Protonotaio apostolico
Il protonotario o protonotaio apostolico è un prelato di curia, titolare di una carica onorifica papale e di altri particolari diritti onorifici. Nel corso dei secoli sono stati numerosi i personaggi che hanno occupato questa carica di prestigio, considerata una via per il cardinalato.
Storia
Fin dai primi secoli la Chiesa istituì sette funzionari notarili regionali, il cui compito fu quello di compilare gli Acta Martyrum. Nel XIV secolo si aggiunsero altri sette notari che assunsero il nome di protonotari, cioè di primi notari e avevano il compito di stendere gli atti apostolici della curia romana, da cui l'aggettivo apostolici.
Papa Sisto V ne modificò il numero in dodici, e nel 1838 papa Gregorio XVI ne riportò il numero a sette, a cui dette il titolo di de numero partecipantium. Papa Pio X con il motu proprio Inter multiplices del 21 febbraio 1905 stabilì diverse categorie di protonotari:
- Protonotari Apostolici di numero o partecipanti. Furono confermati in numero di sette e furono di nomina papale. Secondo il suddetto motu proprio ebbero il privilegio della mitra e di qualsiasi altra insegna pontificale escluso il trono, il pastorale e la cappa.
- Protonotari Apostolici soprannumerari. Vi facevano parte coloro i quali detennero un canonicato nei tre capitoli patriarcali dell'Urbe.
- Protonotari Apostolici ad instar participantium. Se di nomina papale erano ad vitam, altrimenti se detenevano un canonicato mantenevano tale dignità solo durante il loro ufficio di canonici. Vi appartenevano inoltre quegli ecclesiastici ai quali la santa sede concedeva questo onore, i canonici di qualche Capitolo di particolare importanza e quei protonotari di numero che uscivano dal collegio prima dei dieci anni dalla nomina. I protonotari che lasciavano il collegio dopo dieci anni dalla nomina continuavano a mantenere il privilegio di numero per cinque anni ulteriori, per poi essere nominati, de iure, Protonotari ad instar.
- Protonotari Apostolici titolari o onorari. Vi appartenevano i vicari capitolari e i vicari generali durante il loro ufficio. Si trattava di prelati extra Urbem, perciò non godevano degli onori della famiglia pontificia, né erano ascritti tra i familiari del Sommo Pontefice.
Altre attribuzioni furono stabilite nella costituzione apostolica Ad incrementum decoris di papa Pio XI del 15 agosto 1934. Con la lettera apostolica motu proprio Pontificalis Domus del 28 marzo 1968, papa Paolo VI decretò l'abolizione delle altre categorie di protonotari a eccezione dei Protonotari di numero e Protonotari soprannumerari. Secondo lo stesso motu proprio, essi rientrano nei prelati della Famiglia pontificia.[1]
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