Santi martiri coreani

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Santi martiri coreani
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Extra martiri coreani
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Cardinali creazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerati da Chiesa cattolica
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Beatificazione [[]]
Canonizzazione 6 maggio 1984, da Giovanni Paolo II
Ricorrenza 20 settembre
Altre ricorrenze
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Attributi
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Consorte

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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 20 settembre, n. 1:
« Memoria dei santi Andrea Kim Tae-gŏn, sacerdote, Paolo Chŏng Ha-sang e compagni, martiri in Corea. In questo giorno in un'unica celebrazione si venerano anche tutti i centotrè martiri, che testimoniarono coraggiosamente la fede cristiana, introdotta la prima volta con fervore in questo regno da alcuni laici e poi alimentata e consolidata dalla predicazione dei missionari e dalla celebrazione dei sacramenti. Tutti questi atleti di Cristo, di cui tre vescovi, otto sacerdoti e tutti gli altri laici, tra i quali alcuni coniugati altri no, vecchi, giovani e fanciulli, sottoposti al supplizio, consacrarono con il loro prezioso sangue gli inizi della Chiesa in Corea. »

I Santi martiri coreani furono centotré membri della Chiesa martirizzati in Corea tra il 1839 e il 1866.

Tra di essi spiccano i santi Andrea Kim Tae-gon, primo presbitero coreano, e il catechista Paolo Chong Ha-sang, oltre a tre vescovi e sette sacerdoti missionari, tutti membri francesi della Società per le Missioni Estere di Parigi.

Furono canonizzati da papa Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984 a Seul, con una cerimonia che per la prima volta si svolse fuori dal Vaticano.

La vicenda

Fondata nel XVII secolo per iniziativa di alcuni laici, la Chiesa cattolica in Corea iniziò ad essere perseguitata alla fine del XVIII secolo.

Nel 1802 re Sunjo emanò un editto in cui si ordinava lo sterminio dei cristiani. Rimasti soli e senza guida spirituale (l'ultimo sacerdote era stato ucciso nel 1801), i cristiani coreani chiedevano continuamente al vescovo di Pechino e al Papa di avere dei sacerdoti, ma le condizioni locali lo permisero solo nel 1837, quando furono inviati un vescovo Lorenzo Imbert e due sacerdoti Pietro Maubant e Giacomo Chastan delle Missioni Estere di Parigi. Essi, penetrarono clandestinamente in Corea e furono martirizzati due anni dopo.

Un secondo tentativo operato da Andrea Kim Taegon, che riuscì a far entrare nel Paese un vescovo e un sacerdote. Da quel momento la presenza di una gerarchia cattolica in Corea non sarebbe più mancata, nonostante l'incrudelirsi della persecuzione nel 1866. Nel 1882 il governo concesse la libertà religiosa.

La canonizzazione

Nelle persecuzioni coreane perirono, secondo fonti locali, più di diecimila martiri: di questi centotré furono beatificati in due gruppi distinti nel 1925 e nel 1968 e poi canonizzati tutti insieme il 6 maggio 1984 a Seul da papa Giovanni Paolo II.

Lista dei martiri

Vescovi

Sacerdoti

Laici

Voci correlate
Collegamenti esterni