Mar di Galilea
Mar di Galilea | |
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Nazione | Israele |
Coordinate geografiche | |
Mappa di localizzazione | |
Dimensioni | |
Superficie | 166 km² |
Altitudine | −200 m s.l.m. |
Lunghezza | 21 km |
Larghezza | 13 km |
Profondità massima | 48 m |
Profondità media | 26 m |
Volume | 4 km³ |
Sviluppo costiero | 53 km |
Immissari principali | fiume Giordano |
Emissari principali | Giordano |
Tempo di ritenzione lacustre | 5 anni |
Il Mare di Galilea, detto anche Lago di Tiberiade o di Gennesaret o di Kinneret, è il più grande lago d'acqua dolce della Galilea e dello Stato di Israele avendo un perimetro di circa 53 km.
Per i cattolici è il luogo centrale della predicazione di Gesù Cristo, dove si sono svolti numerosi miracoli (come la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la camminata sulle acque, ecc.) e dunque deve considerarsi come uno dei luoghi principali della Terra Santa.
Grafia
- arabo: بحيرة طبريا, Buhairet Tabariyya (Lago di Tiberiade)
- ebraico: ים כנרת, Iam Kinnerèt (Mare di Kinneret)
- francese: Lac de Tibériade
- inglese: Sea of Galilee
Geografia
Situato a 209 mt sotto il livello del mare, ha una profondità massima di 43 mt: si tratta del lago d'acqua dolce più grande della Terra sotto il livello del mare, superato per dimensioni solo dal Mar Morto che è però un lago d'acqua salata. Il lago si trova nella Grande Fossa Tettonica, depressione creatasi dal distacco delle placche araba e africana e nella quale, da nord a sud, scorrono le acque del fiume Giordano che alimentano il lago. Per tale motivo la zona è caratterizzata da elevata sismicità, mentre in passato era presente anche una certa attività vulcanica come testimonia la presenza di rocce basaltiche ed ignee.
È posto tra i territori di Israele e le alture del Golan annesse da Israele e rivendicate dalla Siria. Nel corso dei secoli ha avuto molte denominazioni in funzione delle principali città che nel tempo avevano la prevalenza sulle sue rive. Nell'Antico Testamento è chiamato Mare di Kinneret (Numeri 34,11) e (Giosuè 13,27), termine che potrebbe derivare dalla parola ebraica kinnot, ovvero arpa o lira in relazione alla forma del lago stesso. Nel Nuovo Testamento è chiamato lago o mare di Galilea, o di Tiberiade o di Gennèsaret: Galilea dal nome della regione in cui si trova; Tiberiade dal nome della città fondata da Erode Antipa intorno al 20 d.C. sulla sua riva nord in onore dell'imperatore Tiberio ; Gennèsaret dal nome di una piccola pianura fertile situata sulle coste occidentali del lago. Il nome arabo del lago deriva da Tiberiade, la principale città all'epoca della conquista araba.
Il Mare di Galilea è conosciuto soprattutto per essere stato, secondo i Vangeli, la sede principale della predicazione di Gesù. Essi narrano che Gesù visitò più volte molte località poste sulle rive del lago, attraversandolo spesso in barca.
Vicende bibliche
I Vangeli nominano questo lago varie volte:
- Il lago rappresentava il luogo di lavoro dei pescatori tra i quali Gesù scelse alcuni dei suoi Apostoli: San Pietro, Sant'Andrea suo fratello, San Giacomo e suo fratello San Giovanni, questi ultimi figli di Zebedeo furono chiamati da Gesù mentre sulla riva del lago riassettavano le reti, e immediatamente lasciarono tutto e lo seguirono (Luca 5,1-11).
- Durante una traversata del lago, un'improvvisa tempesta mise in pericolo la fragile lancia su cui c'erano Gesù e gli apostoli. Siccome Gesù stava dormendo per la stanchezza, lo svegliarono, e con poche parole calmó la furia del mare e del vento (Luca 8,22-25).
- Un episodio simile avvenne dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Il Vangelo secondo Giovanni narra che Gesù allontanò la folla che voleva farlo re, allontanò anche i discepoli spingendoli sulla barca, e si ritirò sul monte in preghiera. Nel cuore della notte Gesù apparve ai discepoli camminando sulle acque del lago (Giovanni 6,16-21)
- Il Lago di Galilea fu anche teatro di un'apparizione pasquale di Gesù dopo la Resurrezione: da lontano, dalla riva, suggerì ai discepoli estenuati per la notte passata senza pescar nulla, che tirassero la rete dalla parte destra della barca. A questa maniera i discepoli pescarono una gran quantità di pesci, e riconobbero che quello sconosciuto "era il Signore!". Pietro si tuffò e raggiunse a nuoto la riva, mentre gli altri raggiunsero la riva con la barca. Al loro arrivo, Gesù stava arrostendo per loro pane e alcuni pesci, e li diede loro. Finito di mangiare, Gesù chiese per tre volte a Pietro se lui lo amasse, ad ogni risposta di Pietro Gesù rispose con la frase "pasci le mie pecorelle". Questo dialogo, viene considerato come il momento in cui Gesù affidò a Pietro la Chiesa.(Giovanni 21,1-19)
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