Quattro Tempora

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Barthélemy l'Anglais, Le Livre des Propriétés des choses, Bibliothèque nationale de France. La miniatura mostra il lavoro del contadino nelle quattro stagioni
Virgolette aperte.png
Con le Rogazioni e le Quattro Tempora, la Chiesa suole pregare il Signore per le necessità degli uomini, soprattutto per i frutti della terra e per il lavoro dell'uomo, e ringraziarlo pubblicamente.
Virgolette chiuse.png

Le Quattro Tempora sono quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa e celebrate al principio delle quattro stagioni dell'anno.

Storia

Le origini delle Quattro Tempora non sono molto chiare. Sembra che siano nate come celebrazioni proprie della città di Roma, con un spiccato carattere di solennità rurale e legate all'inizio delle quattro stagioni; si svolgevano con digiuni e celebrazioni particolari il mercoledì, il venerdì e nella vigilia tra il sabato e la domenica.

Da principio si avevano solamente tre tempora. Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione a papa Callisto I († 222).

San Leone Magno († 461) ha lasciato venticinque sermoni delle Tempora, allora chiamate semplicemente ieiunium mensis (primi), quarti, septimi e decimi, "digiuno dei mesi (primo), quarto, settimo e decimo"[1]. Tale celebrazione era già nella prima metà del V secolo una consuetudine radicata.

Papa Gelasio I († 496) fissò le ordinazioni dei presbiteri e dei diaconi nelle celebrazioni notturne dei sabati delle Tempora. Le sacre Ordinazioni, furono assegnate rigorosamente alle Tempora fino al Vaticano II. Attualmente vengono conferite in ogni altro giorno, preferibilmente di domenica, e non sono più collegate al digiuno ascetico preparatorio[2].

Alla vigilia della riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, si rilevava che "è ammesso da tutti che le Tempora oramai sono in crisi, e una loro revisione si è resa necessaria. Però la struttura tradizionale dell'istituzione merita di essere mantenuta"[3]. Effettivamente il carattere stagionale delle Quattro Tempora è difficilmente trapiantabile al di fuori dell'emisfero settentrionale[4], a causa del chiaro riferimento al ritmo e alle modalità stagionali propri di esso.

La situazione attuale del Rito romano

Le offerte delle quattro stagioni: olio (inverno), fiori (primavera), spighe (estate), uva (autunno)

Le Norme Generali per l'Ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario (1969) attribuiscono alle Conferenze Episcopali la competenza di regolare le Quattro Tempora in quanto al tempo e alle modalità celebrative (n. 46).

Nel 1972, il Consilium per la riforma, in una lettera alle Conferenze Episcopali mai spedita, insisteva affinché in questi giorni non mancasse mai la preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose: tale indicazione cercava di conservare quell'aspetto tradizionale di queste antiche celebrazioni.

Nel Messale Romano in lingua italiana del 1983, la Conferenza Episcopale Italiana precisò che l'inizio delle quattro stagioni viene ricordato il mercoledì, il venerdì e il sabato dopo la III domenica di Avvento per l'Inverno, dopo la I domenica di Quaresima per la Primavera, dopo la domenica di Pentecoste per l'Estate, dopo la III domenica di settembre per l'Autunno.

In seguito, con la pubblicazione del Benedizionale in lingua italiana (1992), i tempi delle Quattro Tempora furono riorganizzati nel modo seguente: al mercoledì, venerdì e sabato che cadono

  • dopo la III domenica di Avvento (Inverno);
  • dopo la III domenica di Quaresima (Primavera);
  • dopo la domenica della Santissima Trinità (Estate);
  • dopo la III domenica di settembre (Autunno).

Il Benedizionale determina inoltre quanto segue:

« La tradizione delle Quattro Tempora, originariamente legata alla santificazione del tempo nelle quattro stagioni, può essere opportunamente ravvivata con momenti di preghiera e di riflessione. Mettendo in rilievo il mistero di Cristo nel tempo, la comunità cristiana invoca e ringrazia la provvidenza del Padre per i frutti della terra e del lavoro dell'uomo»
(n. 1814)

Lo stesso Benedizionale, più avanti, propone le seguenti modalità celebrative:

« Si potrà caratterizzare la Messa vespertina del venerdì o quella del sabato mattina, concludendo l'apposito formulario della preghiera dei fedeli con l'orazione di benedizione proposta qui di seguito e con l'offerta: dell'olio in Inverno; dei fiori in Primavera; delle spighe di grano in Estate; dell'uva in Autunno. »
(n. 1816)

Segue il rito di benedizione durante la Messa (nn. 1817-1819).

Nel Rito ambrosiano

La riforma del Lezionario non ha toccato il Messale ambrosiano che sarà oggetto di una revisione successiva, con ogni probabilità nel 2024. le Quattro Tempora si celebrano dunque con le regole e le formule presenti dopo il Concilio Vaticano II.

La tradizione delle Quattro Tempora, originariamente legata alla santificazione del tempo delle quattro stagioni, può essere opportunamente ravvivata con momenti di preghiera e riflessione che pongano in rilievo il mistero di Cristo nel tempo. In tali occasione si potrà ad esempio usare qualche formulario particolare di preghiera universale o dei fedeli o anche, nel Tempo Ordinario[5], valersi dei formulari delle Messe per varie necessità nei giorni del cambio della stagione. Nei formulari che seguono viene proposta anche l'orazione conclusiva adatta alla circostanza; rimane tuttavia valido il principio che spetta di norma all'orazione a conclusione della liturgia della parola – contemplata nel formulario della messa di Rito ambrosiano – chiudere la preghiera universale. L'inizio delle quattro stagioni, Quattro Tempora ,si ricorda:

  • il mercoledì, il venerdì e il sabato dopo la V domenica di Avvento (Inverno)
  • dopo la I domenica di Quaresima (Primavera)
  • dopo la domenica di Pentecoste (Estate)
  • dopo la III domenica di settembre (Autunno).

Nei giorni suddetti si possono dire interamente o in parte i seguenti formulari[6]:

INVERNO V settimana di Avvento

Nella stagione invernale la natura riposa e si rigenera
nell'attesa di una rinnovata fecondità.
Preghiamo perché tutta la famiglia umana, pellegrina nel tempo,
si rinnovi nello Spirito, prendendo coscienza che in Cristo,
Signore dell'universo e centro della storia,
ha compimento la speranza terrena e la speranza eterna.

Preghiamo insieme e diciamo: R. Dio creatore e Signore, ascoltaci.

Perché la parola di Dio seminata nel campo della Chiesa
ispiri propositi di rinnovamento
e maturi in opere di giustizia e di pace, preghiamo. R.

Perché il seme che il lavoratore dei campi ha affidato alla terra
fruttifichi e produca un raccolto abbondante
e non manchi a nessuno il pane quotidiano, preghiamo. R.

Perché nel nostro tempo con le conquiste della scienza e della tecnica
non venga meno il senso della vocazione fondamentale dell'uomo
come collaboratore di Dio, preghiamo. R.

Perché nelle coscienze si diradi la nebbia dell'incredulità
e nell'attesa di Cristo, sole di giustizia,
si rafforzi la speranza in un avvenire costruttivo e sereno, preghiamo. R.

Perché la terra non sia resa schiava degli egoismi individuali e collettivi,
ma secondo il disegno del Padre offra i beni necessari per la vita di ogni uomo
e per lo sviluppo di tutte le nazioni, preghiamo. R.

O Dio nostro Padre,
nel corso delle generazioni
che hanno preparato la venuta del Cristo tuo Figlio
non hai lasciato mancare
continui segni della tua sapienza e misericordia;
fa splendere su di noi la piena luce della verità,
perché cooperiamo generosamente
alle giuste attese di progresso e di pace.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen

PRIMAVERA

I settimana di Quaresima

La Pasqua è il cuore dell'anno liturgico:
tempo del risveglio in Cristo nostro Signore, primavera dello Spirito.
Come il creato, così anche la Chiesa
si prepara a una nuova fioritura di fede e di carità
attraverso un itinerario di preghiera,
di penitenza e di servizio fraterno.
Preghiamo Dio Padre,
perché rafforzi il nostro impegno di rinnovamento umano e cristiano
nell'ascolto della Parola e nell'attenzione ai segni dei tempi.

