Palazzo Apostolico (Vaticano)
Palazzo Apostolico | |
Palazzo Apostolico da Piazza San Pietro | |
Altre denominazioni | Palazzo Pontificio |
---|---|
Stato | Città del Vaticano |
Comune | Città del Vaticano |
Diocesi |
Diocesi di Roma Vicariato Generale dello Stato della Città del Vaticano |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | 00120 Città del Vaticano |
Telefono | +39 06 69882350 |
Fax | +39 06 69881694 |
Posta elettronica | upt@scv.va |
Sito web | Sito ufficiale |
Sito web 2 | [1] |
Proprietà | Santa Sede |
Oggetto tipo | Palazzo |
Oggetto qualificazione | pontificio |
Fondatore | Papa Eugenio III |
Architetti |
Donato Bramante Raffaello Sanzio Antonio da Sangallo il Giovane Pirro Ligorio Martino Longhi il Vecchio Domenico Fontana |
Inizio della costruzione | XII secolo |
Completamento | XIX secolo |
Coordinate geografiche | |
Città del Vaticano | |
Denominazione principale UNESCO | |
Pericolo | Bene non in pericolo |
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Il Palazzo Apostolico, detto anche Palazzo Pontificio, è la residenza ufficiale del Papa nella Città del Vaticano.
Storia
Dalle origini al Trecento
La prima residenza dei papi non fu il Vaticano, bensì un'abitazione, un tempo della famiglia romana dei Laterani, donata alla Chiesa romana. La Basilica di San Pietro era all'epoca una chiesa cimiteriale fuori mano, come quella di Basilica di San Paolo fuori le Mura, e le altre. Il problema iniziale, per il pontefice, era semplicemente di trovare una dimora temporanea per quando vi si recava per le celebrazioni liturgiche.
Fu papa Simmaco (498 - 514) il primo ad edificarvi due residenze ai lati della basilica, essendo stato costretto ad abbandonare il Laterano per tutta la durata dello scisma laurenziano (501 - 506).
Nel 781 Carlo Magno adattò per se stesso un edificio a settentrione della basilica.
Papa Eugenio III (1145 - 1153) vi costruì un "palazzo nuovo" che Innocenzo III (1198 - 1216) ingrandì e rese più sicuro, circondadolo di mura turrite.
Niccolò III (1277 - 1280) fu il primo pontefice che adottò il Vaticano come residenza permanente: a tale fine iniziò, realizzandolo solo in parte, un edificio quadrilatero con torri angolari, articolato attorno all'attuale Cortile del Pappagallo, mentre una nuova cinta muraria merlata con torri si spingeva a nord fino a comprendere il cosiddetto Monte di Sant'Egidio, dove due secoli più tardi sorgerà per volere di Innocenzo VIII (1484 - 1492) il Palazzo del Belvedere.
Il carattere militare di questa attività edilizia conferma la natura di rifugio d'emergenza che i papi attribuivano al Vaticano.
L'esilio di Avignone (1305 - 1377) e lo scisma d'Occidente che ad esso seguì (1378 - 1417) segnarono un periodo di grande incuria per tutti gli edifici pontifici di Roma.
Dal Quattrocento al Cinquecento
All'avvento di Niccolò V (1447 - 1455), il Cortile del Pappagallo era già chiuso da edifici su tre lati: a sud - quest'ala si prolungava nel corpo di fabbrica includente l'attuale Sala Regia - ad est, ed in parte, a nord. Fu proprio questo pontefice che riuscì a chiuderlo completamente sul lato settentrionale ed occidentale, mantenendone all'esterno quell'aspetto di fortezza duecentesca solida e turrita (che tuttora s'intuisce), ma dandogli, all'interno, una notevole impronta rinascimentale. Fra gli artisti che lavorarono durante il papato di Niccolò V, va ricordato il Beato Angelico, del quale purtroppo è rimasta soltanto una parte della Cappella Niccolina, decorata con dipinti murali, ad affresco, databili dal 1447 al 1449, raffiguranti:
L'attività costruttiva di Niccolò V venne ripresa con grande slancio da papa Sisto V (1471 - 1484), il quale destinò alla Biblioteca Apostolica quattro ambienti al pianterreno dell'ala settentrionale del Cortile del Pappagallo.[1] Il nome di questo papa rimarrà, però, per sempre legato alla costruzione della cappella, detta appunto Sistina, da lui fatta costruire ad ovest della Sala Regia, sul sito di una precedente "cappella grande" che faceva parte del palazzo di Niccolò III. La Cappella, affidata all'interno ai più celebri artisti del tempo, all'esterno assolveva alla funzione di terza torre angolare (sud-occidentale) del palazzo pontificio.
La quarta torre, detta Torre Borgia, sarà eretta nell'angolo nord-occidentale durante il pontificato di Alessandro VI (1492 - 1503): comprende al primo piano alcuni ambienti dell'omonimo appartamento ed al secondo la Sala dell'Immacolata.
Con l'elezione di Giulio II (1503 - 1513) ebbe inizio un periodo straordinariamente fecondo non solo per la storia della Chiesa, ma anche per quella dell'umanesimo. Infatti, per la maggior parte dei suoi progetti architettonici il papa si avvalse dell'opera di Donato Bramante, mentre per quelli pittorici e scultorei poté giovarsi del genio di Michelangelo e Raffaello. Il primo progettò il Cortile del Belvedere (riuscendo a costruirlo solo in parte, nell'ala orientale) ed una monumentale facciata per il severo palazzo niccolino rivolta ad oriente, ossia verso Roma: quest'ultima doveva articolarsi in tre logge sovrapposte. Alla sua morte l'opera, incompiuta, venne ripresa da Raffaello, sotto Leone X (1513 - 1521).
