San Tito Brandsma
San Tito Brandsma, O.C. Presbitero · Martire | |
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al secolo Anno Bjoerd | |
Santo | |
Età alla morte | 61 anni |
Nascita | Bolsward [1] 23 febbraio 1881 |
Morte | Dachau [2] 26 luglio 1942 |
Vestizione | Boxmeer, 1898 |
Professione religiosa | Boxmeer, 3 ottobre 1899 |
Ordinazione presbiterale | 17 giugno 1905 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 3 novembre 1985, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 15 maggio 2022, da Francesco |
Ricorrenza | 26 luglio |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale o di riferimento Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 26 luglio, n. 17:
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San Tito Brandsma, al secolo Anno Bjoerd (Bolsward [1], 23 febbraio 1881; † Dachau [2], 26 luglio 1942) è stato un presbitero e martire olandese.
Cenni biografici
Nacque nella fattoria di Oegeklooster, presso Bolsward, nei Paesi Bassi, il 23 febbraio 1881. Il suo nome di battesimo era Anno Sjoerd. Il padre, Titus, era un agricoltore benestante, sposato con Tjitsje nata Postma; ebbero sei figli, quattro ragazze e due ragazzi, dei quali una si sposò e gli altri divennero religiosi.
Formazione e ministero sacerdotale
Tra il 1892 e il 1898 Anno Sjoerd frequentò il ginnasio dei Francescani di Megen, nel Nord Brabante. Sentiva crescere in sé la vocazione e desiderava entrare tra i Francescani, ma non venne accolto a motivo della salute cagionevole, che non gli avrebbe consentito di sopportare la durezza della vita francescana.
Si rivolse quindi ai Carmelitani, che lo accettarono: il 22 settembre 1898 entrò nel noviziato del convento di Boxmeer. In omaggio a suo padre, assunse da religioso il nome di Titus. Al termine dell'anno di noviziato, emise i voti religiosi il 3 ottobre 1899.
L'anno successivo andò a Roma a frequentare gli studi di Filosofia alla Gregoriana, da dove uscì laureato in Filosofia nel 1909.
Tornato in Olanda, fu chiamato all'insegnamento ai giovani frati carmelitani e contemporaneamente ebbe modo di inserirsi nel mondo del giornalismo, collaborando con vari giornali olandesi. Nel 1919 divenne redattore capo del giornale Città di Oss.
Nel 1923 fu fondata l'Università Cattolica di Nimega dove padre Tito venne richiesto come professore. Nel 1932 diventò Rettore Magnifico di quell'Università e nel 1936 fu nominato dal futuro cardinale Johannes de Jong, metropolita d'Olanda, Assistente Ecclesiastico dei giornalisti cattolici, incarico che tenne fino alla morte.
Prigionia e martirio
Nel 1940 l'Olanda fu invasa e occupata dalla Germania nazista di Hitler: sia come insegnante all'Università che come Assistente dei giornalisti cattolici, ebbe modo varie volte di scontrarsi con i nazisti. Lo fece in maniera chiara e senza tante paure. Tanto che, per la sua strenua difesa della libertà religiosa dei giornali cattolici, i nazisti lo internarono, nel gennaio 1942, prima ad Amersfoort, in Olanda e di seguito, vista la sua intransigenza, a Dachau. Qui finì i suoi giorni con una fiala di acido fenico iniettatagli da una infermiera: era il 26 luglio 1942; padre Tito aveva 61 anni.
Il culto
Il 14 febbraio 1952, la Sacra Congregazione dei Riti concesse al vescovo di s'Hertogenbosch la facoltà di istruire il processo ordinario nella sua diocesi.
L'introduzione della causa fu discussa approfonditamente, anche a seguito del mutamento sostanziale della legislazione sulle Cause dei Santi nel 1969. Si trattava infatti di valutare per la prima volta una causa di presunto martirio, dove il candidato era morto ex aerumnis carceris, ossia in seguito ai maltrattamenti della deportazione, inflittigli da parte del sistema nazionalsocialista tedesco. Papa Paolo VI stabilì che si svolgesse a tale scopo un processo apostolico ridotto, il quale si tenne a s'Hertogenbosh dal 20 giugno al 23 ottobre 1975. La Causa venne discussa dal congresso peculiare dei consultori teologi il 22 maggio 1984, che riconobbe come vero martirio la morte di Titus Brandsma. Il 2 ottobre seguente si tenne la sessione ordinaria dei cardinali e vescovi, che confermò le conclusioni dei consultori teologi e il 9 novembre papa Giovanni Paolo II autorizzò la promulgazione del decreto sul martirio.
Titus Brandsma fu beatificato dallo stesso pontefice nella Basilica Vaticana il 3 novembre 1985.
Dall'11 luglio 2016 al 12 dicembre dell'anno seguente si è svolta nella diocesi di Palm Beach, in Florida, l'inchiesta diocesana su un presunto miracolo ottenuto per intercessione del beato. Si trattò della guarigione di un sacerdote professo dell'Ordine Carmelitano, dalla recidiva di un melanoma metastatico ai linfonodi. Della malattia, particolarmente maligna e invasiva, non c'era più alcuna traccia, anche a distanza di oltre 15 anni. La validità giuridica dell'inchiesta diocesana fu riconosciuta dalla congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 13 aprile 2018.
Il 25 novembre 2021, papa Francesco ha riconosciuto il miracolo avvenuto per sua intercessione, aprendo la strada alla sua canonizzazione, la quale è stata celebrata dallo stesso pontefice in Piazza San Pietro il 15 maggio 2022. Nella stessa celebrazione sono stati canonizzati altri nove santi: suor Maria Domenica Mantovani, co-fondatrice delle Piccole Suore della Sacra Famiglia; suor Maria di Gesù Santocanale, S.C.I.L.; suor Maria Francesca di Gesù Rubatto, S.C.M.R.; suor Marie Rivier, fondatrice delle Suore della Presentazione di Maria; martire Lazarus Devasahayam Pillai; fondatore Luigi Maria Palazzolo; fondatore César de Bus, D.C.; fondatore Giustino Russolillo; padre Charles de Foucauld, O.C.S.O..
Note | |
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