Sede titolare di Apt

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Sede titolare di Apt
Sede vescovile titolare
Dioecesis Aptensis
Chiesa latina
Mappa diocesi di Apt.png
Vescovo titolare: Jean-Luc Hudsyn
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Aix
Istituita: 9 febbraio 2009
Stato Francia
Località: Apt
Diocesi soppressa di Apt
Eretta: III secolo
Soppressa: 29 novembre 1801
inglobata nelle diocesi di Avignone e di Digne
Coordinate geografiche
43°52′00″N 5°24′00″E / 43.883333, 5.4 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Apt
Apt
Collegamenti esterni
Dati online ( ch)
Collegamenti interni
Tutte le sedi titolari

La Diocesi di Apt (Dioecesis Aptensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Territorio

La diocesi confinava a nord con la diocesi di Carpentras, a est con quella di Sisteron, a sud con l'arcidiocesi di Aix e ad ovest con la diocesi di Cavaillon.

Sede vescovile era la città di Apt nell'attuale dipartimento di Vaucluse, in Provenza, dove fungeva da cattedrale la chiesa di Sant'Anna.

Nel 1695 e nel 1752 la diocesi comprendeva 32 parrocchie, raggruppate in 4 decanati: Apt, Saint-Christol, Saint-Martin-de-Castillon e Saint-Saturnin.

Storia

Secondo la tradizione, la diocesi di Apt sarebbe stata fondata da sant'Auspico, inviato in questa città alla fine del I secolo da san Clemente e morto martire nell'anno 102. La prima testimonianza storica dell'esistenza della diocesi di Apta Julia risale al concilio di Arles del 314, dove, a rappresentare il vescovo, c'erano il prete Romano, e un esorcista di nome Vittore. Invece, il primo vescovo conosciuto di Apt è san Castore (prima metà del V secolo), citato in alcuni documenti liturgici dell'epoca e in una lettera di papa Bonifacio I del 419.[1]

A partire dal V secolo la diocesi, che comprendeva la valle del Calavon, divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Aix.

Tra il VII ed il IX secolo la diocesi fu devastata dai Saraceni e la serie episcopale aptense fu di fatto interrotta per molti decenni, per riprendere con regolarità solo con Teutberto a metà del IX secolo.

Il 2 agosto 991 il vescovo Teodorico fondò il capitolo della cattedrale, composto da 12 canonici presieduto da un prevosto. Per il loro sostentamento, Teodorico predispose la cessione di una parte delle terre e dei possedimenti del vescovado e delle offerte dei fedeli.[2]

L'antica cattedrale, risalente all'epoca paleocristiana, fu rifatta nell'XI secolo; le mura furono consacrate da papa Urbano II agli inizi del mese di agosto del 1096. Fu ricostruita sotto gli episcopati di Guillaume e di Pierre de Saint-Paul nel XII secolo; altri rifacimenti avvennero nei secoli successivi.

A partire dalla metà del XII secolo, i vescovi ottennero dal papa e dall'imperatore la conferma del possesso dei loro beni ecclesiastici. Nel 1162 il vescovo Pierre de Saint-Paul prestò giuramento di fedeltà all'imperatore ottenendo in cambio il titolo di principe dell'impero. Da questo momento i vescovi divennero signori feudali, con tutti i problemi che questo comportava nelle relazioni con gli altri principi secolari presenti sul territorio. Nel 1193 Guiran de Viens ottenne da Enrico VI il possesso e il controllo su una parte della città episcopale.

La diocesi comprendeva alcune abbazie istituite nel Medioevo: l'abbazia di Saint-Eusèbe de Saignon[3], fondata nel VI secolo, ristabilita nel 1004 e affidata ai benedettini nel 1032; l'abbazia di Valsainte[4], nel territorio di Banon, fondata el 1188; l'abbazia femminile di Santa Caterina, di regola agostiniana, e quella, anch'essa femminile, di Sainte-Croix[5], dell'ordine cistercense.

Nel XVI secolo il vescovo Jean-Baptiste de Simiane si lasciò convincere dalle idee luterane e per questo venne deposto nel 1571. I suoi successori, il fratello François de Simiane (1571-1587), e Pompée de Periglio (1588-1607), lottarono invece con energia contro le idee riformatrici tedesche, cercarono di correggere gli abusi e promulgarono i decreti di riforma del concilio di Trento.

