Chiesa di San Luigi dei Francesi in Campo Marzio (Roma)
Chiesa di San Luigi dei Francesi in Campo Marzio | |
Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi in Campo Marzio (1518-1589) | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Piazza di San Luigi de' Francesi, 5 00186 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 688271 |
Posta elettronica | saint-louis.rome@gmail.com |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Congregazione dei Pii Stabilimenti Francesi |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | rettoria |
Dedicazione |
San Ludovico Maria Vergine San Dionigi di Parigi |
Fondatore | papa Clemente VII |
Data fondazione | 1518 |
Architetti |
Jean Chenevières Giacomo Della Porta (progettista della facciata) Domenico Fontana (esecutore della facciata) Antoine Dérizet (restauro interno del XVIII secolo) |
Stile architettonico | Rinascimentale, barocco |
Inizio della costruzione | 1518 |
Completamento | 1589 |
Data di consacrazione | 8 ottobre 1589 |
Marcatura | Stemma del re di Francia |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di San Luigi dei Francesi in Campo Marzio è un edificio di culto di Roma, che sorge sulla piazza omonima, situato nel centro storico della città, nel rione Sant'Eustachio: questa è la chiesa nazionale dei francesi.
Storia
Dalle origini al Medioevo
Nel XIV secolo la Schola Francorum, istituita per volere di Carlo Magno (742-814), re dei Franchi, per accogliere i sudditi in pellegrinaggio a Roma, situata nei pressi della Basilica di San Pietro, fu autorizzata a costruire una piccola cappella, dedicata a san Luigi IX, su di un terreno lungo la via Papalis, adiacente al sito ove poi venne eretta la Basilica di Sant'Andrea della Valle.
Nella metà del XV secolo, la comunità francese residente a Roma, per volontà del cardinale Guillaume d'Estouteville (1403–1483), arcivescovo di Ruen, ottenne dall'Abbazia di Farfa, in permuta con la Chiesa di San Ludovico, un terreno con tre cappelle, situato tra il Pantheon e i ruderi dello Stadio di Domiziano, sul quale, subito dopo, edificò una chiesa titolata a Santa Maria alle Terme Alessandrine, cosiddetta per la presenza, nei pressi, dei resti delle Terme di Nerone restaurate, nel 227, da Alessandro Severo.
Nel 1478 papa Sisto IV (1471 - 1484) riconobbe, su richiesta dei residenti francesi di Roma, la loro Confraternita dedicata a Maria Vergine, a san Dionigi di Parigi e a san Luigi IX,[1] primo nucleo della Congregazione dei Pii Stabilimenti Francesi, che tuttora amministra le fondazioni religiose della nazione.
Dal Cinquecento ad oggi
Nel 1518 la Confraternita, avendo ricevuto in dono da Leone X (1513-1521) un terreno confinante con quello nel quale era situata la loro chiesa ormai in degrado, decise di costruirne una nuova e più spaziosa, che potesse degnamente rispondere alle esigenze dei confratelli.
I lavori iniziati nel 1518, per volontà del cardinale Giulio de' Medici (futuro papa Clemente VII) sotto la direzione di Jean Chenevières (1490-1527), procedettero con grande lentezza per motivi economici e furono presto sospesi anche a causa della crisi generale determinatasi dopo il terribile Sacco di Roma del 1527, ad opera dei lanzichenecchi di Carlo V (1500-1558).
I lavori, ripresi al tempo di Enrico II di Francia (1519–1559), furono poco dopo interrotti per ulteriori difficoltà economiche.
Nel 1576, grazie anche al munifico contributo del re Enrico III (1551–1589) fu ripresa la costruzione della chiesa ed edificata la facciata a cura dell'architetto Domenico Fontana (1543–1607), secondo un progetto di Giacomo Della Porta (1532 – 1602).
Successivamente Caterina de' Medici (1519 - 1589), moglie di Enrico II e madre di Enrico III, donò alla Confraternita alcune abitazioni nei pressi del costruendo edificio e una considerevole somma di denaro, grazie alla quale fu possibile completare la chiesa che venne consacrata l'8 ottobre 1589.[2]
L'interno fu restaurato e decorato, in marmi policromi e stucchi dorati, tra il 1749 e il 1756, su progetto di Antoine Dérizet (1685 – 1768).
La chiesa attualmente è luogo sussidiario di culto della parrocchia di Sant'Agostino in Campo Marzio.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Luigi dei Francesi, istituito da papa Paolo VI, il 7 giugno 1967: l'attuale titolare è il cardinale André Armand Vingt-Trois.
Descrizione
Esterno
La facciata, in travertino, divisa in due ordini di uguale grandezza da una cornice marcapiano, è articola da paraste tuscaniche e corinzie in cinque campi in entrambi i livelli, ed è sormontata da un timpano triangolare con Stemma del re di Francia.
L'ordine inferiore è aperto da un grande portale, inquadrato da due colonne e sormontato da un timpano triangolare spezzato, ed è affiancato da altri due ingressi minori e altrettante nicchie, nelle quali sono collocate due statue realizzate nel 1746 da Pierre l'Estache, raffiguranti:
- a sinistra, Carlo Magno;
- a destra, San Luigi IX.
Sotto le due statue vi sono due tondi all'interno dei quali è raffigurata la Salamandra coronata e circondata dal fuoco, correlata da due diverse iscrizioni, nelle quali si legge:
- a sinistra, sotto Carlo Magno:
(LA) | (IT) | ||||
« | NUTRISCO ET EXTINGUO » | « | Nutro (il fuoco buono) ed estinguo (quello cattivo) » |
- a destra, sotto San Luigi IX:
(LA) | (IT) | ||||
« | ERIT CHRISTIANORUM LUMEN IN IGNE » | « | Sarà la luce dei cristiani nel fuoco » |
L'ordine superiore presenta una grande finestra con balaustra al centro e due finestre laterali, oltre ad altrettante nicchie, nelle quali sono ubicate due statue realizzate nel 1746 da Pierre l'Estache, raffiguranti:
- a sinistra, Santa Clotilde;
- a destra, Santa Giovanna di Valois.
Interno
L'interno è a tre navate, divise da pilastri e scandite da massicce arcate, definite lateralmente da cinque cappelle per lato, concluse da un profondo presbiterio e coperte da volta a botte, che presenta al centro un dipinto murale raffigurante:
- Morte e apoteosi di san Luigi IX (1756), affresco, di Charles-Joseph Natoire.
Lungo la navata sinistra si aprono cinque pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata a san Sebastiano, è collocato:
- all'altare, pala con San Sebastiano (inizio del XVII secolo), olio su tela di Girolamo Massei.
- nella seconda cappella, dedicata a san Nicola di Bari, sono custoditi:
- all'altare, pala con Miracolo di san Nicola di Bari (1592), olio su tela di Girolamo Muziano.
- ai lati dell'altare, Santa Barbara e Santa Caterina d'Alessandria (inizio del XVII secolo), olio su tela di Girolamo Massei;
- alle pareti laterali, Nascita e morte di san Nicola di Bari (primo quarto del XVII secolo), olio su tela di Baldassare Croce.
- nella terza cappella, dedicata a san Luigi IX, progettata e decorata con marmi policromi, tra il 1664 e il 1680, da Plautilla Bricci, sono collocati:
- all'altare, pala con San Luigi IX (1664), olio su tela di Plautilla Bricci;
- alla parete sinistra, Enrico II di Francia e Caterina de' Medici presentano il progetto della chiesa a san Luigi IX (ultimo quarto del XVII secolo), olio su tela di Nicolas Pinson;
- alla parete destra, San Luigi IX restituisce all'arcivescovo di Parigi la corona di spine (1680), olio su tela di Ludovico Gimignani.
- nella quarta cappella, dedicata a Maria Vergine, si conservano:
- all'altare, pala con Natività di Gesù (1631), olio su tela di Charles Mellin.
- alla parete sinistra, Adorazione dei Magi (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di Giovanni Baglione.
- alla parete destra, Annunciazione (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di Giovanni Baglione.
- nella quinta cappella, dedicata a san Matteo, detta anche Cappella Contarelli, è collocato il celebre ciclo di dipinti con le Storie della vita di san Matteo, eseguiti tra il 1599 e il 1602, a olio su tela, da Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, raffiguranti:
- all'altare, entro mostra, San Matteo evangelista e l'angelo;[3]
- alla parete sinistra, Vocazione di san Matteo;[4]
- alla parete destra, Martirio di san Matteo.[5]
Presbiterio
Nel presbiterio, coperto da una splendida cupola a cassettoni con rosette e stelle, si nota:
- all'altare maggiore, Assunzione di Maria (ultimo quarto del XVI secolo), olio su tela di Francesco Bassano il Giovane.
Lungo la navata destra si aprono cinque pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata a san Dionigi di Parigi, si nota:
- all'altare, pala con San Dionigi di Parigi guarisce un cieco (seconda metà del XVII secolo), olio su tela di Renaud Levieux.
- nella seconda cappella, dedicata a santa Cecilia, si conservano:
- all'altare, Estasi di santa Cecilia tra santi (1614), olio su tela di Guido Reni: l'opera è una copia del celebre dipinto eseguito nel 1513 da Raffaello, attualmente conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.[6]
- nella volta e alle pareti, ciclo di dipinti murali con Storie della vita di santa Cecilia (1616 - 1617), affreschi di Domenico Zampieri detto il Domenichino, tra i quali si rilevano:
- alla parete sinistra, Martirio di santa Cecilia;[7]
- alla parete destra, Carità di santa Cecilia.
- nella terza cappella, dedicata a santa Giovanna di Valois, si trova:
- all'altare, mostra in marmo nero, Santa Giovanna di Valois portata in cielo dagli angeli (1743) di Etienne Parrocel.
- la quarta cappella, dedicata a san Remigio di Reims, è decorata con un ciclo di dipinti murali con Storie della vita di re Clodoveo (1547-1548), affreschi, raffiguranti:
- all'altare, pala con Clodoveo si converte alla presenza san Remigio di Reims, di Iacopino del Conte;
- sulla volta, Battaglia di Tolbiac, Presa di Soissons, Vaso di Soissons, di Perin del Vaga;[8][9][10]
- nella parete sinistra, Battesimo di re Clodoveo, di Girolamo Siciolante detto il Sermoneta;[11]
- nella parete destra, Clodoveo mostra ai suoi soldati come raggiungere il nemico a Tolbiac, di Pellegrino Tibaldi.[12]
- nella quinta cappella, dedicata al Crocifisso, è ubicato:
- Monumento funebre di Henri de La Grange (1707), in marmo, di ambito romano.[13]
Galleria fotografica
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Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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