Non meno prolifico, da questo punto di vista, fu il pontificato di Paolo III (1534 - 1549). Infatti, egli affidò ad Antonio da Sangallo il Giovane il difficile compito di rafforzare le fondazioni di tutto il palazzo per ragioni di stabilità, ma l'attività dell'architetto si svolse principalmente nel quasi totale rifacimento dell'ala sud-occidentale dell'edificio, comprendente la Sala Regia, la Sala Ducale e la Cappella Niccolina o del Sacramento, fino al Cortile del Maresciallo. Purtroppo la gran parte della cappella ricordata - decorata, come si è detto dal Beato Angelico - andò distrutta e venne sostituita dalla Cappella Paolina, che Michelangelo decorò alle pareti laterali con dipinti murali, ad affresco, raffiguranti:
- sinistra: Conversione di san Paolo (1542 - 1545);[2]
- destra: Crocifissione di san Pietro (1545 - 1550).[3]
I successori di Paolo III si limitarono generalmente a completare progetti precedenti.
Si deve, inoltre, a Pirro Ligorio, durante il pontificato di Pio IV (1560 - 1565), la costruzione del primo tratto del braccio settentrionale delle logge prospicienti l'allora "giardino segreto", l'attuale Cortile di San Damaso: quest'opera fu completata sotto Gregorio XIII (1572 - 1585) da Martino Longhi il Vecchio, mediante una fedele riproduzione delle strutture e del prospetto del braccio occidentale, opera di Bramante e Raffaello. Dietro le logge settentrionali è situato l'appartamento di Gregorio XIII con la Cappella Matilde, le Sale dei Foconi e la Sala del Concistoro.
Sisto V (1585 - 1590) fu l'ultimo che esegui notevoli imprese edilizie, affidandole a Domenico Fontana: la nuova sede della Biblioteca Apostolica e la costruzione del nuovo palazzo pontificio - l'attuale residenza papale - che si affaccia ad est sul Cortile di San Damaso ed a sud su Piazza San Pietro. L'edifico fu completato, durante il pontificato di Clemente VIII (1592 - 1605) da Taddeo Landini, a cui si deve la splendida Sala Clementina, decorata da Giovanni e Cherubino Alberti e Paolo Bril: questa è il primo ambiente dell'Appartamento Nobile pontificio seguito da una lunga serie di saloni, intorno al perimetro del Cortile di Sisto V, che si conclude con la biblioteca privata del Papa.
Dal Seicento ad oggi
Il Seicento, l'età barocca, che trasformò radicalmente la città di Roma ed impresse fortemente nella Basilica ed alla Piazza San Pietro il proprio stile, aggiunse poco all'aspetto del Palazzo Apostolico: questo a causa di un nuovo edificio, che Gregorio XIII (1572 - 1585) aveva fatto erigere sul Quirinale e che i suoi successori a partire da Clemente VIII (1592 - 1605), elessero a loro residenza ufficiale, trascurando così il Vaticano.
Nel XVII secolo, l'unica opera, di rilievo, realizzata nel Palazzo Apostolico, sotto Alessandro VII (1655 - 1667), è uno dei più importanti capolavori di Gian Lorenzo Bernini: la Scala Regia, che collega la sala omonima con l'atrio della Basilica di San Pietro e con il Portico di Costantino, progettato dallo stesso architetto, chiuso dal Portone di Bronzo, l'entrata principale del Palazzo Pontificio, quotidianamente presidiata dalle Guardie Svizzere.
Il ritorno definitivo del Papa nel Palazzo Apostolico in Vaticano avverrà soltanto con Pio IX (1846 - 1878) in seguito all'unificazione politica dell'Italia e la presa di Roma nel 1870.
Descrizione
Il Palazzo Apostolico è un complesso di costruzioni, costituito sostanzialmente da quattro corpi di fabbrica:
- Palazzo pontificio medievale
- Logge del Bramante e di Raffaello
- Palazzo di Gregorio XIII
- Palazzo di Sisto V, dove sono situati:
- al secondo piano, Appartamento Nobile pontificio, che comprende anche la biblioteca privata, dove il Papa riceve in udienza privata (per esempio i Capi di Stato).
- al terzo piano, Appartamento Papale, articolato in vari ambienti, fra i quali si ricordano:
- biblioteca, dove si svolgono, per esempio, gli incontri del Consiglio dei cardinali;
- studio privato, dove si apre la celebre finestra (seconda a destra), dalla quale, ogni domenica a mezzogiorno, il Papa si affaccia per la recita dell’Angelus e per benedire la folla radunata sulla piazza;
- camera da letto del pontefice.
Nel Palazzo Apostolico, inoltre, hanno sede:
- Uffici della Segreteria di Stato,
- Appartamento del cardinale Segretario di Stato e quello dell'Arcivescovo sostituto,
- Prefettura della Casa Pontificia,
- Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice,
- Musei Vaticani,
- Biblioteca Apostolica Vaticana,
- Archivio Segreto Vaticano.
Il palazzo si articola in oltre 1.000 ambienti tra i quali si notano:
- Sala Regia, dove un tempo erano ricevuti gli ambasciatori;
- Cappella Sistina
- Sala Ducale
- Cappella Paolina
- Sala dei Paramenti, dove il Papa indossa i paramenti liturgici prima di recarsi nella Basilica di San Pietro o nella Cappella Sistina;
- Cappella Matilde;
- Sale dei Foconi
- Sala del Concistoro, dove il pontefice presiede la riunione del collegio cardinalizio.
- Scala Regia,
- Portico di Costantino,
- Scala di Pio IX,
- Scala delle Udienze.
Galleria fotografica
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Note | |
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Bibliografia | |
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