Anno della Fede
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L'Anno della Fede del 2012-2013 è stato indetto l'11 ottobre 2011 da Benedetto XVI con la Lettera Apostolica Motu Proprio Porta Fidei.
L'inizio dell'Anno della fede, l'11 ottobre 2012, coincide con il ricordo del cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II, voluto dal beato Giovanni XXIII (11 ottobre 1962), e con quello del ventesimo anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, offerto alla Chiesa dal beato Giovanni Paolo II (11 ottobre 1992).
L'Anno della Fede ha avuto termine nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, 24 novembre 2013[2]; a livello della Santa Sede l'evento è stato segnato dalla concelebrazione presieduta da papa Francesco sul sagrato della Basilica di San Pietro, alla presenza dei capi delle Chiese Orientali cattoliche; al termine della celebrazione sono state venerate le reliquie attribuite all'apostolo Pietro[3].
Scopo
Con l'indizione di tale Anno il Papa intende mettere al centro dell'attenzione della Chiesa ciò che, fin dall'inizio del suo pontificato, ha più a cuore: l'incontro con Gesù Cristo e la bellezza della fede in lui[4]. Il Papa vuole "aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole e a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l'umanità sta vivendo"[5].
Nelle intenzioni del Pontefice la coincidenza con l'anniversario dell'inaugurazione del Concilio rappresenta "un'occasione propizia per comprendere che i testi lasciati in eredità dai Padri conciliari, secondo le parole del beato Giovanni Paolo II, 'non perdono il loro valore né il loro smalto'[6]"[7].
La coincidenza con l'anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica è poi per il Papa un invito a riscoprire e valorizzare tale testo, che rappresenta "uno dei frutti più importanti del Concilio Vaticano II"[8], e che può rivelarsi oggi "un vero strumento a sostegno della fede, soprattutto per quanti hanno a cuore la formazione dei cristiani, così determinante nel nostro contesto culturale"[9].
Il Pontefice raccomanda anche di "intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell'Eucaristia"[10], e di rafforzare la testimonianza dell'amore cristiano, nella consapevolezza che "fede e carità si esigono a vicenda, così che l'una permette all'altra di attuare il suo cammino"[11].
Il punto di partenza resta, in ogni caso, "un'autentica e rinnovata conversione al Signore"[12], poiché la Chiesa "comprende nel suo seno peccatori ed è perciò santa e insieme sempre bisognosa di purificazione"[13].
Frutto dell'Anno della fede dovrà essere "un più convinto impegno ecclesiale a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e l'entusiasmo nel comunicare la fede"[14].
La Nota con le indicazioni pratiche
Per incarico di Benedetto XVI, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha redatto una Nota con le indicazioni pastorali per l'Anno della fede.
La Nota, pubblicata il 7 gennaio 2012, è stata redatta in accordo con alcuni dicasteri della Santa Sede e con il contributo del Comitato per la preparazione dell'Anno della fede. Tale Comitato, costituito presso la stessa Congregazione per la Dottrina della Fede per mandato del Pontefice, annovera fra i suoi membri:
- i cardinali William Levada, Francis Arinze, Angelo Bagnasco, Ivan Dias, Francis E. George, Zenon Grocholewski, Marc Ouellet, Mauro Piacenza, Jean-Pierre Ricard, Stanisław Ryłko e Christoph Schönborn;
- gli Arcivescovi Salvatore Fisichella e Luis F. Ladaria;
- i Vescovi Mario del Valle Moronta Rodríguez, Gerhard Ludwig Müller e Raffaello Martinelli.
Nell'introduzione la Nota ribadisce che "l'Anno della Fede vuol contribuire ad una rinnovata conversione al Signore Gesù e alla riscoperta della fede, affinché tutti i membri della Chiesa siano testimoni credibili e gioiosi del Signore risorto, capaci di indicare alle tante persone in ricerca la porta della fede".
La Nota articola poi alcune indicazioni pastorali, che hanno l'intento di favorire "sia l'incontro con Cristo attraverso autentici testimoni della fede, sia la conoscenza sempre maggiore dei suoi contenuti". Le indicazioni si articolano a quattro livelli:
- Chiesa universale: una solenne celebrazione per l'inizio dell'Anno della fede e altri eventi cui parteciperà il Papa (assemblea del Sinodo dei Vescovi, Giornata mondiale della gioventù del 2013); vengono inoltre auspicate iniziative ecumeniche per "invocare e favorire il ristabilimento dell'unità fra tutti i cristiani", con "una solenne celebrazione ecumenica per riaffermare la fede in Cristo da parte di tutti i battezzati".
- Conferenze episcopali: viene incoraggiata la qualità della formazione catechistica e "una verifica dei catechismi locali e dei vari sussidi catechistici in uso nelle Chiese particolari, per assicurare la loro piena conformità con il Catechismo della Chiesa Cattolica", e si auspica un ampio uso dei linguaggi della comunicazione e dell'arte, "trasmissioni televisive o radiofoniche, film e pubblicazioni, anche a livello popolare e accessibili a un ampio pubblico, sul tema della fede, dei suoi principi e contenuti, nonché sul significato ecclesiale del concilio Vaticano II".
- Diocesi: l'Anno della fede viene concepito come "rinnovata occasione di dialogo creativo tra fede e ragione attraverso simposi, convegni e giornate di studio, specialmente nelle università cattoliche", e come tempo favorevole per "celebrazioni penitenziali in cui chiedere perdono a Dio, anche e specialmente per i peccati contro la fede".
- Parrocchie, comunità, associazioni, movimenti: la proposta centrale rimane la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell'Eucaristia, perché "nell'Eucarestia, mistero della fede e sorgente della nuova evangelizzazione, la fede della Chiesa viene proclamata, celebrata e fortificata".
"Presso il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione sarà istituita un'apposita Segreteria per l'Anno della fede per coordinare le diverse iniziative promosse dai vari dicasteri della Santa Sede o comunque aventi rilevanza per la Chiesa universale". La Segreteria "potrà anche suggerire proposte per l'Anno della fede" e disporrà di "un apposito sito internet al fine di offrire ogni informazione utile" al riguardo.
Il logo
Il logo dell'Anno della Fede 2012-2013 è una barca a vela stilizzata.
Il tutto è inserito in un campo quadrato e bordato[15].
La barca, che rappresentata simbolicamente la Chiesa, è in navigazione su dei flutti graficamente appena accennati; l'albero maestro della barca è una croce che issa delle vele rappresentate da segni dinamici che realizzano il trigramma di Cristo, IHS.
Sullo sfondo delle vele si può scorgere un sole che, associato al trigramma, rimanda anche all'Eucaristia.
Celebrazioni anteriori similari
Per approfondire, vedi la voce Anno della Fede (1967-1968) |
Un Anno della Fede simile era stato indetto dal 29 giugno 1967 al 30 giugno 1968 da Paolo VI in occasione del XIX centenario del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo a Roma. Nella solenne celebrazione conclusiva, all'omelia[16] Paolo VI aveva consegnato a tutta la Chiesa il Credo del Popolo di Dio.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |