Settimana Santa a Molfetta
Settimana Santa a Molfetta | |
Processione della Pietà | |
Riti della Settimana Santa Processione | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Passione e morte di Gesù Cristo |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Provincia | Bari |
Comune | Molfetta |
Luogo specifico | Vie del centro storico, Chiesa del Purgatorio, Chiesa di Santo Stefano |
Diocesi | Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi |
Periodo | Primavera |
Data mobile | Venerdì precedente la Domenica delle Palme - Sabato Santo |
Tradizioni religiose | Processioni, sacre rappresentazioni, canti e musica sacra |
Collegamenti esterni Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Settimana Santa a Molfetta (Bari) rievoca annualmente nella città pugliese, con processioni e sacre rappresentazioni, la passione e morte di Gesù Cristo.
Descrizione
La Settimana Santa si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione:
Processione dell'Addolorata
Il Venerdì antecedente la Domenica delle Palme, tradizionalmente detto Venerdì di Passione,[1] nella Chiesa del Purgatorio dopo la Santa Messa celebrata dal Vescovo, a porte chiuse intorno a mezzogiorno la Statua della Madonna addolorata è preparata per la processione, mentre davanti a tutti, viene cambiato il velo, la corona di stelle e lo spadino in argento con quelli in oro, prelevati dalla Curia Vescovile, dove sono custoditi durante l'anno. Alle ore 15.30, il portone della chiesa viene aperto per dare inizio al tanto atteso evento. Il corteo sacro è aperto da tre giovani in frak detti stradari. Segue lo stendardo processionale dell'Arciconfraternita della Morte, nero con stelle in oro, e la croce della Passione con a lati due lanterne, che vengono portati da confratelli incappucciati. Subito dopo si colloca lo stendardo della Associazione Femminile, quindi le Socie ed i Confratelli, che portano un cero. Gli stradari sono preceduti dal un quartetto di musicanti che esegue una antica melodia con un motivo orientaleggiante. Intanto la banda musicale, prendendo posto di fianco alla Chiesa del Purgatorio, esegue nel momento che precede l'uscita della Statua della Madonna addolorata, le marce funebri di Jone e dalla Messa di requiem di Giuseppe Verdi. Intorno alle 16.00 esce dalla chiesa il baldacchino, sorretto da otto confratelli, sotto il quale passerà il simulacro dell'Addolorata, portata a spalla da quattro confratelli incappucciati. Le note della marcia funebre Sventurato del molfettese Vincenzo Valente, accompagnano l'uscita della Madonna. La processione percorre per otto ore le vie del centro storico, fino alla mezzanotte, quando rientra in chiesa sulle note dello Stabat Mater. Durante l'itinerario, vi sono alcune soste fisse nelle quali vengono suonate sempre le stesse marce funebri, come ad esempio:
- Fatalità quando la Madonna esce dall'arco della città vecchia;
- U' Conza Siegge in via Sigismondo;
- Triste Tramonto al largo Domenico Picca;
- Stabat Mater in via Annunziata ed alla ritirata;
- Simon Boccanegra in piazza Cappuccini;
- Palmieri e De Candia in via Margherita di Savoia.
Ufficio delle Tenebre
Nella serata del Mercoledì Santo, l'Arciconfraternita di Santo Stefano anima un momento di preghiera comunitario detto Ufficio delle Tenebre, secondo quanto previsto dall'antica Liturgia delle Ore.
Davanti all'altare della reposizione illuminato dalle candele e dalla saettia, nove Confratelli si alternano nell'esecuzione, in lingua latina, di altrettanti brani tratti dalle Lamentazioni di Geremia, dagli scritti di sant'Agostino e dalle Lettere di San Paolo. I Confratelli preposti, sono per tradizione sempre gli stessi e spesso si tramandano questo compito di generazione in generazione. Le letture (dette lezioni) sono cantate a gruppi di tre, dando origine ai cosiddetti notturni, intervallati dai salmi (dal 68 al 76), cantati in italiano dall'assemblea. Al termine di ogni lettura o salmo, si spegne una candela che illumina l'altare fino a lasciarne accesa solo una posta sulla sommità della saettia che, a sua volta, è spenta non appena i fedeli terminano di intonare in latino il Cantico di Zaccaria ed il celebrante ha impartito la benedizione in gregoriano. La chiesa resta così nell'oscurità, rischiarata solo dalla luce fioca delle candele poste sui cinque Misteri, creando l'illusione di una reale agonia del Figlio di Dio. È questo l'istante in cui si esegue il terremoto: i confratelli ed i fedeli scuotono le sedie o battono libri sui banchi provocando un fragoroso rumore, con il quale si vuole ricordare e rivivere lo sconvolgimento delle forze della natura seguito alla morte di Gesù.
Altari della reposizione
Il Giovedì Santo, nelle chiese del Purgatorio e di Santo Stefano vengono allestiti, come nelle altre, gli altari della reposizione, detti popolarmente sepolcri, nei quali il tabernacolo è ornato con fiori, candele e luci, ma qui vengono anche esposte in modo scenografico le statue che verranno portate in processione il Venerdì e il Sabato Santo.
Processione dei Misteri
Il Venerdì Santo si svolge la Processione dei Misteri, che inizia dalla Chiesa di Santo Stefano. Alle 3.30 del mattino, si apre il portone della chiesa, dal quale escono i tre stradari, seguiti dallo stendardo processionale dell'Arciconfraternita della Morte e dalla croce della Passione con a lato due lanterne, che precedono l'uscita dei Misteri nel seguente ordine:
- Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani (in dialetto, Crìste all'ùerte), portato a spalla dalla Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo;
- Gesù Cristo alla colonna (Crìste alla kelònne), portato dalla Confraternita di Maria SS. del Buon Consiglio;
- Gesù Cristo coronato di spine (Crìste alla chènnèdde), portato dalla Confraternita di Maria SS. della Purificazione;
- Gesù Cristo sale al monte Calvario (U' calvàrie), portato dalla Confraternita della Beata Vergine della Visitazione;
- Gesù Cristo morto (Crìste Mùerte), portato dall'Arciconfraternita di Santo Stefano.
La processione si avvia per le strade del centro storico, percorrendo un itinerario di circa nove ore, accompagnato dalla banda musicale che esegue marce funebri, cadenzando il passo dei portatori.
Durante l'itinerario, anche in questa processione, vi sono alcune soste fisse nelle quali vengono suonate sempre le stesse marce funebri, come ad esempio:
- Ultimo Addio all'imbocco di Via Dante;
- Povera Rosa alla banchina San Domenico;
- Amleto alla salita di Via San Benedetto.
La processione termina intorno alle ore 13.30, rientrando nella Chiesa di Santo Stefano alla presenza di una moltitudine di fedeli in silenziosa preghiera.
Processione della Pietà
Il Sabato Santo si svolge la Processione della Pietà, che inizia dalla Chiesa del Purgatorio. Alle 11.15 del mattino, si apre il portone della chiesa, dal quale escono i tre stradari, seguiti dallo stendardo processionale dell'Arciconfraternita della Morte e dalla croce della Passione con a lato due lanterne, che precedono l'uscita delle statue nel seguente ordine:
- San Pietro apostolo (in dialetto, Sèn Bìete), recato a spalla dalla Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo;
- La Veronica (Là Veròneche), recata a spalla dalla Confraternita di Maria SS. del Carmine;
- Santa Maria di Cleofa (Mèrì'à Clèefe), portata dalla Confraternita di Maria SS. della Purificazione;
- Santa Maria Salome (Mèrì'à Salomè), recata dalla Confraternita della Beata Vergine di Loreto;
- Santa Maria Maddalena (Là Mètalène), recata dalla Confraternita della Beata Vergine Immacolata;
- San Giovanni apostolo (Sèn Gevènne), portato dalla Confraternita di Sant'Antonio
- La Pietà, portata dall'Arciconfraternita della Morte.
La processione si avvia per le vie del centro storico, percorrendo un itinerario di circa dieci ore, accompagnato dalla banda musicale che esegue marce funebri, cadenzando il passo dei portatori.
Al momento della ritirata, prevista intorno alle ore 21.30, la statua della Pietà viene portata a spalla dai sacerdoti, in cotta e stola, che la prendono in consegna in via Dante. Le note dello Stabat Mater siglano la fine della Settimana Santa molfettese, allorquando dopo la Pietà vengono ritirate in chiesa le altre statue in ordine inverso a quello dell' uscita e il portone della Chiesa del Purgatorio viene chiuso.
Statue
Per approfondire, vedi la voce Museo Diocesano di Molfetta |
Statue dell'Arciconfraternita della Morte
Le statue di proprietà dell'Arciconfraternita della Morte portate in processione il Venerdì di Passione ed il Sabato Santo, sono state realizzate, tra il 1906 ed il 1956, dallo scultore molfettese Giulio Cozzoli. Infatti, durante questo periodo, le antiche statue della fraternita, attualmente custodite in una sala del Museo Diocesano di Molfetta, vennero man mano sostituite dalle attuali, in cartapesta, a causa del loro deterioramento.
Statue dell'Arciconfraternita di Santo Stefano (Misteri)
Le statue dei Misteri di proprietà dell'Arciconfraternita di Santo Stefano, portate in processione il Venerdì Santo, sono cinque sculture processionali lignee, realizzate da Giacomo Fielle a Venezia, tranne la statua di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani eseguita, nel 1858, dallo scultore napoletano Gaetano Larocca, in sostituzione della precedente ormai deteriorata.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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