusto raffigura delle donne, sedute su una sfera dorata cinta dai segni zodiacali, nell'atto di sorreggere un quadretto raffigurante Storie della vita di Maria Vergine.
- Ostensorio con il sacrificio d'Isacco (1724), in argento dorato, smeraldi e diamanti, di bottega siciliana.
IV - Sala dello Stendardo della Madonna delle Grazie
Nella quarta sala, sempre al primo piano, sono esposte opere databili dal XVIII al XX secolo, tra le quali vanno ricordate:
- Croce d'altare (1711), in argento fuso e cesellato, e rame dorato, di bottega messinese.
- Stendardo processionale della Madonna delle Grazie con gioielli ex voto (fine del XVIII - XX secolo), in velluto blu, oro e pietre preziose, di manifattura messinese, proveniente dal borgo marinaro di Pace: nell'opera con straordinaria cura sono stati applicati i preziosi ex voto (orecchini, bracciali, catene d’oro, collane, ciondoli, anelli e orologi) in modo da comporre il Monogramma di Maria Vergine circondato da una ricca cornice. Al centro si trova il anche, entro una teca, una sua reliquia. In basso, inoltre, tra i gioielli sono visibili anche due pesci d'oro, il tonno e l'acciuga, tipici del pescato dello stretto. Lo straordinario stendardo veniva esposto, durante la festa di settembre, nella Chiesa di Santa Maria della Grotta.
- Calice, donato da papa Giovanni Paolo II, in occasione della canonizzazione di sant'Eustochia Smeralda Calafato (1434 – 1485), celebrata a Messina l'11 giugno 1988.
- Leggio d'altare con l'Immacolata Concezione (XIX secolo), in argento dorato, di bottega siciliana.
- Statua di Gesù Cristo risorto (XIX secolo), in argento dorato, di bottega siciliana.
Galleria fotografica
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