Nel 1706 il vescovo Joseph de Foresta, che si distinse per la sua lotta contro il giansenismo, fondò il seminario vescovile affidato alla Compagnia di Gesù. Il seminario fu soppresso dal vescovo Éon de Cély verso il 1780.

La diocesi fu soppressa in seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 e il suo territorio incorporato in gran parte in quello della diocesi di Avignone, mentre 8 parrocchie nell'alta valle del Calavon furono incorporate nella diocesi di Digne.

Il 6 agosto 1877 il titolo di vescovi di Apt fu concesso agli arcivescovi di Avignone, che lo ebbero fino al 2009.

Dal 2009 Apt è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 22 febbraio 2011 il vescovo titolare è Jean-Luc Hudsyn, già vescovo ausiliare di Malines-Bruxelles.

Cronotassi

Vescovi residenti

Vescovi titolari

Note
  1. Secondo Noël Didier, Henri Dubled e Jean Barruol (Cartulaire de l'Église d'Apt, Paris, 1967, p. 16), al concilio di Nîmes del 396 sarebbe stato presente un vescovo Aptensis di nome Ottavio; questo vescovo è sconosciuto a Duchesne e Albanès.
  2. La carta di istituzione del capitolo in Gallia christiana, Instrumenta, pp. 74-75.
  3. Voce Abbaye Saint-Denis de Reims di fr.wiki: il materiale ivi presente è stato rielaborato in senso cattolico e integrato Abbaye Saint-Eusèbe de Saignon
  4. Voce Abbaye Notre-Dame de Valsaintes di fr.wiki: il materiale ivi presente è stato rielaborato in senso cattolico e integrato
  5. (FR) Abbaye Sainte-Croix. Apt, Vaucluse (1234-1435) su data.bnf.fr. URL consultato il 01-07-2023
  6. Vescovo menzionato nella vita di san Castore.
  7. Martirologio Romano, festa 21 settembre: Ad Apt nella Provenza, in Francia, san Cástore, vescovo, che, desideroso di spiegare la vita monastica ai fratelli di un monastero di nuova fondazione, chiese a san Giovanni Cassiano di comporre le celebri «Conferenze» sugli asceti d'Egitto.
  8. Dopo Castore, Gallia christiana riporta tre vescovi, Ausonio, Asclepio e Leonzio. Secondo Duchesne, Ausonio e Leonzio sono frutto dei lavori di un falsario del Seicento, Polycarpe de la Rivière; mentre Asclepio fu vescovo di Cavaillon. Di questi tre vescovi, Albanès ammette come possibile il vescovo Ausonio.
  9. Assente in Gallia christiana.
  10. Menzionato da Gallia christiana e ammesso da Albanès, benché non esistano documenti che lo comprovino; escluso da Duchesne perché attestato solo da Polycarpe de la Rivière.
  11. Dopo Magnerico, Gallia christiana inserisce i vescovi Geraldo, Seudardo e Paolo, esclusi da Duchesne e Albanès, i quali spostano Paolo dopo Teutberto. Albanès ammette inoltre un san Sendardo dopo Riccardo.
  12. Menzionato da Gallia christiana e ammesso da Albanès, è ignoto a Duchesne.
  13. Jean-Pierre Poly, La Provence et la société féodale 879-1166, Parigi 1976, p. 22.
  14. Martirologio Romano festa 6 novembre: Ad Apt nella Provenza, sempre in Francia, santo Stefano, vescovo, insigne per la sua mansuetudine, che fu per due volte pellegrino a Gerusalemme e si dedicò alla ricostruzione della cattedrale.
  15. Vescovo tradizionalmente attribuito a Apt, ma di cui, secondo Albanès, non esiste alcuna documentazione che ne attesti la storicità: «Nous sommes fortement tenté de supprimer l'épiscopat de Laugier…» (col. 219).
  16. 16,0 16,1 Fratello del vescovo precedente.
  17. Nipote dei due vescovi precedenti.
  18. È incerta l'identificazione di questa chiesa Solciensem; potrebbe corrispondere alla diocesi sarda di Sulci, oppure, come afferma Albanès, ad una sede dell'estremo nord della Germania. In tutti i casi non risulta nessuna bolla di nomina in Eubel. Secondo Gallia christiana novissima venne deposto.
  19. Era vescovo di Como e al contempo nunzio apostolico in Francia.
  20. Nipote del vescovo precedente.
Bibliografia