Museo - Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto
Museo - Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto | |
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Lorenzo Lotto, Adorazione di Gesù Bambino con san Giuseppe, san Giovannino, sant'Elisabetta, san Zaccaria e angeli (1546 - 1555), olio su tela | |
Categoria | Musei di santuario |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Marche |
Regione | Marche |
Provincia | Ancona |
Comune | Loreto |
Diocesi | Prelatura territoriale di Loreto |
Indirizzo | Piazza della Madonna, 1 60025 Loreto (AN) |
Telefono | +39 071 9747160, +39 071 9747198 |
Fax | +39 071 9747191 |
Posta elettronica | beniculturali@prelaturaloreto.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Prelatura territoriale di Loreto |
Tipologia | arte sacra, arte sacra contemporanea |
Contenuti | arredi sacri, ceramiche, dipinti, ex voto, gioielli, metalli, mosaici, paramenti sacri, sculture, statuine da presepio, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, guardaroba, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale della Provincia di Ancona |
Sede Museo | Palazzo Apostolico, primo piano |
Datazione sede | XVI- XVIII secolo |
Data di fondazione | XIX secolo, fine |
Il Museo - Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto (Ancona) è allestito al piano nobile (primo piano) del Palazzo Apostolico (XVI - XVIII secolo), iniziato dal Bramante e completato da Luigi Vanvitelli.
Il Museo si venuto formando alla fine del XIX secolo per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Basilica e dal Palazzo Apostolico.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si articola in tredici collezioni, nelle quali sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XX secolo
Dipinti
Nella collezione sono conservati pregevoli dipinti, provenienti dagli altari della Basilica, tra i quali spiccano:
- Scomparto di polittico con San Giovanni Battista (1450 - 1460), tempera su tavola, di Corradini Bartolomeo di Giovanni detto Fra Carnevale.[1]
- Madonna di Loreto (seconda metà del XV secolo), tavola di Angiolillo Arcuccio.[2]
- Ante di organo con Madonna annunciata, San Gabriele arcangelo annunciante, Isaia e san Luca Evangelista (1513 - 1515), olio su tela, di Antonio da Faenza.[3][4]
- Due dipinti con San Gioacchino e San Zaccaria (1560 - 1565), olio su tela, di di Girolamo Muziano.[5][6]
- Gesù Cristo spiega la sua dottrina ai discepoli di san Giovanni Battista (1576 - 1578), olio su tela, di Girolamo Muziano.[7]
- Pala d'altare con Immacolata Concezione con santi e profeti (1586 - 1587), olio su tela, di Filippo Bellini.[8]
- Pala d'altare con Circoncisione di Gesù (1590 - 1592), olio su tela, di Filippo Bellini.[9]
- Santa Lucia (fine XVI - inizio XVII secolo), olio su tela, di Felice Damiani.[10]
- Madonna intercede per le anime del Purgatorio (XVII secolo), olio su tela, attribuita ad Antonio Zanchi.[11]
Lorenzo Lotto
La raccolta di dipinti più ricca e prestigiosa è quella delle opere di Lorenzo Lotto (1480 - 1556), pittore veneziano, che qui visse come oblato gli ultimi sette anni della sua vita, mettendo la sua arte al servizio del Santuario.
Le opere, provenienti in prevalenza dal coro della Basilica (attuale Cappella Spagnola o di San Giuseppe) da dove furono rimossi nel 1853, raffigurano:
- San Cristoforo tra san Rocco e san Sebastiano (1535 ca.), olio su tela.[12]
- Adorazione di Gesù Bambino con san Giuseppe, san Giovannino, sant'Elisabetta, san Zaccaria e angeli (1546 - 1555), olio su tela.[13]
- Melchisedek offre il pane e il vino in un calice (1551 - 1555), olio su tela.[14]
- San Michele arcangelo combatte Satana (1551 - 1556), olio su tela.[15]
- Presentazione di Gesù al Tempio (1552 - 1556).[16]
- Battesimo di Gesù (1552 - 1556), olio su tela.[17]
- Adorazione dei Magi (1554 - 1556), olio su tela.[18]
- Gesù Cristo e l'adultera (1556 ca.), olio su tela.[19]
Pomarancio
La collezione conserva interessanti dipinti, eseguiti da Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio (1552 - 1626), tra i quali si segnalano:
- San Marco, San Luca e San Giovanni evangelista (1609 - 1615), affreschi staccati, provenienti dalla cupola della Basilica.