Preghiamo insieme e diciamo: R. Dio della libertà e della pace, ascoltaci.

Perché la comunità ecclesiale ritrovi l'autentica misura dell'amore,
dono di sé, superamento di ogni egoismo,
incontro di persone
che camminano insieme sotto lo sguardo di Dio, preghiamo. R.

Perché non ci lasciamo vincere dalle difficoltà e dalle insidie del male,
ma seguiamo il Cristo nel cammino della Croce,
ben sapendo che il seme fecondato dal sacrificio
porterà frutti di risurrezione e di vita nuova, preghiamo. R.

Perché le famiglie si rinsaldino nella fedeltà e nell'amore,
le categorie sociali sappiano superare le sterili contrapposizioni,
le generazioni si incontrino
in un dialogo aperto e fiducioso, preghiamo. R.

Perché l'uomo moderno sappia comprendere
il prodigio della creazione che ogni anno si rinnova,
e collabori al disegno di Dio con il miglioramento interiore
e il generoso servizio del bene comune, preghiamo. R.

Perché messaggio della speranza cristiana,
fiorisca in gesti di riconciliazione e di fraternità,
e le armi della distruzione
si trasformino in strumenti di progresso e di pace, preghiamo. R.

Dio sorgente inesauribile di vita,
sostieni con la forza del tuo Spirito
l'umanità che aspira a un avvenire di giustizia e di pace,
perché resti salda in ogni uomo
la fede nella vittoria del bene sul male
promessa e attuata nella Croce del tuo Figlio.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen

ESTATE

I settimana dopo Pentecoste

La Chiesa, nata dal sacrificio di Cristo,
riceve con la Pentecoste il battesimo dello Spirito
e si manifesta agli uomini come sacramento universale di salvezza.
È una Chiesa tutta eucaristica e missionaria,
che offre al Signore le primizie dell'apostolato e del martirio,
richiamando tutte le culture e tutti i popoli a far parte del regno di Dio.
La stagione estiva, piena di sole e di vita, sembra manifestare
la fecondità e la gioia scaturita dalla Pentecoste:
è il tempo della messe, il tempo dell'incontro tra gli uomini
per superare le barriere e le differenze sociali,
e così costruire una sola famiglia.

Preghiamo insieme e diciamo: R. Dio della libertà e della pace, ascoltaci.

Perché la Chiesa del nostro tempo, a immagine della prima comunità cristiana,
sia perseverante nell'insegnamento degli Apostoli,nella frazione del pane,
nella comunione fraterna e nell'orazione, preghiamo. R.

Perché lo Spirito di Cristo rinnovi i prodigi della Pentecoste;
faccia dei piccoli, dei giovani e degli anziani profeti e testimoni del Signore;
susciti apostoli e ministri del Vangelo, preghiamo. R.

Perché il Signore ispiri e confermi il proposito della verginità per il regno dei cieli,
benedica e santifichi il patto nuziale;
accenda in tutti il desiderio di accogliere, servire e promuovere la vita, preghiamo. R.

Perché il Padre benedica gli uomini dei campi e delle officine,
renda feconda ogni iniziativa per liberare l'uomo dalla schiavitù morale e materiale,
per debellare la miseria e la fame nel mondo, preghiamo. R.

Perché l'occasione delle ferie estive,
in un contatto più sano e armonioso con la natura,
serva a rinsaldare i vincoli della fede,
del'amicizia e della fratellanza universale, preghiamo. R.

