Carlo Cavina
Venerabile Carlo Cavina Presbitero | |
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Venerabile | |
Età alla morte | 60 anni |
Nascita | Castelbolognese (Ra) 29 agosto 1820 |
Morte | Collegiata Lugo 15 settembre 1880 |
Appartenenza | Diocesi di Imola |
Ordinazione presbiterale | 10 giugno 1843 dal card. Giovanni Maria Mastai Ferretti |
Il Venerabile Carlo Cavina (Castelbolognese (Ra), 29 agosto 1820; † Collegiata Lugo, 15 settembre 1880) è stato un presbitero e fondatore italiano delle Suore Figlie di San Francesco di Sales in coesione con Madre Teresa Fantoni.
Biografia
Carlo Cavina nacque a Castel Bolognese, piccolo borgo tra Imola e Lugo, in una famiglia profondamente cristiana. Nonostante i profondi mutamenti dell'Italia dell'800, in cui la propaganda massonica cercava di demolire il senso religioso della popolazione, crebbe in questo clima cristiano e studiò privatamente per diventare un sacerdote.
Sebbene fosse cagionevole di salute, ottenne ottimi risultati nello studio e il 10 giugno del 1843 ricevette l'ordinazione presbiterale dal vescovo di Imola il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, il futuro papa Pio IX.
Il 12 marzo 1848 ottenne l'incarico di parroco presso la Parrocchia di San Biagio in Montecatone dove servì fino al 9 giugno 1850. Dopo questa esperienza, nel 1850, fu trasferito a Lugo come prevosto e parroco della Parrocchia Collegiata dei santi Francesco e Ilario. Qui, coadiuvato dal suo primo collaboratore Domenico Bedeschi, riuscì a realizzare le attività che la sua vocazione gli suggeriva, fra le quali si ricordano le più rilevanti:
- il primo centro della diocesi per l'apostolato della preghiera.
- Il carnevalino del Purgatorio.
- L'Opera delle missioni.
- La Congregazione del clero di Lugo.
- L'Opera pia di San Vincenzo maschile e femminile.
- Il circolo della gioventù cattolica.
Oltre che nella parrocchia, svolse il suo magistero anche nella Chiesa del Pio Suffragio, dove commissionò un quadro intitolato al Sacro Cuore di Gesù e Maria e nella Chiesa della Madonna del molino (protettrice di Lugo) alla quale era molto devoto. Quando nel 1855, a Lugo e dintorni, scoppiò un'epidemia di colera, si rivolse alla Madonna del molino con preghiere di intercessione e ottenne dalla municipalità di portarla in processione. Secondo la Tradizione, durante tutto il tragitto, seguito da una folla numerosa di fedeli, non si verificò alcun caso di colera.
Piccola casa di San Giuseppe
Nonostante le fatiche dell'apostolato, l'ostilità dei confratelli e dei massoni presenti, realizzò il suo sogno: la "Piccola Casa di San Giuseppe" (ora Istituto San Giuseppe), cioè una piccola scuola per le ragazze in difficoltà e per insegnare il catechismo; infatti nel 1868 don Carlo comprò uno stabile in via Firmini a Lugo e dopo i restauri, il 29 gennaio 1869 appose il crocifisso con la didascalia che in seguito diventerà il motto della congregazione da lui fondata: La Croce dove tocca feconda.
Per gestire questa scuola furono dapprima chiamate due suore della Carità di Sant'Antida Thouret: suor Ippolita[1] e suor Maria Elisabetta[2]. La scuola iniziò a gremirsi di bambine e ragazze che ricevevano l'insegnamento e l'educazione secondo i principi dettati da don Carlo.
Figlie di San Francesco di Sales
Nel 1871 fu abolito l'insegnamento religioso nelle scuole, da qui la necessità di controbattere l'offensiva anticlericale. Don Carlo, affascinato dal lavoro che svolgevano i salesiani di don Bosco con i ragazzi, decise di ottenere qualcosa di simile per le ragazze. Così, nel 1872, invitò ed accolse due ragazze che aspiravano alla vita religiosa senza però entrare nella comunità delle suore della Carità. Queste ragazze erano Rosa Nenci e Amalia Manzoni.
Tuttavia, in seguito ad alcune incomprensioni, la madre generale, suor Carolina Chambrò, temendo l'abbandono della regola da parte delle suore per una nuova congregazione, escluse dall'opera educativa suor Ippolita e suor Maria Elisabetta. Don Carlo allora, coadiuvato da Madre Teresa Fantoni, decise di fondare, nel 1872, una nuova congregazione: le Figlie di San Francesco di Sales.
L'ultimo apprezzabile desiderio di don Carlo si realizzò nel 1873: presso la collegiata, aprì le "Scuole della Santissima Trinità" diurne e serali, per la gioventù maschile.
Don Carlo Cavina morì il 15 settembre 1880 a Lugo, all'età di 60 anni.
Culto
Dopo l'esito positivo dell'esame diocesano che lo ha reso servo di Dio, è stato riconosciuto venerabile dalla Congregazione delle Cause dei Santi l'8 aprile 2019,[3] in attesa di un riconoscimento ufficiale di un miracolo a lui attribuito per innalzarlo come beato e permetterne il culto pubblico.
Note | |
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Bibliografia | |
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