Chiesa di Sant'Angelo in Pescheria (Roma)

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1leftarrow.png Voce principale: Chiese di Roma.
Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria
Portico di Ottavia Front.jpg
Roma, Portico d'Ottavia e Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria (facciata)
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Via della Tribuna di Campitelli, 6
00186 Roma (RM)
Telefono +39 06 68801819
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione rettoria
Dedicazione San Michele arcangelo
Sigla Ordine qualificante C.R.M.
Sigla Ordine reggente C.R.M.
Fondatore Papa Stefano II, primicerio Teodoto
Data fondazione VIII secolo, metà
Architetto Alessandro Betocchi (restauro del XIX secolo e campanile)
Stile architettonico barocco, neoclassico
Inizio della costruzione 755 ca.
Strutture preesistenti Portico d'Ottavia
Coordinate geografiche
41°53′33″N 12°28′44″E / 41.892544, 12.478741 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Chiesa di S. Angelo in Pescheria
Chiesa di S. Angelo in Pescheria
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Chiesa di Sant'Angelo in Pescheria è un edificio di culto di Roma, situato nel centro storico della città, nel rione omonimo.

Storia

Dalla fondazione al Medioevo

La chiesa fu costruita, tra i resti del Portico d'Ottavia,[1] intorno al 755 per volontà di papa Stefano II (752 - 757) e del primicerio Teodoto, committente dello splendido ciclo di dipinti murali ad affresco nella cappella dei SS. Quirico e Giulitta in Santa Maria Antiqua. Inizialmente intitolata a san Paolo, la chiesa fu poi dedicata a san Michele arcangelo, e dal XII secolo ebbe l'attributo "in Foro Piscium" in riferimento all'adiacente mercato del pesce, che veniva catturato nel fiume Tevere, come documentato nel Liber Censuum del 1192.[2]

Alla fine del XIII secolo l'edificio venne ristrutturato e dotato di un campanile romanico a due piani che purtroppo crollò nel XVII secolo.

La chiesa è ricordata nel Catalogo di Torino del 1320[3] come sede cardinalizia e parrocchiale.

Dalla chiesa, che fu per tutto il Medioevo al centro di un'intesa vita cittadina, nella notte di Pentecoste del 1347 Cola di Rienzo (13131354), con i suoi seguaci, mosse verso il Campidoglio, per tentare di ricostruire la Repubblica Romana.

Dal Cinquecento ad oggi

L'edificio fu restaurato più volte: al tempo di papa Pio IV (1559 - 1565), quando fu spostato l'altare maggiore; nel 1611, per volontà del cardinale titolare Andrea Baroni Peretti Montalto (1572 - 1629); nel 1741, durante il pontificato di Benedetto XIV (1740 - 1758).

Nel 1867 Pio IX (1846 - 1878) diede l'incarico all'architetto Alessandro Betocchi (18431909) di effettuare un complessivo lavoro di ristrutturazione nel corso del quale fu arretrata l'abside, rinforzata la parete verso la strada, rifatta la pavimentazione ed edificato un nuovo campanile.

Nel 1909 la parrocchia venne soppressa e la piccola chiesa fu affidata ai Chierici Regolari Minori, che qui si trasferirono da San Lorenzo in Lucina.

La chiesa attualmente è luogo sussidiario di culto della parrocchia di Maria in Portico in Campitelli.

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Sant'Angelo in Pescheria, istituito da papa Stefano II il 1º giugno 755: il titolo attualmente (2020) è vacante.

Descrizione

Esterno

La chiesa s'innesta sul fronte posteriore del propileo del Portico d'Ottavia che fu utilizzato come accesso monumentale.

La facciata presenta, al di là del propileo, un semplice portale architravato dal quale si accede all'aula liturgica.

Interno

Chiesa di Sant'Angelo in Pescheria (interno)

L'interno della chiesa si presenta a tre navate, con quella centrale absidata, suddivise da massicci pilastri con addossate lesene con capitelli ionici e sui quali sono impostate tre grandi arcate.

Navata sinistra

Lungo il navata sinistra si aprono due cappelle:

Presbiterio

Nel presbiterio, dietro l'altare, si apre l'abside semicircolare, dove è collocata una pregevole pala raffigurante:

Navata destra

Benozzo Gozzoli, Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli (1450 - 1458 ca.), affresco staccato

Lungo il navata destra si aprono due cappelle:

Cripta

Sotto il presbiterio si trova la cripta altomedioevale, a cui si accede tramite una botola; l'ambiente presenta una pianta semicircolare ed è coperta con una volta a crociera, poggiante nel mezzo su due colonnine di riporto in marmo bianco con basi e capitelli ionici. Nella parte retrostante si aprono tre absidi, di cui quella a sinistra presenta tracce di zoccolatura dipinta a panneggio (VIII - IX secolo).

Note
  1. Il Portico d'Ottavia è un'imponente costruzione (m. 132x119), edificata tra il 146 a.C. e il 131 a.C. dal generale romano Quinto Cecilio Macedonio (190 - 105 a.C.), che venne completamente ricostruito in età augustea tra il 33 a.C. e il 23 a.C. e dedicato alla sorella dell'imperatore Ottavia. Il grande complesso includeva nel suo spazio interno due templi, dedicati a Giunone Regina e Giove Statore, e una biblioteca con testi latini e greci.
    Cfr. Filippo Coarelli, Roma, col. "Guide Archeologiche", Laterza, Bari, 1989, pp. 276-277, ISBN 9888842016993
  2. Il Catalogo di Cencio Camerario è un elenco delle chiese di Roma, redatto da Cencio Savelli (futuro Onorio III), camerarius dei papi Clemente III e Celestino III, che costituisce uno dei più antichi e completi elenchi di chiese romane, risalente alla fine del XII secolo.
  3. Il Catalogo di Torino è un manoscritto, conservato nella Biblioteca dell'Università di Torino (cod. E. V. 17), redatto intorno al 1320 sulla base di una precedente documentazione ufficiale della Curia romana, che contiene un elenco di tutte le chiese, le cappelle e gli ospedali di Roma allora esistenti.
  4. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 24.12.2020
Bibliografia
  • Istituto di Studi Romani (a cura di), Sant'Angelo in Pescheria, col. "Le chiese di Roma: cenni religiosi, storici, artistici", Tip. Centenari, Roma, 1960
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 241
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, p. -33, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 487-488, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 8 gennaio 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.