Diocesi di Agde

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Diocesi di Agde
Dioecesis Agathensis
Chiesa latina

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Arcivescovo titolare {{{arcivescovo}}}
Diocesi suffraganee
Diocesi suffraganea di arcidiocesi di Narbona
Stato Francia
Regione ecclesiastica {{{regione}}}
Sede Agde
Seconda Sede {{{località1}}}
Terza Sede {{{località2}}}
Quarta Sede {{{località3}}}
Eretta V secolo
Soppressa 29 novembre 1801
Vacante {{{vacante}}}
incorporata nella diocesi di Montepellier

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provincia
ecclesiastica
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collocazione
geografica
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(EN) Dati su catholic-hierarchy.org

Chiesa cattolica in Francia
Elenco delle sedi titolari
Diocesi soppresse

Coordinate geografiche
43°19′00″N 3°28′00″E / 43.316667, 3.466667 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Agde
Agde
Avignone
Avignone
Parigi
Parigi


La diocesi di Agde (in latino: Dioecesis Agathensis) è una diocesi soppressa della Chiesa cattolica.

Territorio

La diocesi era compresa interamente nella parte meridionale dell'odierno dipartimento dell'Hérault. Era delimitata dal Mediterraneo e dalle diocesi di Montepellier e di Béziers.

Sede vescovile era la città di Agde, dove fungeva da cattedrale la chiesa di Santo Stefano.

Nel 1789 la diocesi comprendeva solo 25 parrocchie, tre delle quali nella città episcopale.

Storia

Il territorio di Agde fu evangelizzato già verso la fine del III secolo. Il martirologio romano ricorda i martiri Tiberio, Modesto e Fiorentino, che furono uccisi durante le persecuzioni all'epoca dell'imperatore Diocleziano.[1]

La diocesi fu eretta probabilmente nel V secolo ricavandone il territorio dalla diocesi di Nîmes. La tradizione vuole che il primo vescovo di Agde, san Venusto, abbia sofferto il martirio durante la leggendaria invasione del barbaro Chrocus, nel 407 o 408. Il primo vescovo di Agde di cui si abbiano riscontri storici è Sofronio, che prese parte al concilio di Agde del 506. Era suffraganea dell'arcidiocesi di Narbona, capitale della provincia romana della Gallia Narbonense prima.[2]

Tra il V e il VI secolo vennero fondati nella città episcopale le due principali abbazie della diocesi, quella di San Severo e quella di Sant'Andrea. In epoca carolingia nel territorio diocesano sorse l'abbazia di Saint-Thibéry e poi, nel XII secolo, l'abbazia maschile di Notre-Dame de Valmagne e quella femminile di Sainte-Marie de Netlieu (già soppressa nel 1490).

Nella seconda metà del XII secolo il vescovo Guillaume II fissò a dodici il numero dei canonici del capitolo; lo stesso vescovo iniziò la costruzione della cattedrale di Santo Stefano. Nel 1187 il suo immediato successore Pierre Raymond ottenne per sé e per i successori il titolo di visconte, che più tardi diverrà di conte; nominalmente, i vescovi di Agde eserciteranno il potere temporale fino alla fine del XVIII secolo.

Nel primo quarto del XIII secolo il vescovo Tedisio de Balbis fondò un ospizio per dodici poveri.

Fu il vescovo François Foucquet ad istituire il seminario diocesano verso la metà del XVII secolo.

Durante la rivoluzione francese l'ultimo vescovo, Charles François de Saint Simon Sandricourt, fu ghigliottinato a Parigi il 26 luglio 1794.

La diocesi fu soppressa in seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 e il suo territorio fu incorporato in quello della diocesi di Montpellier.

Dal 16 giugno 1877 gli arcivescovi di Montpellier portano il titolo di vescovi di Agde.

Cronotassi dei vescovi

Note
  1. Vetus Martyrologium Romanum festa 10 novembre: «In territorio Agathensi, in Gallia, sanctorum Martyrum Tiberii, Modesti et Florentiae; qui, tempore Diocletiani, variis tormentis cruciati, martyrium compleverunt.»
  2. Notitia Galliarum (inizio del V secolo) in Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 7 gennaio 2015 in Internet Archive., I, p. 559.
  3. I dubbi sull'autenticità di questo vescovo sorgono anche dal fatto che nel più antico breviario diocesano, risalente al 1510 non c'è alcuna menzione a san Venusto.
  4. Menzionato da Gregorio di Tours; secondo Duchesne tuttavia non esistono date certe nel racconto di Gregorio.
  5. Venne esiliato per aver convertito al cattolicesimo il figlio del re ariano dei Visigoti. Nel 588 fu nominato vescovo di Vence.
  6. Giusto partecipò allo pseudo concilio di Narbona, che alcuni autori (Duchesne) datano al 788, altri al 791.
  7. Secondo Segondy, l'unico documento che lo menziona è del 987 e non del 922.
    Dopo Stefano, Despetis aggiunge il vescovo Reginaldo, menzionato in una carta del vescovado di Agde, senza indicazione della sede, il 10 marzo 923. Per Segondy questo argomento non è sufficiente per indicarlo come vescovo di Agde, tenendo conto che negli stessi anni un Reginaldo era vescovo di Béziers.
  8. Tra Dagoberto II e Armando, Gallia christiana ha introdotto una serie di vescovi (Bernardo I, Salomone I, Bernardo II, Amelio e Salomone II) che Despetis (pp. 63-67) ha dimostrato essere vescovi spuri: i due Bernardo sono in realtà un unico vescovo che corrisponde all'omonimo vescovo dell'inizio del XII secolo; Amelio non fu vescovo di Agde, ma di Uzès; e Salomone II corrisponde a Salomone I, unico vescovo documentato senza interruzioni dal 955 al 975.
  9. Nel mese di febbraio del 1215 il genovese Tedisio de Balbis non era ancora vescovo di Agde.
  10. Dopo Tedisio, Despetis inserisce un vescovo Guillaume, menzionato in una carta perduta; forse fu un vescovo eletto.
  11. Secondo Despetis, contrariamente a quanto dice Eubel, questo vescovo fu nominato il 4 dicembre 1337.
  12. (ES) Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano, Guadarrama (Madrid), Agustiniana, 2014, vol. I, pp. 420-421.
  13. Documentato per la prima volta nel mese di ottobre 1490.
Bibliografia