O Padre che hai donato al mondo il tuo Spirito
come frutto pieno della nostra redenzione,
compi anche nel nostro tempo i prodigi della Chiesa apostolica,
perché gli uomini di ogni lingua e di ogni nazione,
uniti dalla tua parola,
si tendano la mano per rinnovare la faccia della terra.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen

AUTUNNO

III settimana di settembre

Si fa festa insieme perché Dio ha benedetto il lavoro dei campi.
Noi abbiamo seminato e irrigato, la provvidenza ha dato fecondità.
Giorno dopo giorno, l'uomo, con il lavoro delle braccia e con le tecniche più avanzate,
si è fatto collaboratore di Dio nel progetto della creazione. Sia ringraziato il Signore.
L'autunno è la stagione dell'ultimo raccolto,
della semina e della ripresa in ogni settore della vita comunitaria.
In questo tempo siamo tutti chiamati a rivelare le intenzioni e i disegni di Dio
con la testimonianza di fede, il senso di responsabilità, la generosa apertura ai fratelli.
Come gli antichi patriarchi riprendiamo il cammino
sotto lo sguardo del Padre incontro a Cristo che viene

Preghiamo insieme e diciamo: R. Benedici il tuo popolo Signore.

Perché tutta la comunità si unisca, nella gioia, al rendimento di grazie a Dio
creatore e Padre, fonte prima di ogni bene e di ogni progresso, materiale e spirituale, preghiamo. R.

Perché il lavoro in tutte le sue espressioni tragga luce e forza
dalla parola e dall'esempio di Cristo,
nella consapevolezza che in lui è il futuro dell'uomo, preghiamo. R.

Perché in ogni parte della terra si operi efficacemente
per eliminare lo scandalo della denutrizione e della fame,
e le risorse create per tutti siano condivise fra tutti, preghiamo R.

Perché docenti, genitori e studenti
all'interno della comunità scolastica e nella società
imparino a educarsi vicendevolmente nella ricerca della vera sapienza, preghiamo. R.

Perché sia santificato il nome e il giorno del Signore,
e nel rendimento di grazie di ogni domenica
ciascuno di noi riceva lo Spirito che lo fa vivere e operare nella serenità e nella pace, preghiamo. R.

O Padre, che in Cristo tuo Figlio hai dato all'uomo
la Verità che lo illumina,
la Via che gli indica il cammino,
la Vita che continuamente lo rinnova
sostienici con la forza del tuo Spirito,
perché progrediamo ogni giorno
nella conoscenza del tuo amore e nella speranza del regno.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen

Considerazione teologiche e pastorali

Anche se la proposta della Conferenza Episcopale Italiana presenta aspetti positivi, il tentativo di salvataggio delle antichissime Quattro Tempora non sembra abbia avuto grande esito nella pratica pastorale[7]. Forse perché l’origine di queste celebrazioni è legato ad una cultura di un passato prevalentemente rurale, oggi non più attuale.

Da un punto di vista più teologico, poi, si può poi osservare che, nella visione cristiana della festa, non c'è posto propriamente per una festa autonoma del ringraziamento per il raccolto, poiché il motivo generale delle celebrazioni cristiane è l'opera di salvezza realizzata da Cristo, la quale diviene "festa salvifica" innanzitutto nell'Eucaristia.

Note
  1. La numerazione dei mesi corrisponde a quella del Calendario Romano, precedente a quello giuliano, nel quale l'anno cominciava in marzo
  2. su. URL consultato il 01-03-2024(IT) Enrico Finotti, LE “QUATTRO TEMPORA” su liturgiaculmenetfons.it. URL consultato il 01-03-2024
  3. Mario Righetti (1969) 47.
  4. Pierre Jounel (1984).
  5. Il Tempo Ordinario, sebbene non più presente nel Nuovo Lezionario Ambrosiano resta ancora nel messale per scandire i tempi liturgici, fino alla successiva riforma liturgica che prenderà vita molto probabilmente nel 2024.
  6. Gli stessi si trovano anche nel Messale Romano nell'Appendice o nell'Orazionale per la Preghiera dei fedeli.
  7. Così annota Matía Augé in Le Quattro Tempora oggi.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni