Museo Diocesano di Molfetta
Museo Diocesano di Molfetta | |
Sala degli Antichi Misteri Pasquali | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Puglia |
Regione | Puglia |
Provincia | Bari |
Comune | Molfetta |
Diocesi | Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi |
Indirizzo |
Via Entica della Chiesa 70056 Molfetta (BA) |
Telefono | +39 348 4113699 |
Posta elettronica |
info@museodiocesanomolfetta.it feart.coop@gmail.com |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi |
Tipologia | arte sacra, archeologico |
Contenuti | arredi, ceramiche, dipinti, grafica e disegni, lapidi, libri antichi a stampa, manoscritti, metalli, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, internet point, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Seminario Vescovile |
Datazione sede | 1610 |
Fondatori | mons. Filippo Giudice Caracciolo |
Data di fondazione | 1881 |
Il Museo Diocesano di Molfetta (Bari) ha sede nel Seminario Vescovile, già collegio della Compagnia di Gesù, edificato a partire dal 1610. È stato istituito nel 1881, per volere del vescovo Filippo Giudice Caracciolo (1820 - 1833), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico ed archeologico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, dal territorio diocesano, da lasciti e donazioni di privati.
Storia
Il Museo fu fondato nel 1881, per volere del vescovo Filippo Giudice Caracciolo, in alcuni ambienti del Seminario Vescovile, dove venne esposta anche la raccolta archeologica proveniente dal Pulo di Molfetta, appartenuta all'arciprete e letterato G. M. Giovene (1753 - 1837). Successivamente la collezione venne incrementata dai reperti provenienti dai siti archeologici di Terlizzi e Bisceglie, rinvenuti dall'arcidiacono Francesco Samarelli in varie campagne di scavo, e da donazioni private.
Dopo un lungo periodo di oblio, si deve alla lungimiranza del vescovo Achille Salvucci (1935 - 1978) la sua riapertura ed al successore Aldo Garzia (1978 - 1982) l'istituzione del Museo-Pinacoteca nel 1980.
Negli anni successivi, a causa dell'incremento del patrimonio culturale, il Museo Diocesano ha avuto diverse ristrutturazioni fino all'attuale riordino voluto dal vescovo Luigi Martella (2000 - in carica).
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale, articolato su tre livelli, si sviluppa in tredici sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal VIII secolo a.C. al XXI secolo.
Piano terra
Sezione I - Archeologia
La sezione archeologica comprende sia materiale preistorico che di età preromana. Di rilievo:
- Punte di lame ritoccate (Età neolitica), in selce, provenienti dal sito di Pulo di Molfetta.
- Punte di freccia con peduncolo (Età neolitica), in selce, provenienti dal sito di Pulo di Molfetta.
- Asce levigate (Età neolitica), in pietra dura, provenienti dal sito di Pulo di Molfetta.
- Rhyton zoomorfo (IV - III secolo a.C.), in ceramica acroma.
- Cratere a campana apulo a figure rosse (350 a.C.)
- Hydria apula a figure rosse (360 - 350 a.C.).
- Skyphos apulo a figure rosse (350 - 325 a.C.).
- Cratere a mascheroni apulo a figure rosse (330 - 300 a.C.).
Sezione II - Galleria dei Paramenti liturgici
La sezione documenta un itinerario storico che dal XVII arriva fino al XIX secolo. Infatti, i paramenti liturgici, oltre ad esprimere la cultura teologica e liturgica promossa prevalentemente dal Concilio di Trento, rivelano l'evolversi del gusto e delle tipologie tessili e decorative. Di particolare interesse:
- Piviale rosso (fine XVI - inizio XVII secolo), in taffetas moirèe ricamato in argento filato, riccio e lamina, di manifattura dell'Italia meridionale, proveniente dalla Cattedrale.
- Parato liturgico rosso del vescovo Giacinto Petronio (1622 - 1647), costituito da 4 pezzi (pianeta, stola, manipolo e borsa di corporale), in gros de tours di seta rosso ricamato in oro e argento, di manifattura dell'Italia meridionale, proveniente dalla Cattedrale.
- Parato liturgico giallo del vescovo Celestino Orlandi (1754 - 1774), costituito da 4 pezzi (pianeta, piviale, mitria e velo da calice), in gros de tours laminato, ricamato in argento e oro filato, riccio e in lamina, di manifattura monastica, proveniente dalla Cattedrale.
- Mitria del vescovo Giovanni Costantini (1837 - 1852), in gros de tours ricamato in oro e seta policroma, paillettes e pietre dure, di manifattura monastica, proveniente dalla Cattedrale.
- Parato liturgico del vescovo Giovanni Costantini (1837 - 1852), costituito da 4 pezzi (piviale, stola, velo da calice e gremiale), in raso di seta laminato in argento, ricamato in oro filato, in lamina e seta policroma, di manifattura monastica, proveniente dalla Cattedrale.
- Mitria del vescovo Nicola Maria Guida (1852 - 1862), in gros de tours laminato in argento, ricamato in oro, pietre dure e paillettes, di manifattura monastica, proveniente dalla Cattedrale.
- Parato liturgico nero del vescovo Pasquale Corrado (1890 - 1894), in raso di seta nero ricamato in oro, strass e borchiette in lamina dorata, di manifattura dell'Italia meridionale, proveniente dalla Cattedrale.
- Piviale del Rettore del Purgatorio Gaetano Lioy Lupis (1851 - 1920), in gros de tours di seta laminato in oro, ricamato in oro filato, riccio, in lamina e paillettes, di manifattura dell'Italia meridionale, proveniente dalla Cattedrale.
Sezione III - Lapidarium
Nella sezione sono conservate le testimonianze lapidee, provenienti dall'antico Duomo di Molfetta e da altri edifici del territorio diocesano. Si noti:
- Bacile di acquasantiera (XVI secolo), in pietra scolpita, di scultore meridionale.
- Due statue raffiguranti San Nicola di Bari e San Corrado di Baviera (1715), in pietra calcarea scolpita, di Carlo Giacinto Altieri, provenienti dall'antica porta urbica detta "Porta della Terra" della città, ricostruita nel 1714.
Sezione IV - Statuaria degli Antichi Misteri
Per approfondire, vedi la voce Settimana Santa a Molfetta |
Il Mistero Pasquale ci rivela che il sacrificio di Gesù Cristo in croce è il passaggio necessario per la Resurrezione. In questa sezione sono esposte le statue della Settimana Santa molfettese commissionate dall'Arciconfraternita della Morte e custodite nella Chiesa del Purgatorio. Particolarmente importanti:
- Gesù Cristo nell'orto del Getzemani (inizio del XX secolo), in cartapesta modellata e dipinta, di Giuseppe Manzo.
- San Giovanni evangelista (primo quarto del XIX secolo), in legno scolpito e dipinto, di Giovanni e Francesco Verzella.
Sezione V - Statuaria lignea
La sezione dedicata alla statuaria lignea vede la presenza di opere di grande qualità entro il patrimonio artistico raccolto dalla Chiesa molfettese nell'arco della sua storia. Di rilievo:
- Fiancate degli stalli (1464 - 1471), in legno di noce intagliato, di anonimo intagliatore meridionale, provenienti dal coro dell'antico Duomo di Molfetta, commissionato dal vescovo Andrea de Rocha.
- Reliquiario a busto di san Nicola di Bari (fine XVI - inizio XVII secolo), in legno scolpito, policromo e dorato, di anonimo scultore napoletano.
- San Liborio (1712), in legno scolpito policromo e pasta vitrea, di Giacomo Colombo, proveniente dalla Chiesa Santo Stefano.
- San Luigi Gonzaga (1785 circa), in legno scolpito policromo, di Francesco Verzella, proveniente Cappella di San Luigi del Seminario Vescovile.
- San Michele Arcangelo (1884), in legno scolpito policromo e cartapesta modellata, attribuito a Vito Fornari, proveniente dalla Chiesa Sant'Andrea.
Primo piano
Sezione VI - Biblioteca e sale lettura
La Biblioteca, parte integrante del Museo, venne istituita nel 1820 circa dal vescovo Filippo Giudice Caracciolo (1820 - 1833) con l'attiva collaborazione dello scienziato ed arciprete, Giuseppe Maria Giovene.
Il patrimonio librario della Biblioteca, costituito inizialmente dai fondi librari dell'ex Collegio dei Gesuiti e dell'ex Studio dei Domenicani, venne incrementato da lasciti provenienti da ecclesiastici e laici. Attualmente custodisce circa 47 mila opere, compresi manoscritti incunaboli e cinquecentine. Particolarmente pregiati per il valore artistico e storico sono:
- Officium Beatae Mariae Virginis (XVI secolo), manoscritto membranaceo finemente miniato;
- Libro Rosso, manoscritto cartaceo, documento essenziale per le conoscenze delle vicende storiche molfettesi dal 1323 al 1507.
Secondo piano
Sezione VII - Sala del Tesoro
La suppellettile liturgica, opera nella maggior parte di orafi ed argentieri napoletani, esposta nel Museo, proviene dal Tesoro della Cattedrale, formatosi soprattutto tra il XVII e XVIII secolo, e da varie chiese della Diocesi. Di particolare pregio:
- Cofanetto (fine X - inizio XI secolo), in avorio intagliato su supporto ligneo, di bottega costantinopolitana, dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta di Giovinazzo.
- Calice (prima metà XVIII secolo), in argento fuso, sbalzato e cesellato, di Sebastiano Avitabile, proveniente dalla Cattedrale.
- Ampolline|Servizio di ampolline (prima metà del XIX secolo), in argento in filigrana dorato e vetro blu, di bottega dell'Italia meridionale, proveniente dalla Cattedrale.
- Cartagloria centrale (1702 - 1736 ca.), in argento sbalzato, cesellato e legno, di Nicola De Angelis, proveniente dalla Chiesa dell'Immacolata Concezione di Terlizzi.
- Tre reliquiari di san Tommaso da Villanova, di san Carlo Borromeo, di san Nicola da Tolentino, della santa Croce e degli Apostoli (1729 circa), in argento sbalzato, cesellato, inciso e legno, di bottega dello Stato Pontificio, proveniente dalla Chiesa Sant'Agostino di Giovinazzo.
- San Rocco (1793), in argento fuso, cesellato e sbalzato, di Biagio Giordano, proveniente dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta di Ruvo di Puglia.
- Reliquiario a medaglione di Gesù Cristo crocifisso (XIX secolo), in lapislazzolo dipinto, argento filigranato e dorato, di bottega italiana.
- Calice (1821 - 1824), in argento sbalzato e cesellato, di Raffaele Parascandolo, proveniente dalla Chiesa Sant'Agostino di Giovinazzo.
- Secchiello per acqua benedetta (1824 - 1831), in argento sbalzato ed inciso, di argentiere napoletano (monogramma L.C.), proveniente dalla Chiesa Sant'Agostino di Giovinazzo.
- Palmatoria (1839 - 1852), in argento sbalzato e cesellato, di Gennaro Pane, proveniente dalla Cattedrale.
- Pisside (1839 - 1872), in argento fuso, sbalzato, traforato, cesellato, dorato e strass, di Gennaro Russo, proveniente dalla Chiesa Sant'Agostino di Giovinazzo.
- Ostensorio raggiato (1842 - 1872), in argento fuso, sbalzato e cesellato, di Gennaro Pane, proveniente dalla Chiesa San Domenico di Ruvo di Puglia.
- Croce pettorale del vescovo Achille Salvucci (1935 - 1978), in argento placcato oro, topazio inciso con l'immagine del Sacro Cuore di Gesù, della bottega orafa "Selecta" di Bassano del Grappa, proveniente dal Palazzo Vescovile.
- Corona di stelle della Madonna di Lourdes (1958), in oro e pietre dure, di Vito Pesce, proveniente dalla Chiesa Sant'Agostino di Giovinazzo.
Sezione VIII - Dipinti del XVI - XVII secolo
La collezione di dipinti conservata nel Museo è di particolare rilevanza per tracciare una significativa linea della storia artistica pugliese e dei suoi contatti con la coeva produzione di ambito meridionale.
I dipinti esposti in questa sezione sono databili dal XVI al XVII secolo. Di rilievo:
- Transito della Madonna detto anche Dormitio Virginis (1530 ca.), olio su tavola, attribuito a Marco Cardisco, proveniente dalla Cattedrale, commissionata dal vescovo Giacomo Ponzetti.[1]
- Pietà (1649 ca.), olio su tela, di Bernardo Cavallino, proveniente dalla Chiesa Santa Maria Consolatrice degli afflitti.
- Compianto su Gesù Cristo morto (prima metà XVII secolo), olio su tela, di Scuola dello Stanzione, proveniente dalla Chiesa della Morte.
- Madonna del cucito (post 1640), olio su tela, di un allievo di Francesco Cozza.
Sezione IX - Giaquinto e i giaquinteschi (XVIII secolo)
La Puglia del Settecento, dopo una ricca produzione artistica di secoli parzialmente importata, avrà un suo pittore illustre: Corrado Giaquinto. In questa sezione sono conservate alcune sue opere:
- San Nicola pellegrino (1721 - 1724 ca.), olio su tela.
- Madonna della Pietà (1726 - 1727 ca.), olio su tela, proveniente dalla Chiesa Santa Maria Consolatrice degli Afflitti.
- Madonna annunciata (1726 - 1727 ca.), olio su tela, proveniente dalla Chiesa Chiesa Santa Maria Consolatrice degli Afflitti.
Inoltre, sono presenti dipinti di pittori del suo ambito artistico, fra cui spicca:
- Matrimonio mistico di santa Teresa d'Avila e san Giovanni della Croce (secondo quarto XVIII secolo), olio su tela, di Giuseppe Mastroleo, proveniente dalla Chiesa di Santa Teresa d'Avila.
Sezione X, XI - Quadreria del XVIII - XX secolo
Nelle due sezioni sono esposti dipinti di particolare interesse storico-artistico, fra cui spiccano:
- Ciclo di quattordici dipinti con Stazioni della Via Crucis (post 1767), olio su tela, di anonimo pittore pugliese, provenienti dalla Chiesa di San Bernardino.
- San Corrado di Baviera (fine XIX secolo), olio su tela, di anonimo pittore pugliese, proveniente dalla Chiesa del Cuore Immacolato di Maria.
Sezione XII - Arte contemporanea
La sezione dedicata all'arte contemporanea, presenta opere dello scultore Vito Zaza, nato a Molfetta nel 1939. Di rilievo:
- Testa di Cariatide (1992), in terracotta patinata.
Sezione XIII - Auditorium
L'Auditorium "Achille Salvucci", già cappella del Collegio dei Gesuiti ospita eventi e mostre temporanee.
Note | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
- Musei ecclesiastici per nome
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