Appartamento Borgia (Musei Vaticani)
Appartamento Borgia (Musei Vaticani) | |
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Pinturicchio, Episodi del mito di Iside ed Osiride (1492 - 1494), affresco | |
Categoria | Musei pontifici |
Stato | Città del Vaticano |
Comune | Città del Vaticano |
Diocesi | Diocesi di Roma Vicariato Generale dello Stato della Città del Vaticano |
Indirizzo | Viale Vaticano - 00165 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 69884676, +39 06 69883145 |
Fax | +39 06 69884019 |
Posta elettronica | musei@scv.va |
Sito web | [1] |
Proprietà | Santa Sede |
Tipologia | arte sacra, architettura |
Contenuti | dipinti murali |
Servizi | accoglienza al pubblico, audioguide, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshops, caffetteria, didattica, fototeca, guardaroba, laboratorio di restauro, punti ristoro, visite guidate, organizzazione e sale per eventi e mostre temporanee, mediateca |
Sistema museale di appartenenza | Musei Vaticani |
Sede Museo | Palazzo Pontificio, primo piano |
Datazione sede | XIII - XV secolo |
Fondatori | Alessandro VI |
L'Appartamento di Alessandro VI, parte del percorso di vista dei Musei Vaticani, fu la dimora privata del papa Alessandro VI (1492 - 1503), posta al primo piano del Palazzo Pontificio, edificato tra il XIII e la fine del XV secolo.
La residenza privata, detta anche "stanze segrete", venne decorata dal Pinturicchio, tra il 1492 e 1494, in collaborazione con alcuni suoi allievi, tra cui Benedetto Bonfigli, Pietro da Volterra, Tiberio d'Assisi e Antonio da Viterbo, detto il Pastura.
Dopo la morte di Alessandro VI, l'appartamento non fu più abitato dai papi suoi successori, ma divenne la residenza dei cardinali nipoti, tra cui san Carlo Borromeo, Segretario di Stato e nipote di Pio V
Percorso espositivo ed opere
Il percorso di visita dell'appartamento è costituito da quattordici sale espositive, di cui la seconda non è visitabile.
I - Sala delle Sibille
La sala prende il nome dalle Sibille con i profeti che decorano le dodici lunette delle pareti, ralizzate ad affresco, tra il 1492 ed il 1494, da Pinturicchio con alcuni seguaci. I dipinti murali raffigurano:
- Baruc e sibilla Samia, Zaccaria e sibilla Persica, Abdia e sibilla Libica;[1]
- Isaia e sibilla Ellespontica, Michea e sibilla Tiburtina, Ezechiele e sibilla Cimmeria;[2]
- Geremia e sibilla Frigia, Osea e sibilla Delfica, Daniele e sibilla Eritrea;[3]
- Aggeo e sibilla Cumana, Amos e sibilla Europea, Geremia e sibilla Agrippina.[4]
Nelle formelle ottagonali dei pennacchi intermedi sono invece raffigurati i Simboli astrologici e i Pianeti e i figli degli stessi, cioè le rappresentazioni delle divinità astrali e del destino riservato agli uomini che nascono sotto l'influsso di queste:
- Saturno, sul cocchio tirato da draghi, e le opere di carità;
- Giove, sul cocchio tirato da aquile, e i cacciatori;
- Venere, col carro tirato da tori, e l'amore;
- Mercurio, sul carro tirato da cervi, e i mercanti;
- Luna, col carro tirato da draghi, e pescatori.
In questi ultimi dipinti sorprende che per il papa Alessandro VI non esistesse nessuna contraddizione tra la fede cristiana (e il libero arbitrio che essa invoca) e la convinzione dell'influenza degli astri sulla vita degli uomini.
III - Sala del Credo
La sala prende il nome dal ciclo di dipinti murali con Apostoli e Profeti, disposti a coppie nelle lunette, con cartigli recanti versetti della preghiera del Credo. L'ambiente venne decorato ad affresco, tra il 1492 ed il 1494, da Pinturicchio coadiuvato da alcuni allievi.[5] Essi raffigurano:
- Pietro - Geremia
- Giovanni - Davide
- Andrea - Isaia
- Giacomo il Maggiore - Zaccaria
- Matteo - Osea
- Giacomo il Minore - Amos
- Filippo - Malachia
- Bartolomeo - Gioele
- Tommaso - Daniele
- Simone - Malachia
- Taddeo - Zaccaria
- Matteo - Abdia
IV - Sala delle Arti Liberali
Questa era la sala da pranzo e lo studio di papa Alessandro VI, decorato ad affresco, tra il 1492 ed il 1494, da Pinturicchio e bottega. Prende il nome dalle Allegorie delle Arti liberali che qui sono raffigurate nelle lunette come dame sedute in trono, ciascuna identificata da un'iscrizione:
- Allegoria dell'Astronomia: si nota nel dipinto la figura del geografo Tolomeo incoronato;[6]
- Allegoria della Grammatica;[7]
- Allegoria della Dialettica;[8]
- Allegoria della Retorica;[9]
- Allegoria della Geometria: si nota la figura di Euclide inginocchiato dinanzi, forse presentato con le sembianze di Bramante;[10]
- Allegoria dell'Aritmetica;[11]
- Allegoria della Musica.[12]
L'esecuzione di questi affreschi è solo in parte del Pinturicchio, per il resto è attribuibile ai suoi allievi.
V - Sala dei Santi
Questo è l'ambiente dove meglio si riconosce il lavoro del Pinturicchio, che non solo progettò, ma eseguì in gran parte i dipinti murali ad affresco della sala, tra il 1492 ed il 1494. Vi sono raffigurati:
- Martirio di san Sebastiano:[13] sullo sfondo sono riconoscibili il Colosseo, il Palatino con la Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo.
- Susanna e i vecchi, Storie della vita di Susanna;[14]
- Fuga di santa Barbara, Storie della vita di santa Barbara;[15]
- Disputa di santa Caterina d'Alessandria;[16]
- Sant'Antonio abate visita san Paolo di Tebe primo eremita nel deserto;[17]
- Visitazione.[18]
Sugli spicchi della volta sono raffigurati ad affresco:
- Storie di Iside ed Osiride,[19] tra le quali si notano:
- Osiride insegna a raccogliere la frutta;
- Api portato in processione: nel dipinto vi è l'assimilazione del sacro bue egiziano con il toro dello stemma del Papa.
In queste immagini traspare un atteggiamento culturale molto audace, poiché nessun pontefice, prima d'ora, si era identificato, per autocelebrarsi con delle divinità pagane.
Sopra la porta che dà accesso alla sala successiva vi è raffigurata:
- Madonna con Gesù Bambino ed angeli, affresco, di Pinturicchio:[20] i tratti somatici sono forse quelli di Giulia Farnese (1474 – 1524), amante del papa Alessandro VI.
VI - Sala dei Misteri
La sala è l'ultima di quelle sale affrescate da Pinturicchio, tra il 1492 ed il 1494, che per l'esecuzione si affidò in gran parte ai suoi allievi.
Nelle lunette sono raffigurati:
- Misteri della fede:
Negli spicchi delle due volte vi sono otto tondi, che rappresentano:
VII - Sala dei Pontefici
Con questa sala si entra nell'ala ufficiale dell'appartamento pontificio, parte dell'area del palazzo, edificata nel XIV secolo, che serviva per udienze solenni, banchetti, concistori, ecc.
Il soffitto venne decorato con dipinti murali e stucchi, tra il 1520 ed il 1525, da Pietro Bonaccorsi detto Perin del Vaga e Giovanni da Udine, su commissione di papa Leone X; vi sono raffigurati:
- Angeli in volo, affresco e stucco.[28]
- Dodici segni zodiacali, costellazioni e i sette pianeti (allora conosciuti), affreschi, tra i quali si nota in particolare:
Sale VIII - XIV
Le ultime sette sale sono:
- Galleriola o Camera dell'Udienza (sala VIII), dove il pontefice riceveva in colloquio privato.
- Sala del Pappagallo o del Concistoro segreto (sala IX), dove il papa prendeva e deponeva le vesti pontificali, dove incontrava cardinali, prelati ed ambasciatori e dove venivano trattate le questioni ordinarie o si svolgevano cerimonie particolari come la benedizione della Rosa d'Oro o quella natalizia della Spada (detta Stocco pontificio).
- Sala dei Paramenti (sala X), dove si vestivano i cardinali; da questa sala si accede alla Sala Ducale (sala XI) ed alla Sala Regia (sala XII): non visitabili.
- Sala della Falda (sala XIII), cioè la camera da letto di Niccolò V (1447 - 1455) con soffitto ligneo a piccoli riquadri con al centro l'immagine di San Pietro (metà XV secolo).
- Ultima sala (XIV) è la camera da letto di Alessandro VI.
Note | |
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Bibliografia | |
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