Arcidiocesi di Auch

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Arcidiocesi di Auch
Archidioecesis Auxitana
Chiesa latina
Cathédrale d'Auch 01.jpg
arcivescovo Bertrand Lacombe
Sede Auch
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Tolosa
Gers-Position.png
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Francia
Arcivescovi emeriti: Maurice Lucien Fréchard, C.S.Sp.,
Maurice Marcel Gardès
Parrocchie 26
Sacerdoti 53 di cui 49 secolari e 4 regolari
3.026 battezzati per sacerdote
4 religiosi 101 religiose 10 diaconi
191.091 abitanti in 6.171 km²
160.402 battezzati (83,9% del totale)
Eretta VI secolo
Rito romano
Cattedrale Santa Maria
Concattedrale San Luperco
Indirizzo
B.P. 80082, 13 rue du Docteur-Samalens, 32002 Auch CEDEX, France
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2021 ( ch)
Collegamenti interni
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L'arcidiocesi di Auch (in latino: Archidioecesis Auxitana) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Tolosa. Nel 2020 contava 160.402 battezzati su 191.091 abitanti. È retta dall'arcivescovo Bertrand Lacombe.

Territorio

L'arcidiocesi comprende il dipartimento francese di Gers. Sede arcivescovile è la città di Auch, dove si trova la cattedrale di Santa Maria. A Eauze si trova la concattedrale di San Luperco. Nel territorio della diocesi sorgono tre chiese ex cattedrali: la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Lectoure, la chiesa di San Pietro a Condom e la chiesa di Santa Maria a Lombez.

In seguito alla riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi, a partire dal terzo millennio il numero delle parrocchie è stato ridotto da oltre 500 a 26.

Storia

La diocesi fu eretta in epoca antica difficilmente determinabile. La tradizione attribuisce l'evangelizzazione del territorio di Auch a san Saturnino di Tolosa o a san Cerato. Tuttavia il primo vescovo che si può attribuire con una qualche certezza alla sede di Auch è sant'Orenzio, vissuto verso l'inizio del V secolo e ricordato nel martirologio alla data del 1º maggio.[1] Storicamente i primi riscontri della diocesi risalgono al concilio di Agde del 506, a cui assisteva il vescovo Nicezio.

In una lettera dell'879 scritta da papa Giovanni VIII, il vescovo Ayrard è qualificato per la prima volta con il titolo di arcivescovo, segnando l'elevazione di Auch ad arcidiocesi metropolitana. L'elevazione a sede metropolitana avvenne contemporaneamente alla soppressione, causa le distruzioni apportate prima dai Saraceni e poi dai Normanni, dell'arcidiocesi di Eauze, il cui territorio fu incorporato in quello di Auch. La metropolia di Auch comprendeva le diocesi dell'antica provincia romana di Novempopulana: Dax, Lectoure, Comminges, Couserans, Lescar, Aire, Bazas, Tarbes, Oloron e Bayonne.

A partire dall'XI secolo l'arcidiocesi appare suddivisa in arcidiaconati, il cui numerò variò da un minimo di otto ad un massimo di 21. Con il XIII secolo il territorio fu suddiviso in arcipreture; poco prima della rivoluzione francese, l'arcidiocesi contava 359 parrocchie raggruppate in 30 arcipreture.

La cattedrale fu ricostruita a partire dal 1189 ed ultimata nel XVI secolo. Il capitolo, composto di 20 canonici, seguì per un certo periodo la regola di sant'Agostino fino alla sua secolarizzazione nel 1518.

All'arcivescovo Henri de La Mothe-Houdancourt si deve la fondazione del seminario nel 1667 che, a partire dal 1688, fu affidato ai Gesuiti.

A partire dal XVII secolo gli arcivescovi di Auch avevano il titolo di primate della Novempopulana e delle due Navarre e di signore di Auch; nel 1829 fu restaurato il primo di questi titoli.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 l'arcidiocesi fu soppressa e il suo territorio incorporato in quello della diocesi di Agen.

Nel giugno del 1817 fra Santa Sede e governo francese fu stipulato un nuovo concordato, cui fece seguito il 27 luglio la bolla Commissa divinitus, con la quale il papa restaurava la sede metropolitana di Auch. Tuttavia, poiché il concordato non entrò in vigore in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi, questa erezione non ebbe effetto.

Il 6 ottobre 1822 l'arcidiocesi fu definitivamente ristabilita con la bolla Paternae caritatis del medesimo papa Pio VII, ricavandone il primitivo territorio dalla diocesi di Agen e aggiungendovi quello delle sedi soppresse di Condom, di Lectoure e di Lombez. Ebbe allora come suffraganee le diocesi di Aire, di Tarbes e di Bayonne, già previste nel 1817.

A Auch furono celebrati, nel corso del secondo millennio, alcuni sinodi provinciali. Si ricordano quelli del 1068, del 1280, del 1300, del 1305 e l'ultimo celebrato nel 1851.

Il 29 giugno 1908 con il decreto Romanos Pontifices della Sacra Congregazione Concistoriale agli arcivescovi di Auch fu riconosciuto il titolo di vescovi di Condom, di Lectoure e di Lombez, sedi soppresse che ricadono nel territorio della presente diocesi.

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, l'arcidiocesi ha perso la dignità metropolitica, pur conservando il titolo arcivescovile, ed è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tolosa.

Cronotassi dei vescovi

Un cartulario della Chiesa di Auch include un catalogo di vescovi compilato nel XIII secolo, e che contiene 65 nomi fino a Garsie de Lhort († 1225) con gli anni di episcopato. Il catalogo è ritenuto inaffidabile, perché confonde i vescovi di Auch con gli arcivescovi di Eauze, suppone che la sede di Auch sia nata in seguito alla scomparsa di Eauze, ignora vescovi documentati da testi storici ed elenca molti vescovi noti solo al catalogo stesso; infine la cronologia riportata è incompatibile con i dati storici acquisiti. Secondo Degert, esso «è indegno di ogni fiducia»; Duchesne è della stessa opinione.[2]

Nella presente cronotassi, si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2020 su una popolazione di 191.091 persone contava 160.402 battezzati, corrispondenti all'83,9% del totale.

Note
  1. Auscii, in Gallia, sancti Orientii Episcopi.
  2. Il catalogo, pubblicato da Duffour nel 1907 (cfr. op. cit.), è riportato anche da Duchesne, op. cit., pp. 92-93, secondo il quale fino a Garsie de Lhort il catalogo è di prima mano; i vescovi successivi sono stati aggiunti in seguito.
    La presente cronotassi riporta solo i vescovi storicamente documentati, mentre gli altri vescovi del catalogo sono citati in nota.
  3. Prima di Orenzio, esclusi i vescovi di Eauze, il catalogo menziona i nomi di Citerio, Anfronio, Apruncolo e Ursiniano; dopo Orenzio, i nomi di Armentario, Minervino I e Giustino.
  4. Tra Nicezio e Proculeiano, il catalogo inserisce i nomi di Minervino II, Alessio I, Amelio, Salvio, Porcario, Proculeiano I e Prizio, per un totale di 77 anni di episcopato.
  5. Tra Proculeiano e Fausto, il catalogo inserisce i nomi di Marcello, Virgilio, Polemio, Alessio II, Eonio e Paolino, per un totale di 69 anni di episcopato.
  6. Menzionato da Gregorio di Tours come succeduto a Fausto, è assente nel catalogo, che al suo posto inserisce i nomi di Citorio (o Creorio) e Titonio I, per un totale di 19 anni di episcopato.
  7. Nel testamento di san Bertramo di Mans (616) si fa riferimento ad un vescovo Dracoaldo, morto di morte violenta. Duchesne lo ammette come probabile vescovo di Auch, menzionato nel catalogo. Degert invece lo ignora.
  8. Secondo Duchesne e Degert, Auderico potrebbe corrispondere all'Audizio riportato dal catalogo; prima e dopo Audizio, il catalogo menziona i nomi di Perpetuo e di Dracoaldo II.
  9. Secondo Gams, questo vescovo è un santo. Tra Leotadio e Isamberto, il catalogo menziona 12 vescovi: Patrizio, Tontonio II, Anerio, Erinaldo, Lupo, Asterio, Asnario, Revelio, Galino, Eliseo, Giovanni e Anloino (o Ardoino); per un totale di 149 anni di episcopato.
  10. Questo vescovo è assente nel catalogo.
  11. Questo vescovo è assente nel catalogo, il quale, tra Airardo e Oddone, menziona i vescovi Ardmanno (o Ardinano), Odilo, Bernardo e Seguino, per un totale di 73 anni.
  12. 12,0 12,1 Assente nel catalogo.
  13. Chiamato Guglielmo Bernardo nel catalogo.
  14. Il 15 aprile 1211 papa Innocenzo III esige da Bernard de Montaut le sue dimissioni.
  15. Il catalogo (come Gams e Gallia christiana) menziona un solo vescovo di nome Bernardo, al posto dei due storicamente esistiti.
  16. Assente nel catalogo, in Eubel e in Gams.
  17. Il catalogo menziona semplicemente un Ispanus; secondo Eubel, il suo nome potrebbe essere R. de Massas Hispanus.
  18. Enrico di Savoia fu nominato per la sede di Auch, ma non venne mai confermato, non ricevette la consacrazione episcopale e non prese mai possesso dell'arcidiocesi.
  19. Nominato dal re nel 1684, fu confermato dalla Santa Sede otto anni dopo.
  20. Il 13 giugno 1839 fu designato dal re come arcivescovo di Lione, ma morì prima della conferma pontificia.
  21. Nominato arcivescovo titolare di Tirnovo.
  22. Nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Mimiana.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni