Famiglia
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La Famiglia è costituita dall'unione indissolubile tra un uomo e una donna, aperti al dono della vita. Questa istituzione ha il suo fondamento nel disegno di Dio, ovvero nella legge naturale e perciò precede qualsiasi riconoscimento da parte della pubblica autorità[1]. Per questo è considerata la "cellula fondamentale della società"[2].
Tra i battezzati la famiglia si costituisce con il Sacramento del Matrimonio. Il Concilio Vaticano II la chiama Chiesa domestica[3].
Ha come modello teologico la Santissima Trinità, comunione profonda del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: tre persone unite in un solo amore.
A livello biblico, il modello è la Sacra Famiglia di Nazareth: Gesù, Maria e Giuseppe.
Il Sinodo dei Vescovi ha riflettuto sulla famiglia cristiana nel mondo d'oggi nel 1981 e il frutto di tale riflessione è stato elaborato e presentato alla Chiesa e al mondo da papa Giovanni Paolo II nell'Esortazione Apostolica Familiaris Consortio del 22 novembre 1981.
Nella Bibbia
Antico Testamento
Gli ideali
L'ideale della famiglia è tracciato nei due racconti della Creazione (Gen 1-2 ): l'uomo e la donna, creati a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,26.27 ), ricevono il compito della fecondità (Gen 1,22.28 ) e sono posti in una situazione di intimità in cui la nudità non genera vergogna (Gen 2,25 ).
Il quarto comandamento indica le coordinate principali della vita della famiglia:
« | Onora tuo padre e tua madre, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato, perché si prolunghino i tuoi giorni e tu sia felice nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. » | |
(Deuteronomio 5,16 )
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Tale comandamento non nasce per i bambini, ma per gli adulti. Nella società biblica, in cui gli anziani non godevano di assicurazioni o pensioni, è compito dei figli dare l'onorario ai genitori vecchi, cioè garantire loro il sostentamento[4].
La Legge di Mosè codifica e regolamenta la pratica del ripudio (Dt 24,1-4 ); nel seguito del capitolo vengono emanate leggi a tutela della famiglia e dei suoi beni (Dt 24,5-16 ).
Soprattutto dopo l'esilio babilonese, mancando ormai le istituzioni nazionali e in presenza di gravi lacerazioni nella vita sociale, l'insistenza deuteronomista sull'onore da rendere ai genitori è il riconoscimento del loro ruolo di salvaguardia della tradizione religiosa del popolo di Dio.
I libri sapienziali esaltano grandemente il valore della famiglia. Il Salmi 127 afferma che la benedizione che sta alla base della famiglia e che i figli ne sono un dono (vv. 1.3-4). Riguardo ai figli, si insiste molto sul dovere di educarli, anche con rigore e sull'obbligo che essi hanno di rispettare i genitori (Sir 3,2-3;30,1-2 ; Pr 1,8 ). Il Siracide condanna severamente l'adulterio, sia nell'uomo che nella donna (23,18-19).
Le realizzazioni pratiche
L'Antico Testamento narra di molte famiglie esemplari:
- la famiglia di Rut, descritta nell'omonimo libro;
- l'alto senso del matrimonio che emerge dal Libro di Tobia;
- la madre dei sette fratelli maccabei, che con grande forza d'animo esorta i suoi figli ad affrontare il martirio piuttosto che cedere alle blandizie di Antioco IV Epifane (2Mac 7 ).
Accanto a esse viene però mostrato anche quanto il peccato può trascinare in basso la vita familiare e questo negli stessi protagonisti della Storia della Salvezza.
Il peccato originale rompe la comunione tra l'uomo e la donna (Gen 3,11-12 ); il loro figlio Caino uccide suo fratello Abele (Gen 4,8-9 ) e poi Lamech per primo viola la legge della monogamia prendendo due mogli (Gen 4,19 ). Tra i discendenti di Lamech, che si danno senza ritegno alle intemperanze sessuali, appare però Noè, che è monogamo e ha tre figli (Gen 5,32;8,15 ): per la sua bontà e rettitudine Dio lo salva dal diluvio "con tutta la sua famiglia" (Gen 7,1 ), alla quale rinnova la benedizione già accordata alla prima coppia (Gen 9,1 ; cfr. 1,28).
Le tre famiglie di Abramo, di Isacco e di Giacobbe sono al centro di tutti i racconti del Genesi. Nel presentare queste famiglie, l'autore sacro è più attento a far risaltare il piano divino che si compie attraverso di esse che non la loro esemplarità[5].
Parimenti fragile è la vita familiare di Davide: è debole verso la Betsabea, della quale arriva a far uccidere il marito Uria (2Sam 11 ) e costruisce attorno a sé un vero e proprio harem di mogli e concubine (2Sam 3,2-5.15;11,2-27;15,16 ), ed è debole con i figli, che ne ereditano i vizi[6]. Del re Salomone si dice che avesse 700 mogli e 300 concubine (1Re 11,3 ).
Nuovo Testamento
Gesù nasce in una famiglia e in una famiglia dove si accetta la volontà di Dio (Lc 1,38 ; Mt 1,20-24 ).
Nel ministero pubblico di Gesù
Durante il suo ministero pubblico, Gesù manifesterà tutto il suo interesse per la famiglia, dimostrando di conoscerne pregi e difetti, gioie e sofferenze:
- nelle nozze di Cana la sua presenza è di benedizione e anche di aiuto materiale perché non venga meno la gioia nelle celebrazioni nuziali (Gv 2,1-11 );
- coltiva un'amicizia sincera per la famiglia di Lazzaro, Marta e Maria, esaltata nel racconto della risurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-44 );
- guarisce la suocera ammalata di Pietro (Mc 1,29-31 );
Gesù conosce il dramma di un padre che si vede abbandonato dal figlio (Lc 15,11-32 ) e ama i bambini con una tenerezza più che materna (Mc 10,13-16 ).
Con tutto ciò, però, Gesù si guarda bene dal fare della famiglia un assoluto: vuole che essa sia aperta alle superiori esigenze del Regno di Dio (Mt 19,29 ); in forza di esse chiede il coraggio di abbandonare la propria famiglia (cfr. Mc 3,31-35 ). Con ciò pone le premesse per una scelta di vita diversa dal matrimonio (Mt 19,12 ).
Di fronte alla legge sul ripudio di Dt 24,1-4 , Gesù riporta il matrimonio e la famiglia al disegno originario di Dio, disegno di fedeltà e di unità (Mt 19,3-12 ; Mc 10,2-12 ).
Di fronte alla disinvoltura con cui i farisei rendevano nella pratica nulla la prescrizione del comandamento di sostentare i propri vecchi, Gesù ricorda l'importanza di questo "comandamento di Dio" (Mc 7,8-13 ; Mt 15,4-6 ). Al giovane ricco lo ricorda insieme ad altri comandamenti (Mt 19,19 ; Mc 10,19 ; Lc 18,20 ).
In San Paolo
San Paolo esalta la verginità, nella quale vede l'anticipo della situazione escatologica (1Cor 7,8.29 ), ma riafferma anche la dignità del matrimonio e ne ricorda i diritti e i doveri, soprattutto la fedeltà e l'indossolubilità (1Cor 7,10-11 : Paolo ammette la separazione, che dovrebbe essere solo temporanea).
Per Paolo il matrimonio è da comprendere riferito all'amore tra Cristo e la Chiesa (Ef 5,21-33 ); la famiglia che ne nasce coniuga diritti e doveri (Ef 6,1-9 ; Col 3,18-22 ) e questi abbracciano anche gli schiavi che vivono in essa.
La valorizzazione della famiglia appare nell'esortazione a tutti i membri che si trova in Tt 2,1-9 : la condotta integra di tutti ha una motivazione di profonda fede: "Fare onore alla dottrina di Dio" (Tt 1,5 ).
Come Gesù, anche Paolo riprende il quarto comandamento, affermandone il valore: "Questo è il primo comandamento associato a una promessa" (Ef 6,2 ).
Le lettere pastorali, infine, si interessano delle vedove, raccomandando l'attenzione nei loro confronti e, da parte di esse, la sobrietà di vita: "Siano veramente vedove" (1Tim 5,3-16 ).
Natura della famiglia
Creando l'uomo e la donna, Dio ha istituito la famiglia e l'ha dotata della sua costituzione fondamentale. I suoi membri sono persone uguali in dignità. Per il bene comune dei suoi membri e della società, la famiglia comporta una diversità di responsabilità, di diritti e di doveri[7].
La famiglia cristiana
"La famiglia cristiana offre una rivelazione e una realizzazione specifica della comunione ecclesiale; anche per questo motivo, può e deve essere chiamata 'Chiesa domestica'"[8]. Essa è una comunità di fede, di speranza e di carità; nella Chiesa essa riveste una singolare importanza (Ef 5,21-6,4 ; Col 3,18-21 ; 1Pt 3,1-7 )[9].
La comunione della famiglia cristiana è segno e immagine della comunione del Padre e del Figlio nello Spirito Santo. La sua attività procreatrice e educativa è il riflesso dell'opera creatrice del Padre.
La famiglia cristiana è chiamata a condividere la preghiera e il sacrificio di Cristo. La preghiera quotidiana e la lettura della Parola di Dio fortificano la famiglia nella carità. La famiglia cristiana è chiamata a essere evangelizzatrice e missionaria.
La famiglia e la società
La famiglia, essendo la società naturale in cui l'uomo e la donna sono chiamati al dono di sé nell'amore e nel dono della vita, è la cellula originaria della vita sociale[10]:
- l'autorità, la stabilità e la vita di relazione in seno alla famiglia costituiscono i fondamenti della libertà, della sicurezza, della fraternità nell'ambito della società;
- la famiglia è la comunità nella quale, fin dall'infanzia, si apprendono i valori morali e si impara a fare buon uso della libertà;
- la famiglia è la prima scuola della fede, dove si comincia ad onorare Dio;
- la vita di famiglia è un'iniziazione alla vita nella società.
La vocazione della famiglia è quella di aiutare i suoi membri ad aprirsi all'attenzione e all'impegno in favore dei giovani e degli anziani, delle persone malate o handicappate e dei poveri (cfr. Gc 1,27 ).
L'importanza della famiglia per la vita e il benessere della società[11], comporta per la società stessa una particolare responsabilità nel sostenere e consolidare il matrimonio e la famiglia. Il potere civile consideri "come un sacro dovere rispettare, proteggere e favorire la loro vera natura, la moralità pubblica e la prosperità domestica"[12].
Lo Stato deve portare avanti appropriate misure sociali per aiutare e difendere la famiglia. Là dove le famiglie non sono in grado di adempiere alle loro funzioni, gli altri corpi sociali hanno il dovere di aiutarle e di sostenere l'istituto familiare, in base al principio di sussidiarietà. La comunità politica ha il dovere di onorare la famiglia, di assisterla e di assicurarle in particolare[13].
- la libertà di costituirsi, di procreare figli e di educarli secondo le proprie convinzioni morali e religiose;
- la tutela della stabilità del vincolo coniugale e dell'istituto familiare;
- la libertà di professare la propria fede, di trasmetterla, di educare in essa i figli, avvalendosi dei mezzi e delle istituzioni necessarie;
- il diritto alla proprietà privata, la libertà di intraprendere un'attività, di procurarsi un lavoro e una casa, il diritto di emigrare;
- il diritto, in conformità alle istituzioni dei paesi, alle cure mediche, all'assistenza per le persone anziane, agli assegni familiari;
- la difesa della sicurezza e della salute, particolarmente in ordine a pericoli come la droga, la pornografia, l'alcolismo, ecc.;
- la libertà di formare associazioni con altre famiglie e di essere in tal modo rappresentate presso le autorità civili[14].
Le comunità più grandi però si guarderanno dall'usurpare le loro prerogative o di ingerirsi nella loro vita[15].
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |