Chiesa di Santa Maria Liberatrice (Roma)
Chiesa di Santa Maria Liberatrice | |
Roma, Chiesa di Santa Maria Liberatrice | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Via Lorenzo Ghiberti, 2 00153 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 5750294 |
Posta elettronica |
parrocchia@santamarialiberatrice.com santamarialiberatrice@diocesidiroma.it |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Santa Sede |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | Maria Vergine |
Sigla Ordine qualificante | S.D.B. |
Sigla Ordine reggente | S.D.B. |
Fondatore | Leone XIII |
Data fondazione | 1887 |
Architetto | Mario Ceradini (progetto) |
Stile architettonico | Neoromanico |
Inizio della costruzione | 1905 |
Completamento | 1908 |
Data di consacrazione | 29 novembre 1908 |
Consacrato da | cardinale Pietro Respighi |
Strutture preesistenti | Mons testauceus, collina artificiale formata dai frammenti di anfore in terracotta |
Pianta | croce latina |
Materiali | laterizi a cortina, travertino |
Larghezza Massima | 35 |
Lunghezza Massima | 51 |
Marcatura | Stemmi di Pio X, della Società Salesiana di San Giovanni Bosco e delle Oblate di Santa Francesca Romana |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Santa Maria Liberatrice è un edificio di culto di Roma, che sorge sull'omonima piazza, situata nel centro storico della città, nel rione Testaccio.[1]
Storia
Dalla fondazione a oggi
Papa Leone XIII (1878-1903) consapevole dei problemi sociali e culturali conseguenti al rapido sviluppo urbanistico di Roma, che solo da alcuni anni era divenuta capitale d'Italia, fece acquistare nel 1879 nella zona di Testaccio un terreno per erigervi una chiesa che avrebbe costituito il fulcro del nuovo quartiere. La parrocchia fu istituita dallo stesso pontefice nel 1887, il quale diede l'incarico ai benedettini del monastero di Sant'Anselmo all'Aventino di edificarla e di officiarla stabilendo anche di dedicarla a Santa Maria della Provvidenza al Testaccio. Ma con la grave crisi economica e finanziaria che persisteva sulla città, i monaci facevano fatica ad affrontare i lavori di costruzione dell'edificio anche se la comunità cristiana ne sentiva l'urgenza ed esigenza. Così il cardinale vicario Pietro Respighi (1843-1913) decise di affidare il mandato di costruire la nuova chiesa alla Società Salesiana di San Giovanni Bosco (Salesiani) che era già presente e operante nel quartiere con alcune scuole. Il beato Michele Rua (1837-1910), superiore dei salesiani, che riteneva questa opera particolarmente onerosa per la sua congregazione, respinse inizialmente la proposta di farsene carico.
Nel 1904 Pio X (1903-1914) volle riprendere il progetto, modificando la dedicazione a favore del titolo di Santa Maria Liberatrice, intendendo in tal modo perpetuare la devozione dei romani alla Madonna venerata per secoli con questo titolo nella chiesa a Lei dedicata, che sorgeva ai margini del Foro Romano, che risaliva al XIII secolo, demolita nel 1902, durante gli scavi archeologici nell'area, che riportarono alla luce anche i resti della più antica Chiesa di Santa Maria Antiqua.
Nel 1905 il beato Michele Rua acconsentì a costruire la nuova chiesa, affidando il progetto a Mario Ceradini (1865-1940), che fu portato a termine anche grazie al contributo di molti fedeli e delle Oblate di Santa Francesca Romana del monastero di Tor de' Specchi, che vi versarono la somma ottenuta dallo Stato come rimborso per la demolizione della loro chiesa nel Foro Romano.
Santa Maria Liberatrice fu solennemente consacrata dal cardinale Pietro Respighi (1843-1913) il 29 novembre 1908, prima domenica d'Avvento.
La storia della fondazione della chiesa è riassunta in un'iscrizione posta sulla controfacciata nella quale si legge:
« | Questa chiesa perpetua il culto di S. Maria Liberatrice ereditando titolo e icone dell'omonima chiesa demolita che dal XVI secolo all'anno MDCCCXCIX tenne il luogo e custodì le memorie di Santa Maria Antiqua, primo santuario della madre di Dio nel mondo. I Salesiani del venerabile Giovanni Bosco con l'aiuto dei loro cooperatori e delle Nobili Oblate di Tor de' Specchi eressero il rinnovato Santuario perché fosse solenne e non perituro omaggio a Sua Santità Pio X nell'anno giubilare del suo sacerdozio. » |
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Santa Maria Liberatrice a Monte Testaccio, istituito il 5 febbraio 1965 da papa Paolo VI: l'attuale titolare è il cardinale Giovanni Lajolo.
Descrizione
La chiesa, eretta in forme neoromaniche, presenta un paramento in laterizi a cortina, scandito da fasce orizzontali in travertino, che riveste completamente i tre corpi dell'edificio che individuano rispettivamente l'alta navata centrale e le due laterali più basse.
Esterno
La facciata, a salienti, è aperta da tre portali ad arco a tutto sesto con ghiere in travertino. Quello centrale, con cornici di marmo caristio, è ornato superiormente da due grandi tondi di marmo africano, da una loggia a sette archetti a tutto sesto su colonnine corinzie, sormontata da un trittico a rilievo con gli stemmi di Pio X (al centro), della Società Salesiana di San Giovanni Bosco (a sinistra) e delle Oblate di Santa Francesca Romana (a destra). Al di sopra sono collocati due mosaici - eseguiti all'inizio del XX secolo da artisti della scuola di Beuron[2] - copie di altrettanti dipinti murali, ad affresco, databili alla metà dell'VIII secolo, conservati nella Chiesa di Santa Maria Antiqua, raffiguranti:
- in alto, Crocifissione di Gesù Cristo;[3]
- in basso, Madonna con Gesù Bambino in trono tra papa Zaccaria, san Pietro, santa Giulitta, san Paolo, san Quirico e Teodoto:[4] l'opera musiva, caduta e distruttasi nel 1924, fu ripristinata l'anno successivo.
Interno
L'interno, a pianta croce latina, è suddiviso in tre navate da quattro colonne di granito rosso di Baveno, con capitelli con Simboli degli evangelisti e da due possenti pilastri. La navata centrale presenta una copertura a volta a tutto sesto e un pavimento con la fascia mediana ornata in mosaico e scaglie marmoree raffiguranti:
- Segni zodiacali e motivi decorativi geometrici.
L'aula liturgia è illuminata da una serie di finestre decorate con pregevoli vetrate policrome, eseguite nel 1956-1964 da Luciano Bartoli, raffiguranti
- alle pareti laterali, Santi;
- nella controfacciata, Storie della vita di Maria Vergine.
Al centro del presbiterio è collocato l'altare maggiore, di linee molto singolari, sormontato da un baldacchino in marmo rosso e sorretto da quattro colonne di granito rosa con Simboli degli evangelisti sui capitelli, dove si conserva:
- Madonna con Gesù Bambino (XVI secolo), affresco di ambito romano: la venerata immagine proviene dalla demolita Chiesa di Santa Maria Liberatrice al Foro Romano.
L'abside semicircolare è decorato con dipinti murali ad affresco, eseguiti nel 1956-1964 da Luciano Bartoli, raffiguranti:
- nel catino, Trinità e Immacolata Concezione;
- nella parete, Salesiani e monache che compiono opere di misericordia.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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