Giòsafat
Giòsafat è un antenato di Gesù, secondo la genealogia presente nel vangelo di Matteo.
Risulta essere nipote di Abìa e figlio di Asàf, padre di Ioram e nonno di Ozia. La storia di questo personaggio è narrata nel Secondo libro delle Cronache, dal capitolo 17 al capitolo 20.
Contesto storico
In 1Re 22,41 viene descritto il periodo storico in cui Giosafat diventa re di Giuda: il quarto anno di Acab, re d'Israele. Ha 35 anni e mantiene il suo regno per 25 anni. Eredita da suo padre uno stile di vita retto ed è fedele a Dio. In 2Cr 17,3-6 si sottolinea la sua religiosità e la sua devozione.Giosafat infatti, volle seguire Dio in un' epoca ed in un periodo storico dove tutto era lontano da Dio.
Caratteristiche
Il testo mette in evidenza due aspetti importanti del personaggio:
- aveva il cuore rivolto a Dio, poiché decise autonomamente di non seguire né conformarsi al degrado che circondava il Regno di Giuda,in materia di religione.
- non imitò ciò che faceva Israele.
Le caratteristiche principali di Giosafat sono dunque il coraggio e la fede in Dio.
Politica e religione
Appena salito al trono eliminò da Giuda gli idoli di Astarte ( cfr. 2Cr 17,6 ), che invece provocarono la rovina di Israele.
Durante il 3° anno del suo regno mandò i leviti ed i sacerdoti ad insegnare la Legge del Signore per tutto Giuda. Questo fatto testimonia la profonda comprensione spirituale di Giosafat, secondo cui il ritorno a Dio doveva avvenire tramite la conoscenza della Parola. Così facendo ricondusse il suo popolo al Signore.
In 1Re 22,46 si afferma che fece sparire gli uomini che si prostituivano. Inoltre nominò dei giudici in tutto il regno istruendoli attraverso la conoscenza della Legge di Dio su come amministrare la giustizia.
Fortificò le città di Giuda e migliorò l'esercito. Organizzò lo stato con grande sapienza. Ognuno aveva il proprio compito e tutti cooperavano al bene comune: il principe di Giuda si occupava degli affari del re, i Leviti di amministrare la Giustizia e il sommo sacerdote degli affari religiosi.
Fede incrollabile
Anche se Giosafat aveva fatto tutto ciò che ci si aspetta da un buon re, l'ira dei nemici si scaglia contro di lui. In tale contesto 2Cr 20 sottolinea l'umiltà del re e anche il suo senso di appartenenza al popolo, che è per lui percepito come una famiglia. La sua fede è incrollabile anche nelle avversità, infatti chiede aiuto alla sua gente attraverso la preghiera ed il digiuno.
Il sentimento con cui Giosafat si accosta a Dio è di piena fiducia. Pur non sapendo il motivo per cui i nemici lo attaccano, ha chiaro due cose: che la sua forza e quella del popolo non sarebbero bastate a risolvere positivamente la situazione e che i suoi occhi sarebbero rimasti sempre volti verso il cielo perché da lì sarebbe venuto l'aiuto.
Il Signore risponde alle preghiere del re. Tutto quello che il popolo deve fare è semplicemente presentarsi in campo di battaglia ma restare fermo senza combattere. Giosafat ha una fede profonda in Dio : stabilisce che si canti il Salmo 136, in cui si sottolinea la bontà e fedeltà di Dio.
Appena i cantori iniziano a lodare il Signore, poiché il popolo aveva creduto in Dio, i nemici si uccidono a vicenda realizzando così una delle vittorie più belle e incredibili della storia del regno di Giuda.
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