- San Carlo Borromeo in preghiera davanti al crocifisso (1614), olio su tela, proveniente dall'omonima cappella laterale della Basilica.[20]
Cesare Maccari
Nella collezione pittorica sono custoditi i cartoni preparatori ed i bozzetti per i dipinti murali della cupola della Basilica, realizzati da Cesare Maccari (1840 - 1919) e considerati il suo capolavoro.
- Cartoni preparatori per i dipinti murali della cupola (1890 - 1907), matita e biacca su carta grigia, donati dagli eredi del pittore nel 1954. Si notano:
- Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso;
- Papa Pio IX proclama il dogma dell'Immacolata Concezione;
- Regina Angelorum;
- Speculmun Iustitiae.
- Quattro bozzetti (1891 - 1895), olio su tela: questi erano uno strumento di studio intermedio per la realizzazione degli stessi dipinti murali della cupola. Di rilievo:
- Regina Martyrum;
- Regina Sanctorum omnium.
Maioliche da farmacia
La collezione delle maioliche da farmacia, ritenuta una delle più importanti del suo genere, è legata all'antica Spezieria della Santa Casa, costituitasi nel primo quarto del XVII secolo, dove queste erano utilizzate per la conservazione di unguenti, pillole ed altri medicamenti. Di particolare pregio:
- Serie di 350 vasi, decorati con Scene bibliche e Scene mitologiche e di Roma antica (XVI secolo), eseguiti dalla bottega urbinate di Orazio Fontana, donati probabilmente dal cardinale Giulio Feltrio Della Rovere, protettore della Santa Casa dal 1564 al 1578.
- Serie di 111 vasi, decorati con Scene mitologiche tratte dalle Metamorfosi di Ovidio, acquistati nel 1631, presso la bottega dei Patanazzi.
- Quattro albarelli (prima metà del XVIII secolo), realizzati da Francesco Antonio Grue.
Arazzi
Nel Museo sono esposti dieci arazzi, tramati in lana, fili di seta policroma, oro, argento, da manifatture fiamminghe:
- Serie di nove arazzi con Scene del Nuovo Testamento (1620 - 1624), eseguiti a Bruxelles da Enrico Mattens su cartoni (o copia di cartoni) di Raffaello Sanzio, donati al Santuario dal genovese Giovanni Battista Pallavicino nel 1667.
- Arazzo con Madonna con Gesù Bambino, san Giovannino e santa Elisabetta detta anche Madonna del Divino Amore, il quale faceva parte di una serie con Scene di vita di Maria Vergine commissionata dal vescovo di Liegi, Erard de la Mark (1472 - 1538) e donata al Santuario dal cardinale Pietro Ottoboni nel 1723.
Corredo d'altare
La raccolta museale espone il corredo d'altare (primo quarto del XVIII secolo), di bottega trapanese, donato il 5 gennaio 1722 dal principe Caracciolo d'Avellino al Santuario, il quale comprende:
- Croce d'altare, in argento cesellato;
- Servizio di carteglorie;
- Dodici candelieri di varie dimensioni.
Tesoro della Santa Casa
Nella collezione della suppellettile liturgica sono conservate preziose opere di oreficeria, offerte dai fedeli al Santuario nel corso dei secoli, fra cui spiccano:
- Fermaglio di piviale (XV secolo), in argento dorato, di bottega fiorentina.
- Navicella portaincenso (XVI secolo), in agata, di bottega fiorentina.
- Navicella portaincenso (XVI secolo), in diaspro, di bottega fiorentina.
- Gesù Cristo crocifisso (1573), in argento, del Giambologna, donato da Cristina di Lorena.
- Croce d'altare e quattro candelieri (XVII secolo), in rame dorato e corallo, di bottega napoletana;
- Crocifisso (XVII secolo), in oro, cristalli di rocca e smalti.
- Orecchini a navicella (XIX secolo), in oro.
- Rosa d'Oro, donata nel 2007 da papa Benedetto XVI.
