Abdia

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Abdia
Gaddo gaddi, abdia.jpg
Gaddo Gaddi, Profeta Abdia, mosaico; Firenze, Battistero
Sigla biblica Abd
Titolo originale
Altri titoli
Nazione [[]]
Lingua originale ebraico
Traduzione
Ambito culturale
Note sull'autore
Pseudonimo
Serie
Collana
Editore
Datazione VI secolo a.C.
Datazione italiana
Luogo edizione Giudea
Numero di pagine
Genere
Ambientazione
Ambientazione Geografica
Ambientazione Storica

Personaggi principali:

Titoli dei racconti
Della serie {{{Serie}}}
Libro precedente
Libro successivo
Adattamento teatrale
Adattamento televisivo
Adattamento cinematografico
Note
Premi:
Collegamenti esterni:
ID ISBN

Il libro di Abdia, è il più corto dei libri profetici, essendo composto da soli 21 versetti, e tuttavia pone molte questioni agli esegeti che discutono sulla sua unità e sul suo genere letterario e lo fanno oscillare dal IX secolo a.C. fino all'epoca greca. La situazione è complicata dal fatto che quasi la metà del libro, (passi 1,2-9), si ritrova in modo equivalente in Ger 49,7-22; ma in un altro ordine e come aggiunta a un oracolo la cui attribuzione a Geremia è pure discussa.

La profezia di Abdìa si sviluppa su due piani:

  • il castigo di Edom, annunziato in parecchi piccoli oracoli, 1-14, con 1,15 come conclusione;
  • il giorno di JHWH, in cui Israele si prenderà la rivincita su Edom, 15,16-18, con la conclusione: "il Signore ha parlato". Le promesse escatologiche dei versetti 19-21 sono aggiunte posteriori.

Il brano si collega alle maledizioni contro Edom che, a partire dal 587 a.C. si ritrovano in Sal 137,7; Lam 4,21-22; Ez 25,12 e seguenti; 35,1 e seguenti; Ml 1,2 e seguenti; nonché in Geremia 49,7 e seguenti, già citato: gli idumei avevano approfittato della rovina di Gerusalemme per invadere la Giudea meridionale. Il ricordo di questi eventi è ancora molto vivo e la profezia sembra essere stata composta in Giudea prima del ritorno dall'esilio.

Non è necessario rimandare a più tardi e attribuire a un altro autore il passo sul giorno di JHWH; solo l'aggiunta degli ultimi versetti sarebbe postesilica. È un grido appassionato di vendetta, il cui spirito nazionalista contrasta con l'universalismo della seconda parte di Isaia, per esempio. Ma il brano esalta anche la giustizia terribile e la potenza di JHWH, che agisce come difensore del diritto, e non bisogna isolarlo da tutto il movimento profetico di cui non rappresenta che un momento passeggero.

Voci correlate
Collegamenti esterni