Antonio Cerdá i Lloscos
Antonio Cerdá i Lloscos, O.SS.T. Cardinale | |
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Età alla morte | circa 69 anni |
Nascita | Santa Margalida 1390 ca. |
Morte | Roma 12 settembre 1459 |
Sepoltura | Basilica vaticana |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | 8 gennaio 1448 da papa Niccolò V |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Creato Cardinale |
16 febbraio 1448 da Niccolò V (vedi) |
Cardinale per | 11 anni, 6 mesi e 24 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Antonio Cerdá i Lloscos (Santa Margalida, 1390 ca.; † Roma, 12 settembre 1459) è stato un cardinale e arcivescovo spagnolo.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1390 a Santa Margalida, diocesi di Maiorca, in una delle famiglie più nobili e illustri del regno di Maiorca; suo padre era Esteban Cerdá, consigliere di Maiorca per molti anni, e sua madre Eleonor de Lloscos, sposata per la seconda volta con Ramón Zaforteza y Burgues.
Formazione e ministero sacerdotale
Come secondo nella sua casa, si dedicò allo studio e alla carriera ecclesiastica; dopo aver studiato Arti Minori a Palma. Intorno al 1405 fu inviato all'università di Lleida, dove ottenne il dottorato in teologia. Ricevette l'abito trinitario nel convento di Sancti Spiritus, a Palma.
Tornato a Lleida, fu nominato esaminatore sinodale della diocesi, e vinse con un concorso una cattedra di teologia morale all'università di Lleida, succedendogli nella cattedra di scolastica, scrittura e canoni, che tenne fino al 1429.
In quell'anno fu eletto delegato della Provincia di Aragona per partecipare al capitolo generale dei Trinitari, tenutosi a Cerfroid nel mese di aprile. Fu uno dei padri delle Costituzioni emanate da quel capitolo, ed ebbe modo di promuoverne l'osservanza essendo stato eletto visitatore delle Province di Inghilterra e Scozia. Completò la visita nell'arco di due anni; tornato a Parigi, Jean de Trecis Halboud, ministro generale dell'Ordine (1421-1439), lo nominò visitatore delle province di Aragona, Castiglia e in Italia, e Procuratore Generale dell'Ordine a Roma.
Qui fu responsabile dell'ottenimento dalla Sede Apostolica di diversi documenti a favore dell'Ordine. Attirò l'attenzione della curia per la sua erudizione e le sue straordinarie doti di teologo e giurista. Eugenio IV lo nominò ciambellano pontificio e fu suo consigliere, così come di Niccolò V e Callisto III. Niccolò V, che lo stimava molto, lo promosse alla sede arcivescovile di Messina, nel 1448, e gli concesse in affidamento il monastero valenciano di Valldigna.
Cardinalato
Lo stesso papa lo creò cardinale presbitero nel concistoro del 16 febbraio 1448 con il titolo cardinalizio di San Crisogono.
Enea Silvio Piccolomini ebbe modo di ammirarne la saggezza teologica e la profondità di Cerdá, che chiamò princeps theologorum e paragonò al grande Juan de Torquemada, ammirazione che lo portò a dedicargli la sua opera De statu Europae sub Frederico III. Gli elogi per Cerdá si susseguirono tra i suoi contemporanei, mettendo in risalto quelli a lui dedicati nelle opere degli umanisti Vespasiano da Bisticci[1] e Giannozzo Manetti[2].
Partecipò a due conclavi: quello del 1455, che elesse papa Callisto III; e quello del 1458, che elesse papa Pio II; in entrambi fu considerato uno dei papabili. Fu camerlengo del collegio dei cardinali nell'anno 1456.
Morte
Morì a Roma il 12 settembre 1459 e fu sepolto nella basilica di San Pietro in Vaticano. La sua tomba è andata distrutta quando la basilica fu ricostruita nel XVI secolo.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Messina | Successore: | |
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Bartolomeo Gattola[3] | 8 gennaio 1448 - 28 marzo 1449 | Giacomo Porcio[4] |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Crisogono | Successore: | |
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Antão Martins de Chaves | 17 febbraio 1448 - 12 settembre 1459 | Giacomo Ammannati Piccolomini |
Predecessore: | Vescovo di Lérida (titolo personale di arcivescovo) |
Successore: | |
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García Aznárez de Añon [5] | 28 marzo 1449 - 12 settembre 1459 | Luis Juan de Milá |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Giovinazzo | Successore: | |
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Pietro da Orvieto[6] (vescovo) |
6 giugno 1455 - 27 febbraio 1458 | Ettore Galgano[7] (vescovo) |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Filippo Calandrini | 26 gennaio 1456 - 26 gennaio 1457 | Enea Silvio Piccolomini |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Vescovi di Messina
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