Museo dell'Opera del Duomo di Ravello
Museo dell'Opera del Duomo di Ravello | |
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Nicola di Bartolomeo da Foggia, Busto di Sigilgaida Rufolo (1272), marmo scolpito | |
Categoria | Musei del Duomo |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Campania |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Comune | Ravello |
Diocesi | Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni |
Indirizzo | Piazza Duomo, 1 84010 Ravello (SA) |
Telefono | +39 089 858311, +39 089 857160 |
Fax | +39 089 857160 |
Posta elettronica | direzione@museoduomoravello.com |
Sito web | [1] |
Proprietà | Parrocchia di Santa Maria Assunta |
Tipologia | arte sacra, archeologico, arte sacra contemporanea |
Contenuti | dipinti, lapidi, libri antichi a stampa, mosaici, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, audioguide, biglietteria, bookshop, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo 1° | ex Concattedrale di Santa Maria Assunta, cripta |
Datazione sede 1° | XI secolo |
Sede Museo 2° | Arciconfraterita del SS. Nome di Gesù, sede |
Datazione sede 2° | XIV secolo |
Data di fondazione | 3 luglio 1983 |
Il Museo dell'Opera del Duomo di Ravello (Salerno) è allestito nella cripta dell'ex Concattedrale di Santa Maria Assunta, edificata alla fine dell'XI secolo e nell'antica sede dell'Arciconfraternita del SS. Nome di Gesù, già cimitero del Duomo (XIV secolo). Il Museo fu inaugurato il 3 luglio 1983, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal complesso monumentale della Concattedrale e dal territorio ravellese.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in cinque sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XI al XX secolo.
Sezione I - Collezione antica
La sezione conserva i reperti archeologici rinvenuti nel territorio, tra cui spiccano:
- Quattro urne cinerarie (I - II secolo d.C.), in marmo bianco, presentano al centro la tabella epigrafica che reca il nome del defunto e, in alcuni esemplari, la dedica agli Dei Mani. Le urne vennero successivamente riutilizzate sia nelle chiese come acquasantiere, sia nelle sagrestie come lavabo per le abluzioni preliminari.
- Sarcofago strigilato (III secolo d.C.), scolpito con un motivo ornamentale che lascia al centro del lato frontale un ovale decorato a rilievo recante una piccola croce affiancata da quattro fiori.
- Fronte di sarcofago romano (253 – 268 d.C.), in marmo.
Sezione II - Opera del Duomo
La sezione accoglie le opere che testimoniano le vicende storiche del complesso monumentale della Cattedrale. Di rilievo:
- Lastre e frammenti di cornici (prima metà del XII secolo), decorate da mosaici, provenienti dall’Ambone del Vangelo, commissionato dal vescovo Costantino Rogadeo (1094 – 1150).
- Ciborio (1279), in marmo, realizzato da Matteo di Narni, su commissione del nobile Matteo Rufolo, e smembrato nel 1773 a causa delle cattive condizioni statiche. Della struttura si conservano presso il Museo:
- Quattro architravi, utilizzati nel XVIII secolo come gradini della cattedra vescovile e della Cappella di San Trifone;
- Tondo mosaicato con Agnello di Dio, già murato in corrispondenza del fonte battesimale;
- Aquila di san Giovanni evangelista, collocata fino al 1973 sulla lunetta del portale centrale;
- Due capitelli (uno corinzio ed uno figurato) e tre colonnine.
- Lastra tombale a bassorilievo con raffigurato Il vescovo Francesco Castaldo (XIV secolo), in pietra scolpita.
- Lapidi che ornavano le varie cappelle (ormai scomparse) del Duomo.
- Pluteo musivo che costituiva in origine la transenna dell'altare maggiore presente nella Chiesa di San Giovanni del Toro.
Inoltre, sono presenti due sculture di grande interesse storico-artistico e legate al gusto antichizzante di Federico II di Hohenstaufen, re delle due Sicilie (1198 - 1250):
- Lastra con Falconiere (prima metà del XIII secolo), in pietra scolpita.
- Busto di Sigilgaida Rufolo (1272), in marmo scolpito e mosaico, di Nicola di Bartolomeo da Foggia, proveniente dalla porta di accesso all'ambone nella Cattedrale.[1]
Sezione III - Tesoro del Duomo
La sezione ospita il Tesoro del Duomo, tra cui spiccano:
- Reliquiario di santa Barbara (XIII secolo), è costituito da due parti ben distinte per epoca e materiale:
- Volto e capigliatura (XIII secolo), in argento dorato e gemme;
- Busto (XVI secolo), in legno dorato e policromato.
- Reliquiario a braccio di san Tommaso (XV secolo), in lamina d'argento, opera di una bottega orafa salernitana.
- Reliquiario ad ostensorio di san Lorenzo (1471), in argento dorato e sbalzato, di bottega napoletana.
- Stauroteca (XVI secolo), in legno rivestita con lamine d’argento sbalzate e cesellate, attribuita ad una bottega orafa napoletana.
- Baculo pastorale (1744) con un riccio a volute fogliacee contrapposte che termina con il Martirio di san Pantaleone da Nicomedia, in argento cesellato, commissionato dal vescovo Biagio Chiarelli (1742 - 1765).
Sezione IV - Pinacoteca
Nella sezione è allestita la Pinacoteca d'Arte Medioevale e Moderna, attigua alla navata sinistra della basilica, custodisce dipinti, databili dal XVI al XIX secolo, tra le quali figurano:
- Polittico con Incoronazione di Maria Vergine, San Sebastiano, Santa Barbara, San Pantaleone, Santa Maria Maddalena, Madonna annunciata e San Gabriele arcangelo annunciante (XVI secolo), opera di Giovan Filippo Criscuolo.
- Immacolata Concezione con santa Lucia e sant'Apollonia (1789), olio su tela, di Pietro Coppola.
Sezione V - Collezione d'Arte Contemporanea
Negli ambienti della cosiddetta Via Tecta sono raccolte le opere della collezione museale d'arte contemporanea, tra le quali si notano:
- Statua di Giobbe (1934), in bronzo, di Francesco Messina, opera donata al Museo nel 2012.
- Statua del Christus Patiens (ultimo quarto del XX secolo), in legno di Carlo Previtali, opera donata al Museo nel 2011.
Note | |
Bibliografia | |
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