Chiesa di Sant'Angelo in Pescheria (Roma)
Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria | |
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Roma, Portico d'Ottavia e Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria (facciata) | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Via della Tribuna di Campitelli, 6 00186 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 68801819 |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | rettoria |
Dedicazione | San Michele arcangelo |
Sigla Ordine qualificante | C.R.M. |
Fondatore | Papa Stefano II, primicerio Teodoto |
Data fondazione | VIII secolo, metà |
Architetto |
Alessandro Betocchi (restauro del XIX secolo e campanile) |
Stile architettonico | barocco, neoclassico |
Inizio della costruzione | 755 ca. |
Titolo | Sant'Angelo in Pescheria (diaconia) |
Strutture preesistenti | Portico d'Ottavia |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Sant'Angelo in Pescheria è un edificio di culto di Roma, situato nel centro storico della città, nel rione omonimo.
Storia
Dalla fondazione al Medioevo
La chiesa fu costruita, tra i resti del Portico d'Ottavia,[1] intorno al 755 per volontà di papa Stefano II (752 - 757) e del primicerio Teodoto, committente dello splendido ciclo di dipinti murali ad affresco nella cappella dei SS. Quirico e Giulitta in Santa Maria Antiqua. Inizialmente intitolata a san Paolo, la chiesa fu poi dedicata a san Michele arcangelo, e dal XII secolo ebbe l'attributo "in Foro Piscium" in riferimento all'adiacente mercato del pesce, che veniva catturato nel fiume Tevere, come documentato nel Liber Censuum del 1192.[2]
Alla fine del XIII secolo l'edificio venne ristrutturato e dotato di un campanile romanico a due piani che purtroppo crollò nel XVII secolo.
La chiesa è ricordata nel Catalogo di Torino del 1320[3] come sede cardinalizia e parrocchiale.
Dalla chiesa, che fu per tutto il Medioevo al centro di un'intesa vita cittadina, nella notte di Pentecoste del 1347 Cola di Rienzo (1313 – 1354), con i suoi seguaci, mosse verso il Campidoglio, per tentare di ricostruire la Repubblica Romana.
Dal Cinquecento ad oggi
L'edificio fu restaurato più volte: al tempo di papa Pio IV (1559 - 1565), quando fu spostato l'altare maggiore; nel 1611, per volontà del cardinale titolare Andrea Baroni Peretti Montalto (1572 - 1629); nel 1741, durante il pontificato di Benedetto XIV (1740 - 1758).
Nel 1867 Pio IX (1846 - 1878) diede l'incarico all'architetto Alessandro Betocchi (1843 – 1909) di effettuare un complessivo lavoro di ristrutturazione nel corso del quale fu arretrata l'abside, rinforzata la parete verso la strada, rifatta la pavimentazione ed edificato un nuovo campanile.
Nel 1909 la parrocchia venne soppressa e la piccola chiesa fu affidata ai Chierici Regolari Minori, che qui si trasferirono da San Lorenzo in Lucina.
La chiesa attualmente è luogo sussidiario di culto della parrocchia di Maria in Portico in Campitelli.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Sant'Angelo in Pescheria, istituito da papa Stefano II il 1º giugno 755: il titolo attualmente (2020) è vacante.
Descrizione
Esterno
La chiesa s'innesta sul fronte posteriore del propileo del Portico d'Ottavia che fu utilizzato come accesso monumentale.
La facciata presenta, al di là del propileo, un semplice portale architravato dal quale si accede all'aula liturgica.
Interno
L'interno della chiesa si presenta a tre navate, con quella centrale absidata, suddivise da massicci pilastri con addossate lesene con capitelli ionici e sui quali sono impostate tre grandi arcate.
Lungo il navata sinistra si aprono due cappelle:
- nella prima cappella, dedicata al Santissimo Crocifisso, si conserva:
- all'altare, Gesù Cristo crocifisso (XVI secolo), in legno intagliato, scolpito e dipinto di ambito romano.
- nella parete esterna alla seconda cappella, dedicata alla Madonna delle Grazie, è collocato uno splendido dipinto murale raffigurante:
- Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli (1450 - 1458 ca.), affresco staccato di Benozzo Gozzoli:[4] l'opera fino al 1970 si trovava sul muro esterno dell'attuale convento.
Presbiterio
Nel presbiterio, dietro l'altare, si apre l'abside semicircolare, dove è collocata una pregevole pala raffigurante:
- San Michele arcangelo sconfigge il diavolo (prima metà del XVII secolo), olio su tela della scuola di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino.
Lungo il navata destra si aprono due cappelle:
- nella prima cappella, dedicata a san Giuseppe, precedentemente dedicata alla Santissima Trinità si nota:
- all'altare, pala con Trinità con san Lorenzo e san Ciro (fine XVII - inizio XVIII secolo), olio su tela di Giovanni Battista Brughi.
- nella seconda cappella, dedicata a sant'Andrea, patrono dei pescivendoli, si possono ammirare:
- all'altare, entro mostra, Sant'Andrea apostolo (metà del XVI secolo), olio su tela attribuita a Giorgio Vasari.
- ai lati dell'altare, San Francesco d'Assisi e Santa Francesca Romana (post 1598), affreschi di Innocenzo Tacconi.
- sulla volta, Storie della vita di sant'Andrea apostolo (post 1598), affreschi di Innocenzo Tacconi.
- alla parete destra, Vocazione di sant'Andrea apostolo (fine XVI - inizio XVII secolo), affresco di Bernardino Cesari.
Cripta
Sotto il presbiterio si trova la cripta altomedioevale, a cui si accede tramite una botola; l'ambiente presenta una pianta semicircolare ed è coperta con una volta a crociera, poggiante nel mezzo su due colonnine di riporto in marmo bianco con basi e capitelli ionici. Nella parte retrostante si aprono tre absidi, di cui quella a sinistra presenta tracce di zoccolatura dipinta a panneggio (VIII - IX secolo).
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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