Devozione lauretana
Il rapporto dei fedeli con la Madonna di Loreto si è espresso anche attraverso ex voto e particolari oggetti devozionali, che diventavano tramite per implorare la sua intercessione oltre che pegno e garanzia di una più efficace protezione contro malattie e calamità. Varie sono le testimonianze di pietà e di religiosità popolare collegate al Santuario lauretano. Da segnalare:
- Raccolta di 63 matrici per tatuaggi (XVI - XIX secolo), in legno di bosso, attribuite ad artigiani marchigiani: queste tavolette recano incisi simboli devozionali, immagini sacre (Madonna, Crocifisso e santi) e, a volte, anche motivi profani,che venivano utilizzate per il tatuaggio religioso, fiorente a Loreto nei secoli, dove i pellegrini si facevano tatuare per testimoniare la loro partecipazione ai riti religiosi del Santuario.
- Ex voto dipinti su tavola, donati fin dalla metà del XV secolo dai fedeli al Santuario, a ricordo della grazia ottenuta per intercessione della Madonna. Sulle tavolette è raffigurato, nei tratti più salienti, l'evento miracoloso, presentato come attestato di riconoscenza a Maria Vergine.
- Cuori ex voto, in oro ed in argento, donati fin dalla seconda metà del XV secolo dai fedeli al Santuario. Spesso sono apribili e contengono al loro interno piccoli fogli con un'invocazione alla Madonna o un ringraziamento per i benefici celesti ottenuti, seguiti dal nome degli offerenti. Sulla parte frontale è inciso, spesso, il Monogramma di Maria, sormontato dalle lettere "PGR" (Per Grazia Ricevuta). I cuori, inoltre, sono spesso accompagnati da una fiamma (cuore fiammeggiante) o da raggi (cuore raggiante), per indicare l'ardore della donazione.
Figure e ambienti di presepe
Nel Museo sono esposte statuine ed ambienti di presepi artistici, di diversa fattura e provenienza regionale, databili dal XVII al XX secolo, fra i quali spiccano per valore ed interesse culturale:
- Gesù Bambino (XVII secolo), in legno policromo.
- Gesù Bambino (XVIII secolo), in cera e stoffa.
- Presepe (XVIII secolo), di bottega napoletana.
- Statuine di presepio (XVIII secolo), in terracotta e stoffa, di bottega abruzzese.
- Statuine di presepio (XVIII secolo), in cartapesta, di bottega marchigiana.
Tradizione taumaturgica lauretana
La tradizione taumaturgica lauretana ha origine da quella devota ed è costituita da una serie di eventi miracolosi che sono attribuiti all'intercessione della Madonna di Loreto. La richiesta dell'intervento di Maria Vergine era spesso mediato da una reliquia proveniente dalla santa cappella o dalla stessa immagine della Madre di Dio.
Nel Museo sono conservate alcuni interessanti oggetti devozionali, quali:
- Ciotole, piatti e boccale con beccuccio, decorati con l'immagine del sacello mariano o della Madonna, che venivano realizzante dai vasai, impastando l'argilla con la polvere dell Santa Casa raccolta la notte del Giovedì Santo.
- Campanelli votivi, di diversa grandezza, in ottone o bronzo che, usciti dalla fabbrica, venivano "sacralizzati", tenendoli a contatto con le pareti della santa cappella.
Floriano Bodini
Nel Museo sono esposti una raccolta di disegni, bozzetti e modelli plastici, realizzati da Floriano Bodini (1933 - 2005), in occasione del Settimo Centenario della Traslazione della Santa Casa, celebrato a Loreto tra il 10 dicembre 1994 ed il 10 dicembre 1995, del quale l'artista ha ideato anche il logo, riproposto in diverse e originali variazioni.
Arte contemporanea
La pinacoteca di arte contemporanea è costituita da tre collezioni, costituitisi in tre diversi momenti storici:
- raccolta formata in occasione delle celebrazioni del Settimo Centenario Lauretano (1994 - 1995), espone opere di grandi artisti, quali Floriano Bodini, Aligi Sassu e Pietro Cascella;
- collezione allestita per il Giubileo del 2000, a seguito della mostra "L'immagine della Parola", con opere che esprimono il significato delle parabole di Gesù nel mondo contemporaneo;
- serie di dipinti di arte sacra ispirati al tema della Croce, rivissuta dall'uomo del XX secolo.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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