San Benedetto Menni

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San Benedetto Menni, O.H.
Presbitero
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al secolo Angelo Ercole
battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 73 anni
Nascita Milano
11 marzo 1841
Morte Dinan
24 aprile 1914
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Fatebenefratelli
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Professione religiosa 17 maggio 1864
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 14 ottobre 1866
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 23 giugno 1985, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione 21 novembre 1999, da Giovanni Paolo II
Ricorrenza 24 aprile
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Malati terminali
Ciempozuelos (copatrono)
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Nomi postumi
Altri titoli
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 24 aprile, n. 12:
« A Dinan in Francia, san Benedetto (Angelo) Menni, sacerdote dell'Ordine di San Giovanni di Dio, fondatore della Congregazione delle Suore Ospedaliere del Cuore di Gesù. »

San Benedetto Menni, al secolo Angelo Ercole (Milano, 11 marzo 1841; † Dinan, 24 aprile 1914) è stato un presbitero e fondatore italiano della congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù. Appartenne all'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio.

Biografia

L'adolescenza e gli studi

La targa che ricorda il luogo dove sorgeva la casa natale di San Benedetto. È collocata in Piazza Santa Maria alla Fontana di fronte al Santuario omonimo, in via Genova Giovanni Thaon di Revel a Milano.

Angelo Ercole Menni nacque a Milano nel 1841, quinto dei quindici figli nati dal matrimonio di Luigi Menni con Luisa Figini, famiglia di piccoli commercianti. Dopo gli studi ginnasiali iniziò a lavorare in banca. Nel 1859 fu volontario per il trasporto dei soldati feriti provenienti dal fronte di Magenta. Portando i feriti all'ospedale dei Fatebenefratelli ebbe modo di conoscere i religiosi di san Giovanni di Dio e sentì nascere in lui la vocazione di consacrarsi al sollievo degli ammalati.

Il 1º maggio 1860, a 19 anni, entrò nell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio presso l'ospedale di Santa Maria d'Araceli a Milano. Iniziò il noviziato il 13 maggio vestendo l'abito religioso e assumendo il nome di fra Benedetto. Al termine del noviziato, il 15 maggio 1861, emise i voti semplici che furono confermati con i voti solenni il 17 maggio 1864.

Frequentò gli studi filosofici e teologici nel Seminario di Lodi, mentre nel locale ospedale dell'Ordine si perfezionò in medicina e chirurgia. Dopo aver completato gli studi di teologia a Roma presso l'allora Collegio Romano, attuale Pontificia Università Gregoriana, fu Ordinato presbitero il 14 ottobre 1866.

La missione in Spagna

Il Generale dei Fatebenefratelli, padre Giovanni Maria Alfieri, nel 1866, scelse il giovane correligionario per essere inviato in Spagna come delegato generale con l'incarico di restaurarvi il suo ordine, soppresso dalle leggi eversive del 1835 - 1836. La missione fu caldamente sostenuta anche da papa Pio IX. Benedetto fu ricevuto in udienza dal papa il 14 gennaio 1867 e due giorni dopo partì. Da prima si recò in Francia, dove l'ordine era stato ricostituito con successo dopo la rivoluzione francese, nei conventi-ospedalieri di Lione e Marsiglia. In aprile giunse a Barcellona senza conoscere la lingua e privo di mezzi e con una iniziale opposizione dell'arcivescovo Pantaleón Montserrat Navarro. Menni si mise subito al lavoro e il 14 dicembre 1867, con l'aiuto di due confratelli, inaugurò un asilo-ospedale per fanciulli rachitici, poveri e abbandonati. Le immense fatiche e i disagi quotidiani minarono presto la sua salute e per disposizione del Priore Generale dovette ritirarsi a Marsiglia per un periodo di convalescenza.

Nel 1872 fu nominato superiore dell'ordine in Spagna, mentre l'opera di restaurazione sembrava progredire. L'anno seguente un governo rivoluzionario liberale abolì la monarchia e reintrodusse misure restrittive contro gli ordini religiosi. Benedetto considerato sostenitore della deposta monarchia, fu minacciato, imprigionato e poi rilasciato a patto che abbandonasse il paese.

Padre Menni si rifugiò a Marsiglia e, assieme ad alcuni confratelli, divenne membro della Croce Rossa in modo tale da poter tornare in Spagna ad assistere i feriti della guerra civile. Gli scontri terminarono nel 1876 e Benedetto rientrò a Barcellona per riorganizzare l'originario ospedale-rifugio. In seguito, trasferitosi a Madrid, acquistò un edificio e del terreno a Ciempozuelos, località a una trentina di chilometri dalla capitale e lì aprì un ospedale psichiatrico.

Seguirono altre fondazioni e in altre sette città spagnole furono aperti ospedali-rifugi e ospedali psichiatrici. Nel 1884 ottenne dal generalato dell'ordine l'approvazione per la fondazione di una provincia unita ispano-americana e fu scelto come primo provinciale, incarico al quale fu rieletto per cinque volte.

Fondazione della congregazione femminile

Fu pregato con insistenza, specialmente dalle autorità civili, di estendere l'assistenza psichiatrica anche alle donne, in quanto le strutture da lui fondate e dirette erano solo maschili. A tale scopo, padre Benedetto, nel mese di giugno 1880, accolse a Ciempozuelos due giovani native di Granata: la vedova Giuseppina Recio e la giovane Maria de las Angustias Jiménez, entrambe desiderose di dedicarsi all'assistenza degli infermi. Cresciuto il numero delle postulanti, il 31 maggio 1881, vestì le prime novizie e il 4 giugno 1882 ricevette le prime professioni.

Padre Menni diede alle religiose la denominazione di Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, mutata dalla Santa Sede in Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù. La nuova congregazione ricevette il pontificio decreto di lode il 25 luglio 1892 e l'approvazione definitiva da papa Leone XIII il 28 novembre 1901. Le sue costituzioni vennero approvate definitivamente il 16 marzo 1908 da papa Pio X. Il fine specifico della nuova congregazione era la cura e l'assistenza dei malati mentali, degli anziani e dei bambini minorati fisici e psichici. Anche la fondazione di case della nuova Congregazione, destinate in prevalenza alla cura delle alienate, si susseguirono con sorprendente rapidità.

Come Provinciale della provincia ispano-americana, si attivò per la reintroduzione dell'ordine in altri paesi ispanici, nelle Filippine e in particolare nell'America Latina, dove l'Ordine aveva avuto una grande presenza nei secoli precedenti. Nel 1892, assieme al padre Generale, Cassiano M. Gasser, si recò in Argentina, ma la missione non ebbe successo in quel paese. Si realizzò invece la fondazione dell'ospedale di San Martin a Guadalajara in Messico dove venne eretta la prima comunità nel 1900. Il 30 dicembre 1900 partì da Càdiz con sei confratelli per riportare l'Ordine definitivamente in America.

Termine dell'incarico

Nel 1903, quando cessò il suo incarico da provinciale, l'Ordine contava in Spagna, Portogallo e Messico complessivamente quindici case fondate da lui: quattro ospedali ortopedici per bambini, sei ospedali psichiatrici per uomini, una colonia agricola per l'ergoterapia dei malati mentali dell'ospedale di Ciempozuelos, un ospedale per epilettici, un gerontocomio, una residenza funzionante come casa di riposo per sacerdoti e come scuola per bambini poveri e un collegio per orfani poveri. Alla restaurazione dell'Ordine in Spagna seguì anche, alla fine del XIX secolo, la restaurazione dello stesso Ordine in Portogallo.

Nel 1909 fu chiamato a Roma dove, il 20 ottobre, fu nominato dalla Santa Sede, Visitatore Apostolico di tutto il suo Ordine. Assolto felicemente il mandato, il 21 aprile 1911 fu nominato Priore Generale. Dimessosi dall'alta carica il 20 giugno dell'anno seguente, si ritirò prima a Parigi e poi a Dinan in Francia, dove morì il 24 aprile 1914.

Il culto

Fu proclamato beato il 23 giugno 1985 da papa Giovanni Paolo II il quale, il 21 novembre 1999, nella basilica di San Pietro in Vaticano, lo ha anche canonizzato. Il suo corpo riposa nella cappella dell'ospedale di Ciampozuelos.

Fonti
Voci correlate
Collegamenti esterni