Francisco de los Angeles Quiñones
Francisco de los Angeles Quiñones, O.F.M. Cardinale | |
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al secolo Enrique | |
Età alla morte | 65 anni |
Nascita | León 1475 |
Morte | Veroli 5 novembre 1540 |
Professione religiosa | 1491 |
Creato Cardinale |
7 dicembre 1527 da Clemente VII (vedi) |
Cardinale per | 12 anni, 10 mesi e 29 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Francisco de los Angeles Quiñones, al secolo Enrique (León, 1475; † Veroli, 5 novembre 1540) è stato un preposito generale, cardinale e vescovo spagnolo.
Cenni biografici
Nacque a León, terzogenito di Diego Fernández de Quiñones conte di Luna, e della contessa Giovanna Enríquez de Guzmán. Fu battezzato con il nome di Enrique. La famiglia era imparentata con il re spagnolo Carlo V. Il suo cognome è anche indicato come Quignonez, Quiniones o Quignon.
Studiò dapprima in famiglia, quindi presso l'arcivescovo di Toledo, Francisco Jiménez de Cisneros O.F.M.. Entrò nell'Ordine dei Frati Minori nel 1491 presso il convento di Santa María de los Ángeles di Hornachuelos (Sierra Morena, Córdoba), e prese il nome Francisco de los Ángeles. Proseguì gli studi presso l'università di Alcalá e di Salamanca.
Fu guardiano del convento di Los Angeles nel 1512. Dal 1518 al 1521 fu vicario generale della nuova provincia spagnola di Los Ángeles. Fu eletto ministro generale del suo ordine nel capitolo generale celebrato a Burgos o Barcellona nel 1522. In questa veste visitò le case spagnole, portoghesi e quelle di alcune provincie italiane. Ottenne la rielezione nel 1526, quando, per motivi di umiltà, aveva presentato le sue dimissioni.
Fu sostenitore delle attività missionarie del suo ordine, in un periodo dove la Spagna si apriva a nuovi possedimenti nel Nuovo Mondo. A tale scopo scrisse le istruzioni per le opere missionarie dell'Ordine, in cui sottolineava le qualità del missionario e sviluppava nuove norme per il metodo missionario. Negli anni 1523-1524 furono inviati dodici missionari in Messico, ricordati come i "dodici apostoli". Durante la guerra delle Comunidades in Spagna fu mediatore tra l'imperatore e i comuneros, e dopo la sconfitta di questi ultimi chiese misericordia per essi davanti al sovrano.
Durante il suo soggiorno a Roma come ministro generale si circondò di studiosi e umanisti, come Juan Ginés de Sepúlveda e Diego López Zúñiga. Nel 1526 tentò, senza successo, di impedire l'alleanza anti-imperiale tra papa Clemente VII, la Francia e Venezia. Fu inviato dal papa, in una missione segreta, presso l'imperatore che incontrò a Granada il 20 aprile 1526. Tornato a Roma, nel mese di novembre tentò una nuova missione di pace presso Carlo V, missione che fallì per l'opposizione del duca di Borbone e il tumulto delle truppe affamate. Partì di nuovo in missione presso l'imperatore l'anno seguente e lo incontrò a Valladolid. Il 6 maggio 1527 vi fu il sacco di Roma, il pontefice fu catturato dalle truppe imperiali e tenuto prigioniero a Castello Sant'Angelo per sei mesi. Padre Quiñones incontrò di nuovo l'imperatore a Madrid per negoziare con lui la libertà del papa e una riconciliazione completa tra i due. La missione ebbe successo con la liberazione del papa il 6 dicembre ma il pontefice dovette accettare condizioni assai dure, con l'occupazione di alcune importanti città dello Stato Pontificio e il pagamento di una grossa somma. Il papa dovette risiedere a Orvieto e poi a Viterbo fino all'ottobre del 1528.
I gravosi impegni diplomatici per la Santa Sede lo costrinsero ad abbandonare il governo dell'Ordine nel dicembre del 1527. Divenne, per un breve periodo, confessore di Carlo V.
Fu creato cardinale nel concistoro del 7 dicembre 1527. Il 25 settembre dell'anno seguente ricevette il cappello rosso e il titolo di cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme. Da luglio al dicembre 1528 il cardinale Quiñones fu presso la corte imperiale per ottenere la riconciliazione completa tra i due sovrani, che si ebbe con la firma dei trattati di Barcellona nel 1528 e di Cambrai nel 1529.
Fu eletto vescovo di Coria il 5 dicembre 1530. Fu consacrato nella Cappella Sistina il 21 dicembre 1531 da papa Clemente VII, assistito dal cardinale Alessandro Farnese, vescovo di Ostia e Velletri, dal cardinale Antonio Maria Ciocchi del Monte, vescovo di Porto e Santa Rufina, e dal cardinal Andrea della Valle.
Per ordine di papa Clemente VII riformò il Breviario Romano, lavoro che lo occupò dal 1529 al 1534. Partecipò al conclave del 1534, che elesse papa Paolo III. Fu camerlengo del Sacro Collegio dal 8 gennaio 1535 al 1° gennaio 1536. Il 9 gennaio 1536 fu nominato legato pontificio presso re Ferdinando dei Romani per promuovere la celebrazione di un concilio generale a Mantova. Il 9 giugno 1539 fu nominato amministratore apostolico della diocesi di Acerno.
Morì il 5 novembre 1540 a Veroli. Fu trasferito a Roma sepolto nella basilica di santa Croce in Gerusalemme.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale |
- Cardinale Guillaume d'Estouteville, O.S.B.Clun.
- Papa Sisto IV
- Papa Giulio II
- Cardinale Raffaele Riario
- Papa Leone X
- Papa Clemente VII
- Cardinale Francisco de los Ángeles Quiñones, O.F.M.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Ministro generale dell'Ordine dei frati minori | Successore: | |
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Paolo da Soncino | 1523-1527 | Paolo Pisotti |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme | Successore: | |
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Antonio Zapata y Cisneros | 25 settembre 1528 - 5 novembre 1540 | Baltasar Moscoso y Sandoval |
Predecessore: | Vescovo di Coria | Successore: | |
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Guillermo Valdenese | 5 dicembre 1530 - 1532 | Francisco Mendoza Bobadilla |
Bibliografia | |
(EN) Voce, in Charles George Herbermann (a cura di), Catholic Encyclopedia, 15 voll., Robert Appleton Company, New York 1907-1914
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