Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros (Roma)
Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros | |
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Roma, Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Via Casilina, 641 00177 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 2419446 |
Fax | +39 06 2419446 |
Posta elettronica | santimarcellinoepietroadduaslauros@diocesidiroma.it marcellinoepietroduaslauros@gmail.com |
Sito web | |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | Santi Marcellino e Pietro |
Sigla Ordine qualificante | C.S.Ch. |
Fondatore | Capitolo di San Giovanni in Laterano |
Data fondazione | 1632 |
Architetto |
Guglielmo Palombi (riedificazione del XX secolo) |
Stile architettonico | Neorinascimentale |
Inizio della costruzione | 1922 |
Completamento | 1922 |
Strutture preesistenti | Basilica costantiniana dei Santi Marcellino e Pietro, Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro, Mausoleo di sant'Elena |
Pianta | basilicale |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros è un edificio di culto di Roma, situato nella periferia orientale, lungo la via Casilina, nel quartiere Prenestino-Labicano.
Storia
Dall'Epoca costantiniana al Medioevo
La chiesa si trova su un'area che in epoca romana era di proprietà di sant'Elena (248 - 329), madre dell'imperatore Costantino, e si estendeva lungo l'antica via Labicana (oggi via Casilina), nella zona compresa tra il Sessorianum (attuale, Santa Croce in Gerusalemme) e la cittadella militare di Centum Cellae (odierna Centocelle), che era nota come ad Duas Lauros (da cui il nome della chiesa).
Già prima che diventasse possedimento di sant'Elena, il sito ero utilizzato come necropoli degli equites singulares (ossia, la guardia personale dell'imperatore) e successivamente, durante la persecuzione dioclezianea (303 - 311), vi fu realizzata la Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro. Accanto a quest'area sorse, intorno al 320, una basilica funeraria circiforme, dedicata ai due santi martiri, orientata est-ovest, lunga 65 metri e larga 29.[1]
Subito dopo la costruzione di questo edificio, alla sua facciata orientale venne addossato un grande mausoleo circolare, che può essere datato tra il 326 e il 330, nel quale fu sepolta sant'Elena, ma che in origine era probabilmente destinato a Costantino.[2]
La basilica era ancora in uso verso la fine dell'VIII secolo, ma poco dopo dovette iniziare la sua decadenza in coincidenza con la traslazione delle spoglie dei santi Marcellino e Pietro.[3]
Durante il Basso Medioevo, la basilica, abbandonata, probabilmente minata nelle fondamenta da alcune gallerie scavate nella catacomba e senza un'adeguata manutenzione, andò progressivamente in rovina.
Dal Seicento ad oggi
Tra il 1632 e il 1638, il Capitolo di San Giovanni in Laterano, durante il pontificato di Urbano VIII (1623 - 1644), fece costruire una piccola chiesa dedicata ai santi Marcellino e Pietro, utilizzando parte delle rovine dell'antica basilica costantiniana, da cui si poteva accedere alla catacomba.
La chiesa fu sostanzialmente modificata e ampliata nel 1769, dopo che papa Clemente XIII (1758 - 1769) l'aveva eretta a parrocchia il 1 febbraio 1765, con il motu proprio Cum sint, come vicaria curata unita al collegio beneficiale lateranense.
La chiesa attuale venne realizzata nel 1922 dal capitolo lateranense su progetto dell'ingegnere Guglielmo Palombi.
Lo stesso capitolo, il 14 dicembre 1936, rinunciò a favore del Vicariato di Roma a qualunque diritto, privilegio e patronato sulla parrocchia che in tale occasione venne affidata al clero diocesano di Roma. Dalla fine del XX secolo la chiesa è curata dalla Congregazione delle Scuole di Carità.
Descrizione
Esterno
La semplice facciata, a salienti, aperta in alto da una finestra balaustrata affiancata da due nicchie e sormontata da un timpano triangolare, è preceduta da un portico (nartece) a tre arcate costituita da due colonne corinzie, fra due corpi laterali con quattro paraste corinzie.
Interno
L'interno, a pianta basilicale, è diviso in tre navate da due file di alte colonne doriche di travertino, sulle quali poggiano archi a tutto sesto, sormontati da una doppia serie di finestre rettangolari con timpano triangolare che consentono l'illuminazione dell'aula liturgica.
La navata centrale, articolata in otto campate, è coperta con un soffitto a cassettoni e termina con un profondo abside semicircolare articolato da lesene corinzie, dove è collocata una pala d'altare centinata raffigurante:
- Martirio dei santi Marcellino e Pietro (XVIII secolo), olio su tela di ambito romano.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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