San Tommaso Becket
San Tommaso Becket Arcivescovo · Martire | |
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Santo | |
Mosaico con San Tommaso Becket; Monreale, Duomo | |
Età alla morte | 52 anni |
Nascita | Londra 21 dicembre 1118 |
Morte | Canterbury Regno Unito 29 dicembre 1170 |
Ordinazione presbiterale | 3 giugno 1162 |
Consacrazione vescovile | 1162 |
Incarichi ricoperti | Arcivescovo di Canterbury |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 21 febbraio 1173, da Alessandro III |
Ricorrenza | 29 dicembre |
Attributi | Mitria, baculo pastorale, spada, palma |
Patrono di | Bottai, fabbricanti di spazzole |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 29 dicembre, n. 1:
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San Tommaso Becket (Londra, 21 dicembre 1118; † Canterbury Regno Unito, 29 dicembre 1170) è stato un arcivescovo e martire inglese. Lord Cancelliere del Regno d'Inghilterra dal 1154, venne eletto arcivescovo di Canterbury e primate d'Inghilterra nel 1162: ostile ai propositi di Enrico II di ridimensionamento dei privilegi ecclesiastici, venne ucciso (forse per ordine del sovrano) nel 1170; nel 1173 venne proclamato santo e martire da papa Alessandro III..
Biografia
Nacque a Londra da una famiglia di mercanti di origine normanna stabilitasi in Inghilterra sotto Guglielmo il Conquistatore, venne avviato sin dall'infanzia alla carriera ecclesiastica: dopo la prima formazione ricevuta presso l'abbazia di Merton, approfondì gli studi a Parigi e, tornato in patria, entrò a servizio dell'arcivescovo di Canterbury Teobaldo di Bec.
Teobaldo, riconosciutene le capacità, ne fece uno dei suoi più stretti collaboratori: lo inviò ad approfondire lo studio del diritto canonico a Bologna e ad Auxerre; Tommaso accompagnò l'arcivescovo al concilio tenutosi a Reims nel 1148 e, nel 1154, venne ordinato diacono e nominato prevosto di Beverley ed Arcidiacono della Cattedrale.
Enrico II, successe nel 1154 a Stefano di Blois come re d'Inghilterra, consigliato dal clero, lo nominò Cancelliere del Regno, subito dopo l'incoronazione. Divenuto cancelliere di Enrico II, fu molto vicino al re, era custode del sigillo reale e la persona di maggior fiducia del monarca. Tommaso venne persino accusato di trascurare i suoi doveri di arcidiacono di Canterbury.
Contro le aspettative dell'episcopato e dei baroni che ne avevano assecondato la nomina, il nuovo cancelliere assecondò la grande opera riformatrice del sovrano, tesa a limitare l'indipendenza dei feudatari e a ristabilire l'ordine e l'autorità monarchica: Enrico si servì della buona conoscenza che Tommaso aveva del diritto romano per creare un'amministrazione centralizzata, controllata dalla Curia regis.
Fu ordinato presbitero sacerdote il 3 giugno 1162 e consacrato vescovo il giorno dopo, Tommaso Becket non tardò a mettersi in urto col re. Le Costituzioni di Clarendon definite dal Concilio di Clarendon (1164) avevano ripristinato certi diritti regi decaduti, in particolare una corte secolare avrebbe potuto processare un ecclesiastico che avesse commesso un reato e l'ingerenza del re nella nomina di vescovi e abati. Tommaso Becket inizialmente riconobbe le nuove leggi, ma successivi dissidi (vedi Concilio di Northampton (1164)) lo portarono a fuggire in Francia, dove visse sei anni di esilio, conducendo vita ascetica in un monastero cistercense.
Conclusa con il re una pace formale, grazie ai consigli di moderazione di Papa Alessandro III, col quale si incontrò. Becket fece ritorno in Inghilterra, il 1º dicembre 1170, accolto trionfalmente dai fedeli, che egli salutò con queste parole:
« | Sono tornato per morire in mezzo a voi. » |
Come primo atto sconfessò i vescovi che erano scesi a patti col re, accettando le "Costituzioni" e il re questa volta perse la pazienza, lasciandosi sfuggire una frase incauta:
« | Chi mi toglierà di mezzo questo prete intrigante?. » |
La richiesta fu accolta da quattro cavalieri armati che entrarono nella cattedrale di Canterbury, l'arcivescovo accolse i sicari del re, vestito dei paramenti sacri e si lasciò pugnalare senza opporre resistenza, mormorando:
« | Accetto la morte per il nome di Gesù e per la Chiesa. » |
Era il 23 dicembre 1170 a causa delle ferite subite spirò il 29 dicembre.
Il culto
Memoria liturgica il 29 dicembre (facoltativa).
L'emozione per il barbaro assassinio suscitò immediatamente la venerazione nei confronti di Tommaso: a poco più di due anni dalla morte, papa Alessandro III lo canonizzò il 21 febbraio 1173 nella chiesa di San Pietro a Segni, mentre l'indignazione popolare spinse Enrico II a sottoporsi a una pubblica penitenza il 12 luglio 1174.
Ben presto Tommaso divenne simbolo della lotta dei cattolici per la libertà e contro l'assolutismo politico.
Dedicazioni in Italia
- Il duomo di Marsala, in Sicilia, è dedicato a san Tommaso di Canterbury: il culto ne fu portato in Sicilia da Giovanna, figlia di Enrico II d'Inghilterra e moglie di Guglielmo II d'Altavilla il buono, re di Sicilia, per espiare le colpe del padre; la leggenda vuole che una nave diretta in Inghilterra e che trasportava colonne corinzie per la costruzione di una chiesa dedicata al santo, per una tempesta, si arenò a Marsala. Vedendo in ciò un segno divino, gli abitanti costruirono la chiesa nel 1177 e la dedicarono al santo inglese.
- Nel Duomo di Monreale, Guglielmo II fece raffigurare anche Tommaso di Canterbury tra i martiri.
- A Bologna, nella chiesa di San Salvatore si trova un "San Tommaso Becket", polittico ligneo di Vitale da Bologna. Quest'opera proviene da una cappella, abbattuta all'inizio del Seicento per fare posto alla chiesa attuale, dedicata al santo dagli studenti inglesi dell'Università di Bologna, che volevano preservare anche all'estero il culto del martire medievale.
- La parrocchia del Duomo di Forlì, ossia la cattedrale della Santa Croce è intitolata a San Tommaso di Canterbury. Nelle vicinanze, infatti, sorgeva una chiesa, ora scomparsa, che era stata dedicata al santo vescovo, in quanto punto di riferimento dei pellegrini inglesi diretti a Roma.
- Chiesa e Abbazia del XIII secolo intitolata a san Tommaso Becket a San Tommaso, frazione di Caramanico Terme (Pe) in Abruzzo. Nominata monumento nazionale nel 1902.
Predecessore: | Arcivescovo di Canterbury | Successore: | |
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Teobaldo di Bec | 1162-29 dicembre 1170 | Riccardo di Dover |
Bibliografia | |
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