Daniele (profeta)




Daniele Personaggio dell'Antico Testamento | |
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Profeta | |
Michelangelo Buonarroti, Il profeta Daniele (1508 - 1512), affresco; Città del Vaticano, Cappella Sistina | |
Età alla morte | circa 90 anni |
Nascita | Gerusalemme ? 620 a.C. ca. |
Morte | Babilonia 530 a.C. ca. |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Ricorrenza | 21 luglio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
![]() | Nel Martirologio Romano, 21 luglio:
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Daniele (in ebraico דניאל; Gerusalemme ?, 620 a.C. ca.; † Babilonia, 530 a.C. ca.) è un personaggio dell'Antico Testamento, profeta ebreo, l'ultimo dei quattro profeti maggiori.
Fu attivo durante l'esilio di Babilonia a partire dal 605 a.C. circa; è tradizionalmente considerato autore dell'omonimo libro, ma l'attribuzione è attualmente considerata pseudoepigrafa dalla maggioranza degli studiosi.
Storicità
La storicità di Daniele è dubbia e discussa. In passato la cristianità non dubitava della sua esistenza e del suo operato come descritto dal Libro di Daniele, di cui era considerato il diretto autore. A favore di questo letteralismo vi era la visione per cui la Bibbia è stata scritta sotto diretta ispirazione di Dio, rafforzata da alcuni elementi propri del libro che nel cristianesimo hanno assunto una fortissima valenza cristologica (in particolare l'epiteto "figlio dell'uomo" e la profezia delle 70 settimane).[1]
In epoca moderna, con la nascita e lo sviluppo dell'approccio storico-critico e la conoscenza di altre tradizioni letterarie extra-bibliche, la valutazione è variegata.
Nella letteratura ugaritica infatti[2] è presente un giudice e saggio, il cui nome è traslitterato solitamente Danel (o Danil o Dnil o Dn-El), caratterizzato da bontà, sapienza, rettitudine nei giudizi a favore di vedove e orfani. A lui sono solitamente correlati gli echi biblici di Ez 14,14.20;28,3 circa un דנאל (Danel, senza la י yod che caratterizza invece il nome del profeta Daniele).[3] Questa scoperta, unita a una datazione del libro di Dn al II sec. a.C., ha portato molti storici e biblisti[4] a considerare il profeta Daniele come una derivazione e storicizzazione del mito ugaritico.
Altri studiosi però, rivalutando la tradizione cristiana e rifacendosi allo studio di Dressler (1979),[5] rifiutano questa identificazione, valutando i passi di Ez come riferiti al Daniele biblico, considerato realmente esistito, per quanto in seguito rielaborato leggendariamente.
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |