Pietro Basadonna
Pietro Basadonna Cardinale | |
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Matías Moreno González, Ritratto del cardinale Pietro Basadonna (1645 - 1668), incisione su carta; Rijksmuseum (Amsterdam) | |
Età alla morte | 67 anni |
Nascita | Venezia 17 settembre 1617 |
Morte | Roma 6 ottobre 1684 |
Sepoltura | Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio (Roma) |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | mai nominato |
Consacrazione vescovile | mai consacrato |
Creato Cardinale |
12 giugno 1673 da Clemente X (vedi) |
Cardinale per | 11 anni, 3 mesi e 24 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Pietro Basadonna (Venezia, 17 settembre 1617; † Roma, 6 ottobre 1684) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nato a Venezia, di una famiglia patrizia. Secondo dei cinque figli di Alvise Basadonna e Maria Trevisan. Zio del Cardinale Luigi Priuli (1712). Il suo cognome è anche elencato come Basadonius.
Formazione e attività diplomatica
La sua formazione comprendeva un'ampia cultura classica e aveva una conversazione elegante ed erudita e una buona conoscenza della lingua e letteratura greca.
Da adolescente si recò a Costantinopoli e vi rimase per tre anni con il balivo Girolamo Soranzo. In seguito, fu Savio di Terraferma. Divenne un famoso oratore. Nominato ambasciatore della Repubblica di Venezia in Spagna nel 1648, occupò il posto fino al 1652. La sua ambasciata segnò un miglioramento nelle relazioni tra i due paesi; fu nominato cavaliere dal re Felipe IV di Spagna. Dal maggio 1655 all'inizio del 1656 fu capitano di Brescia. Dal 1657 al 1660 fu consigliere della Repubblica. Nominato ambasciatore di Venezia presso la Santa Sede nel maggio 1661, ha occupato il posto fino al novembre 1663; lavorò per diminuire le tensioni tra la Curia e Parigi e per mitigare l'intolleranza reciproca del papa e dell'ambasciatore francese Carlo, duca di Créqui. Nel gennaio 1664 fu nominato procuratore di San Marco, la più alta carica della Repubblica di Venezia dopo il doge; fu procuratore della Procuratia de Ultra.
Nel 1667, insieme ad Andrea Contarini, Nicolò Sagredo Battista Nani, fece parte di un'ambasciata straordinaria inviata a Roma per congratularsi con il nuovo papa Clemente IX, con il quale era diventato un buon amico durante la sua missione in Spagna, dove l'arcivescovo Giulio Rospigliosi era il nunzio apostolico. Nel 1671 fu nominato riformatore all'Università di Padova. Fece anche parte, con Marcantonio Giustiniani e Luigi Sagredo, della magistratura per l'affrancamento della Zecca, che la Repubblica era stata costretta ad istituire per far fronte alla terribile situazione finanziaria causata dalla rapida crescita del debito pubblico. A quel punto, lui occupava una posizione di una certa preminenza e autorità tra la nobiltà veneziana. Era un laico al momento della sua promozione al cardinalato. Venne accompagnato dal vescovo Alberto Badoaro(ch) di Crema e il nipote Gianalberto BadoaroGianalberto, futuro cardinale, in viaggio a Roma per ricevere le insegne cardinalizie.
Cardinalato
Creato cardinale diacono nel concistoro del 12 giugno 1673, il papa gli inviò la berretta rossa con breve apostolico datato 15 giugno 1673. Il 29 giugno successivo, in una solenne cerimonia nella Basilica patriarcale di San Marco a Venezia, il vice-doge Nicolò Morosini, il membro più anziano del Consiglio, in sostituzione del doge Domenico Contarini, che era indisposto, impose la berretta rossa al nuovo cardinale. Ricevette la berretta rossa il 5 dicembre 1673 e la diaconia di Santa Maria in Domnica, il 15 gennaio 1674. Il 12 giugno 1673 gli fu concessa la dispensa per non aver ancora ricevuto la tonsura clericale al momento della sua promozione al cardinalato.
Il 21 giugno successivo gli fu concesso il permesso di ricevere gli ordini sacri al di fuori dei giorni delle Quattro Tempora e senza intervalli di tempo tra loro; ed anche la dispensa per aver partecipato ad attività criminalibus et bellicis. Ascritto alle Congregazioni per i Vescovi e i Regolari, della Disciplina dei Regolari, dell'Indice, dell'immunità ecclesiastica e della Sacra Consulta.
Una volta a Roma, il papa voleva dargli, poiché il cardinale Basadonna possedeva una rendita piuttosto magra, il contributo proprio dei cardinali che erano poveri, ma egli rifiutò e al suo dignitoso manutenimento provvide la Signoria. Partecipò al conclave del 1676, che elesse papa Innocenzo XI.
Morte
Morto il 6 ottobre 1684, verso le 4 del pomeriggio, a Roma. Esposto nella Chiesa di San Marco, a Roma, dove si svolsero i funerali l'8 ottobre 1684, fu sepolto sul lato sinistro della stessa chiesa.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Maria in Domnica | Successore: | |
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Camillo Massimo | 15 gennaio 1674 - 6 ottobre 1684 | Francesco Maria de' Medici |
Predecessore: | Abate commendatario di Leno | Successore: | |
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Gianfrancesco Morosini | 1º gennaio 1679 - 6 ottobre 1684 | Marcantonio Barbarigo |
Voci correlate | |
- Cardinali diaconi di Santa Maria in Domnica
- Abati commendatari di Leno
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