Sant'Antonio Maria Pucci

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Sant'Antonio Maria Pucci, O.S.M.
Presbitero
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al secolo Eustachio
battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 72 anni
Nascita Vernio
16 aprile 1819
Morte Viareggio
12 gennaio 1892
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa 1843
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale Firenze, 1843
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Creazione
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Sant'Antonio Maria Pucci
Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 12 giugno 1952, da Pio XII
Canonizzazione 9 dicembre 1962, da Giovanni XXIII
Ricorrenza 12 gennaio
Altre ricorrenze
Santuario principale Santuario di Sant'Antonio Maria Pucci
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 12 gennaio, n. 12:
« A Viareggio in Toscana, sant'Antonio Maria Pucci, sacerdote dell'Ordine dei Servi di Maria: parroco per circa cinquant'anni, si dedicò in modo particolare alle attività formative e catechetiche e alle opere di carità per i bisognosi. »

Sant'Antonio Maria Pucci, al secolo Eustachio (Vernio, 16 aprile 1819; † Viareggio, 12 gennaio 1892) è stato un religioso e presbitero italiano, servita, proclamato santo da papa Giovanni XXIII il 9 dicembre 1962. Veniva chiamato con affetto "il curatino di Viareggio".

Biografia

Nacque in una famiglia di poveri contadini a Poggiolo di Vernio, piccolo villaggio dell'alta Valle del Bisenzio, nella diocesi di Pistoia secondo di otto figli. Siccome suo padre era anche sacrestano, fin da piccino Eustachio imparò a seguirlo in chiesa e a frequentare la canonica, dove don Luigi Diddi impartiva lezione ai bambini del villaggio.

Un giorno, di ritorno dal santuario di Boccadirio, a dodici chilometri circa da Poggiole, confidò a don Luigi:

« Io sono deciso di abbandonare il mondo e di entrare in convento...Lei non mi abbandoni; continui a essere il mio sostegno e la mia guida... Però le confido di voler entrare in un Ordine che in un modo o in una altro sia consacrato alla Madonna. Voglio dare a lei la mia anima e tutto me stesso »

Il cappellano conosceva l'Ordine dei Servi di Maria e propose alla famiglia di Eustachio di farlo entrare nel convento della Santissima Annunziata a Firenze. Dopo alcune iniziali reticenze, il figlio diciottenne sarebbe stato molto utile nel lavoro dei campi, Eustachio entrò in convento nel 1837.[1]

Al termine del noviziato frà Pellegrino Romaggi attestò del novizio:

« Non solamente è stato sempre irreprensibile, ma anzi molto edificante, poiché ha sempre dimostrato un carattere docile, schietto e sereno; ha dato molte prove della costante sua ubbidienza, umiltà e soda pietà; come pure ha dimostrato un grande impegno nello studio e nell'adempimento di tutti i suoi doveri, per cui non ho avuto mai occasione di dubitare della sua vocazione allo stato religioso. »

Il Pucci poté continuare gli studi nel convento di Monte Senario, dove nel 1843 fece la professione solenne prendendo il nome di Antonio Maria. Lo stesso anno fu ordinato sacerdote a Firenze, nella chiesa di San Salvatore, annessa al palazzo arcivescovile. Oppresso da tanta dignità, inginocchiato ai piedi del Crocifisso esclamò:

« Signore, non sono degno! Signore, non sono degno! »

Fu mandato dai superiori nel 1844 a Viareggio, diocesi di Lucca, nel nuovo convento come viceparroco. Fino all'ultimo giorno di vita egli fu nella parrocchia di Sant'Andrea un miracolo vivente di attività e di risorse apostoliche. Nel 1847, benché non avesse che ventotto anni e non ambisse cariche, le autorità diocesane lo nominarono esaminatore prosinodale e i superiori dell'Ordine gli affidarono la cura della parrocchia; nel 1859 lo elessero priore della sua comunità; nel 1883 lo nominarono priore provinciale per la Toscana e quindi definitore generale.[1]

Padre Pucci restò quel che era sempre stato, umile con tutti e fratello dei suoi fratelli ai quali non fece mai sentire il peso della sua autorità, pur sapendoli richiamare alla scrupolosa osservanza delle regole e dei voti, allo spirito di rinuncia e di mortificazione proprio dell'Ordine. Fu soprannominato il Curatino perché, piccolo di statura e di corporatura. Non possedeva grandi doti oratorie e una voce nasale per cui la sua Messa si snodava in cantilena monotona.[1]

Quando i Servi di Maria giunsero a Viareggio nel 1841, vi introdussero il culto alla Madonna Addolorata. Appena il Curatino ebbe preso possesso della parrocchia nel 1847, la pose sotto la protezione di Lei e fece della Compagnia di Maria SS. Addolorata il suo centro d'azione. Fu tale l'ondata di fede e di devozione da lui suscitata che non si varava più nessuna imbarcazione senza una solenne funzione alla Vergine Santissima che terminava con la benedizione dello scafo.

Anticipò in un certo senso l'Azione Cattolica istituendo varie associazioni per le diverse categorie dei suoi parrocchiani: per i giovani La Compagnia di San Luigi e la Congregazione della Dottrina Cristiana; per gli adulti riorganizzò la già esistente Alma Compagnia di Maria Santissima Addolorata, mentre per le donne creò la Congregazione delle Madri Cristiane.

Nel 1853 fu il fondatore inoltre dell'istituzione per l'educazione delle fanciulle delle Suore Mantellate Serve di Maria e dette vita al primo ospizio marino per i bambini poveri malati.

Ammalatosi di una polmonite fulminante dopo aver soccorso un ammalato in una tempesta, morì il 12 gennaio 1892. Venne sepolto nel cimitero comunale, ma in seguito fu traslato nella stessa chiesa di Sant'Andrea dove aveva trascorso il suo lunghissimo periodo di parroco, il 18 aprile 1920.

Il culto

Fu proclamato beato il 12 giugno 1952 da Pio XII e canonizzato il 9 dicembre 1962 da Giovanni XXIII, per il suo esempio di vita dedicata all'attività pastorale.

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 Guido Pettinati, S. Antonio Maria Pucci (1818-1892), in I Santi canonizzati del giorno, Segno, Udine, vol. I, 1991, p. 174-177,
Bibliografia
  • Guido Pettinati, S. Antonio Maria Pucci (1818-1892), in I Santi canonizzati del giorno, Segno, Udine, vol. I, 1991, p. 174-177, online
  • Ignazio Maria Calabuig (curatore), Sant'Antonio Maria Pucci, Facoltà Teologica Marianum, 2004
  • Antonio Maria Pucci, Epistolario di s. Antonio M. Pucci osm (1847-1891), Vol. 1: 1847-1883, Facoltà Teologica Marianum, 2001
  • Antonio Maria Pucci, Epistolario di s. Antonio M. Pucci osm, Vol. 2: 1883-1891, Facoltà Teologica Marianum, 2006
  • Elio Peretto (curatore), Storia e profezia nella memoria di un frate santo. Atti del Convegno di studio nel primo centenario della morte di s. Antonio Pucci (Roma, 14-16 ottobre 1992), Facoltà Teologica Marianum, 1994
Voci correlate
Collegamenti esterni