Moltiplicazione dei pani e dei pesci
Moltiplicazione dei pani e dei pesci | |
Giovanni Lanfranco, Moltiplicazione dei pani e dei pesci (1624 - 1625), olio su tela; Dublino (Irlanda), National Gallery) | |
Passi biblici | |
Matteo | |
Miracolo precedente | Guarigione di un uomo dalla mano paralizzata |
Miracolo successiva | Gesù cammina sul mare |
Marco | |
Miracolo precedente | Guarigione di una donna affetta da emorragia |
Miracolo successiva | Gesù cammina sul mare |
Luca | |
Miracolo precedente | Guarigione di una donna affetta da emorragia |
Miracolo successiva | Guarigione di un ragazzo indemoniato |
Giovanni | |
Miracolo precedente | Guarigione del paralitico alla piscina di Betzaeta |
Miracolo successiva | Gesù cammina sul mare |
Insegnamento - Messaggio teologico | |
Aspetto messianico, ecclesiale, eucaristico. |
La moltiplicazione dei pani e dei pesci è uno dei miracoli di Gesù, ed è narrato in Matteo 14,13-21 , Marco 6,34-44 , Luca 9,11-17 , Giovanni 6,1-15 , dove con cinque pani e due pesci Gesù sfama cinquemila uomini[1], e rimangono dodici ceste di avanzi. Matteo (15,30-38) e Marco (8,1-9) presentano anche una seconda moltiplicazione di sette pani[2], simile alla prima, a beneficio di quattromila uomini, e della quale rimangono sette ceste di avanzi.
È l'unico miracolo operato da Gesù ad essere presente in tutti e quattro i Vangeli. Ciò è indice dell'importanza che aveva assunto nella tradizione, "per il suo significato simbolico, per le sue risonanze messianiche, ecclesiali e sacramentali"[3]. Esso infatti rappresenta il compimento neotestamentario del dono della manna (Es 16,4-35 ), e accredita quindi Gesù come il profeta annunciato da Mosè (Dt 18,15-19 ); preannuncia inoltre il dono dell'Eucaristia, che diverrà realtà nell'Ultima Cena.
Antecedenti dell'Antico Testamento
In termini diretti, la Moltiplicazione dei pani ha un suo antecedente con molti tratti affini in 2Re 4,42-44 , anche se in scala più ridotta: Eliseo sfama cento uomini con venti pani, ed è probabile che la tradizione letteraria del racconto evangelico si sia formata prendendo quel miracolo come modello[3].
In termini più lati, ma più significativi teologicamente, il vero antecedente è il miracolo della manna (Es 16,4-35 ): il racconto dell'Esodo e quelli evangelici hanno in comune l'ambientazione nel deserto (cfr. Mt 14,13.15; 15,33 ; Mc 6,32.35; 8,4 ; Lc 9,12 ), il riferimento al pane, a cui è assimilata la manna (Dt 8,3 ; Sal 78,24 ; cfr. Gv 6,31 ), i destinatari rappresentati da una grande folla indigente.
Vi sono anche significativi oracoli profetici in cui si attendeva per il tempo messianico un grandioso banchetto di grasse vivande e di cibi succulenti (Is 25,6; 55,1-2 ).
Significato
Il significato del miracolo va cercato in tre direzioni[3]:
- ha un aspetto messianico: moltiplicando i pani Gesù si presenta come il Messia aspettato, come appare in Gv 6,14 , dove si afferma che la gente viene da Gesù per farlo re, dicendo: "Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!";
- ha un aspetto ecclesiale, sottolineato dalla mediazione dei discepoli (cfr. soprattutto Mt 13,19 ; Mc 6,41 ; Lc 9,16 ): "è l'immagine viva della Chiesa, nella quale i dodici continueranno a elargire i benefici della Parola e del sacrificio di Cristo in tutti i luoghi e in tutti i tempi"[3]; anche gli avanzi (dodici ceste nella prima moltiplicazione), Mt 13,20 ; Mc 6,43 ; Lc 9,17 , sette nella seconda, Mt 15,37 ; Mc 8,8 ) non potevano non evocare il resto santo delle dodici tribù d'Israele, ora rappresentate dalla nuova congregazione radunata attorno a Gesù e ai dodici;
- ha infine un aspetto eucaristico, esplicitato in Giovanni 6 nel discorso che segue al miracolo (Gv 6,26-59 )[4].
Il significato eucaristico appare anche nella terminologia simile a quella dei racconti dell'Ultima Cena (Mt 26,26-28 ; Mc 14,22-24 ; Lc 22,19-20 ; 1Cor 11,23-25 ): i verbi "prendere", "benedire", "spezzare", "dare".
Il racconto di Matteo sembra voler accentuare tale significato in vari modi:
- con il riferimento all'ora, "sul far della sera" (v. 15, cfr. 26,20);
- anche la particolare forma del verbo "spezzare" (v. 19) è in Matteo più "eucaristica" che negli altri evangelisti, poiché viene usato il vero kláo invece del composto katakláo usato da Marco (Mc 6,41 ) e da Luca (Lc 9,16 ), e ciò in riferimento alla frazione del pane eucaristico, indicata con l'espressione klásis toù ártou in At 2,42 ;
- inoltre, nel v. 20 Matteo non accenna forse ai resti dei pesci per non appannare il senso eucaristico dell'episodio; infine, l'inciso di Matteo "senza contare le donne e i bambini" (v. 14,21) riflette l'uso delle sinagoghe per il computo dei partecipanti[3].
Nella Liturgia
Nella liturgia di Rito Romano i brani evangelici del miracolo della Moltiplicazione dei pani e dei pesci sono proclamati nei seguenti giorni:
- dal Vangelo secondo Matteo - lunedì della XVIII settimana del Tempo Ordinario anno II;
- dal Vangelo secondo Marco - 8 gennaio feria del tempo di Natale;
- dal Vangelo secondo Luca - durante la solennità del Corpus Domini Anno C;
- dal Vangelo secondo Giovanni - il venerdì della II settimana del Tempo di Pasqua e la XVII domenica del Tempo Ordinario Anno B.
Il Rito Ambrosiano inserisce i brani nei seguenti tempi:
- dal Vangelo secondo Matteo - la seconda domenica del tempo Dopo Epifania Anno B;
- dal Vangelo secondo Marco - il giovedì nella settimana della IV domenica del tempo Dopo Epifania;
- dal Vangelo secondo Luca - la II domenica del tempo Dopo Epifania Anno A e il mercoledì nella settimana della VI domenica del tempo Dopo Pentecoste;
- dal Vangelo secondo Giovanni - il mercoledì nella settimana della III domenica del Tempo di Pasqua Anno I e II.
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |