Beata Teresa di Gesù Bambino e di San Giovanni della Croce

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Beata Teresa di Gesù Bambino e di San Giovanni della Croce García García, O.C.D.
Religiosa · Martire
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al secolo Eusebia
battezzata
Beata
Martiri
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Immagine devozionale delle tre Beate
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 27 anni
Nascita Mochales
5 marzo 1909
Morte Guadalajara
24 luglio 1936
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Riammesso da
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 29 marzo 1987, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 24 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Dinastia {{{dinastia}}}
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Motto reale {{{motto reale}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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{{{Festività}}}
Virgolette aperte.png
Viva Cristo Re!
Virgolette chiuse.png
(Parole pronunciate dalla Beata in punto di morte)
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 24 luglio, n. 21:
« A Guadalajara in Spagna, beate Maria del Pilar di San Francesco Borgia (Giacoma) Martínez García, Teresa di Gesù Bambino (Eusebia) García García e beata Mariangela di San Giuseppe, vergini dell'Ordine delle Carmelitane Scalze e martiri, che in tempo di persecuzione raggiunsero la corona del martirio acclamando con gioia Cristo Sposo. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

La Beata Teresa di Gesù Bambino e di San Giovanni della Croce García García, al secolo Eusebia (Mochales, 5 marzo 1909; † Guadalajara, 24 luglio 1936) è stata una religiosa e martire spagnola, appartenente all'Ordine delle Carmelitane Scalze.

Fu uccisa dai miliziani comunisti durante la guerra civile spagnola insieme alle consorelle Maria del Pilar di San Francesco Borgia e Mariangela di San Giuseppe.

Biografia

Seconda di otto figli, nacque in una famiglia di commercianti molto religiosa: dei suoi fratelli, tre divennero presbiteri. All'età di sette anni, la piccola Eusebia fu mandata a Sigüenza da don Fiorentino, suo zio materno, insegnante in seminario, segretario del vescovo e, in seguito, anch'egli martire.

Fu lui a impartirle la Prima Comunione, quando lei aveva otto anni, e a seguirla nella maturazione della sua vocazione alla vita religiosa. Dal 1918, per cinque anni, restò nel collegio delle Orsoline, dove imparò a dipingere e ricamare. A undici anni fece voto di castità con il consenso del confessore e dello zio. Un ruolo importante nella sua formazione ebbe la lettura della Storia di un'anima di santa Teresa di Gesù Bambino.

Il 2 maggio 1924 entrò nel monastero dell'Ordine delle Carmelitane Scalze, nonostante le prime contrarietà della sua famiglia per via della sua giovanissima età. Assunse inizialmente il nome di Teresa di Gesù Bambino, che avrebbe cambiato in Teresa di Gesù Bambino e di San Giovanni della Croce al momento della professione religiosa, emessa solennemente all'età di ventun anni. Ebbe come maestra di noviziato madre Araceli, sorella di suor Maria del Pilar.

Il martirio

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Martiri della guerra civile spagnola

Il 17 luglio 1936 scoppiò in Spagna la guerra civile tra nazionalisti filo-fascisti e repubblicani comunisti. Fin dai primi giorni di guerra, si verificò una vera e propria persecuzione religiosa[1] nei confronti di religiosi e laici cattolici.

Il 22 luglio la città di Guadalajara cadde nelle mani dei miliziani comunisti. Le carmelitane iniziarono a lasciare il monastero di San Giuseppe in abiti civili e divise in piccoli gruppi, portando in salvo la pisside dal tabernacolo e cercando rifugio presso conoscenti.

Il 24 luglio, intorno alle quattro del pomeriggio, suor Maria, suor Teresa e suor Mariangela abbandonarono il monastero, dirette alla casa di una conoscente che le avrebbe ospitate. Appena entrate nel portone di questa casa, furono riconosciute come religiose da alcuni miliziani e costrette a tornare in strada. La prima a cadere fu suor Mariangela, ferita mortalmente da alcuni colpi d'arma da fuoco; suor Maria, ferita anch'ella gravemente, sarebbe spirata poco tempo dopo.

Suor Teresa, uscita dal portone, tentò di trovare un rifugio; i miliziani, però, con l'inganno, le impedirono di trovare un nascondiglio e la portarono verso il cimitero. Dopo essersi rifiutata di inneggiare al comunismo, cominciò a correre al grido di "Viva Cristo Re!". A questo punto, fu colpita alle spalle dagli spari dei miliziani e uccisa.

La beatificazione

Nel 1964, dopo aver consultato l'episcopato spagnolo, papa Paolo VI decise di sospendere i processi di beatificazione di tutti i martiri della guerra civile spagnola, soprattutto per evitarne strumentalizzazioni politiche. A partire dal 1983 papa Giovanni Paolo II, ritenendo ormai maturi i tempi, dispose che i processi iniziati nelle varie diocesi fossero portati a termine in breve tempo: si giunse così al riconoscimento ufficiale del martirio delle tre suore carmelitane scalze, proclamate beate il 29 marzo 1987 nella Basilica di San Pietro, insieme al presbitero Emanuele Domingo y Sol e al vescovo Marcello Spínola y Maestre.

Note
Voci correlate
Collegamenti esterni