Museo Diocesano Arborense (Oristano)
Museo Diocesano Arborense (Oristano) | |
Maestro Placentinus, Picchiotti a testa di leone (1228), bronzo | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Sardegna |
Regione | Sardegna |
Provincia | Oristano |
Comune | Oristano |
Diocesi | Arcidiocesi di Oristano |
Indirizzo |
Piazza Duomo, 1 09170 Oristano (OR) |
Telefono | +39 342 588 7847 |
Posta elettronica | info@museodiocesanoarborense.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Arcidiocesi di Oristano |
Tipologia | archeologico, arte sacra |
Contenuti | Codici miniati, dipinti, lapidi, manoscritti, metalli, monete, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | Accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, internet point, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Fondatori | Ignazio Sanna |
Data di fondazione | 13 febbraio 2015 |
Il Museo Diocesano Arborense, allestito in un edificio che sorge tra il Duomo ed il Seminario Arcivescovile, è stato istituito il 1 ottobre 2012, ma inaugurato il 13 febbraio 2015 dall'arcivescovo Ignazio Sanna, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta e da altri edifici di culto del territorio.
Storia
Il Museo, nato nel 2012, è il più vasto museo diocesano della Sardegna, con 1200 metri quadrati di superficie visitabile. Sorge tra la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Seminario Arcivescovile, dai quali provengono alcune delle opere d'arte raccolte.
Il Museo istituito il 1 ottobre 2012 dall'arcivescovo Ignazio Sanna e il 13 febbraio 2015, nella ricorrenza del quarto centenario dalla traslazione delle reliquie di Sant'Archelao, patrono della città di Oristano e dell'Arcidiocesi, è stata inaugurata la prima sala del Museo, la Galleria delle Esposizioni con la mostra temporanea intitolata "Sant'Archelao e il rinnovamento tardo barocco della Cattedrale di Santa Maria Assunta". Il 6 maggio 2016 è stato aperto al pubblico l'intero Museo con l'inaugurazione della sala dedicata a San Pio X.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in quattro sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere, suppellettile liturgica e reperti archeologici, databili dal XI al XX secolo.
I sezione - Tesoro del Duomo
La sezione ospita nella collezione permanente una grande varietà di oggetti liturgici, paramenti sacri e statuaria lignea, databili dal XV alla fine del XIX secolo, provenienti dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, da altre chiese oristanesi, dal Seminario e dal Palazzo Arcivescovile. Di particolare valore storico-artistico:
- Gruppo degli otto Apostoli (post 1535), in legno intagliato policromo, eseguito dalla scultore barcellonese Jaume Rigalt, su disegno del pittore stampacino Pietro Cavaro: l'opera, era parte del retablo scultoreo collocato sull'altare maggiore della Cattedrale commissionato dall'arcivescovo Jofre de Pujacons.
- Due reliquiari a busto di santa Leonzia e san Dionisio vescovo (fine del XVI - prima metà del XVII secolo), in legno intagliato policromo e dorato, di ambito campano.
- Statue di San Simeone e Salvator Mundi (prima metà del XVII secolo), in legno scolpito di ambito campano.
- Statua di Sant'Archelao (metà del XVIII secolo), in legno intagliato policromo, attribuita alla bottega di Giacomo Colombo.
- Statua della Madonna con Gesù Bambino e san Gaetano di Thiene (XVIII secolo), in legno scolpito policromo, di ambito napoletano.
- Reliquiario della Vera Croce, ottenuto dall'assemblaggio di vari elementi del XVI e XVII secolo.
- Bordoni processionali del Capitolo Metropolitano (1532), in argento di Francesco Llinares.
- Tre vasetti per Oli santi con stemma dell'arcivescovo Giuseppe Acorrà (1685 - 1702), in argento sbalzato e cesellato, di bottega sarda.
- Reliquiario a corona del cranio di sant'Archelao (1620 - 1624), in argento cesellato e sbalzato di bottega sarda: l'opera venne rinnovata nel 1724 e integrata con alcuni elementi come la coroncina e la copertura a griglia con il coronamento con crocetta.
- Due paci con Santi, angeli e motivi fitomorfi (XVIII secolo), in argento e legno, di bottega sarda.
- Calice (1823), in argento di Luigi Montaldo.
- Reliquiario a ostensorio (fine XVIII secolo), in lamina d'argento su supporto ligneo, di bottega sarda.
- Pianeta di Leonardo de Alagòn (XVI secolo), in broccatello ricamato di manifattura genovese: nell'opera sono inserite le figure di Sant'Andrea, San Pantaleo, San Michele arcangelo, Madonna con Gesù Bambino, Gesù Cristo redentore e San Sebastiano.
- Mitria vescovile (fine del XVI secolo), in broccatello laminato, di manifattura genovese.
- Pianeta (fine del XVII secolo), in velluto giardino, di manifattura genovese.
II sezione - Cattedrale medievale
Le opere appartenenti a questa sezione provengono dalla distrutta Cattedrale medievale, edificata tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. Parzialmente danneggiata durante l'invasione di Guglielmo di Massa, giudice di Cagliari, nel 1195, la Cattedrale venne ripristinata con paramento in opera bicroma entro il 1228. Nel corso del XIV secolo, infine, venne edificato il transetto gotico, del quale rimangono alcune tracce in seguito alla pressoché totale demolizione del 1729. Di rilievo:
- Due capitelli compositi (II - III secolo), in marmo di maestranze sarde.
- Pluteo con due leoni che trattengono due vitelli (primo quarto del XII secolo), in marmo di maestranze sarde.
- Pluteo con Daniele nella fossa dei leoni (primo quarto del XII secolo), in marmo di maestranze sarde.
- Picchiotti a testa di leone (1228), in bronzo, del Maestro Placentinus.
- Raccolta di 13 manoscritti liturgici, in pergamena sontuosamente miniati, tra i quali si segnalano:
III sezione - Collezione archeologica e numismatica
Le sezione ospita circa 500 reperti archeologici (fenici, greci, cartaginesi e romani di Tharros) e la collezione numismatica, composta da 1099 pezzi tra monete e medaglie, fra i quali si notano:
- Tre anfore da trasporto puniche (VI - IV secolo a.C.), in terracotta.
- Urna romana (I secolo d.C.) in vetro.
- Anfora romana da trasporto (I secolo a.C.), in terracotta.
IV sezione - Dossale
Nella sezione si può ammirare:
- Dossale con Madonna con Gesù Bambino, sant'Antonio abate, santa Chiara d'Assisi, san Giovanni evangelista, santa Cecilia, santa Dorotea, san Francesco d'Assisi e angeli (fine XIII - inizio XIV secolo), tempera su tavola a fondo oro, di Memmo di Filippuccio, proveniente dal Palazzo Arcivescovile.[1]
Note | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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