San Giovanni Damasceno

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San Giovanni Damasceno
Monaco
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al secolo
battezzato
Santo
Monaco, Sacerdote e Dottore della Chiesa
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 73 anni
Nascita Damasco
676 ca.
Morte Laura di San Saba
749 ca.
Sepoltura
Appartenenza
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione ...
Ricorrenza 4 dicembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Pittori
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 4 dicembre, n. 1:
« San Giovanni Damasceno, sacerdote e dottore della Chiesa, che rifulse per santità e dottrina e lottò strenuamente con la parola e con gli scritti contro l'imperatore Leone l'Isaurico in difesa del culto delle sacre immagini. Divenuto monaco nel monastero di Mar Saba vicino a Gerusalemme, si dedicò qui alla composizione di inni sacri fino alla morte. Il suo corpo fu deposto in questo giorno. »

San Giovanni Damasceno (greco: Ἰωάννης ὁ Δαμασκηνός Iōannēs ho Damaskēnos; latino: Iohannes Damascenus arabo: يوحنا ابن ﺳﺮﺟﻮﻥ , Yuhannā ibn Sarjūn); Damasco, 676 ca.; † Laura di San Saba, 749 ca.) è stato un monaco, sacerdote e teologo siriano. Di famiglia araba di fede cristiana, figlio di Sarjūn ibn Manṣūr e nipote di Manṣūr - il primo della famiglia ad assumere alte responsabilità amministrative sotto il governo omayyade del califfo Mu'awiya ibn Abi Sufyan.

Biografia

Giovanni nacque in una ricca famiglia cristiana. Molto giovane, assunse la carica di responsabile economico del califfato Yazīd. Ben presto, però, insoddisfatto della vita di corte, maturò la scelta monastica, entrando nella laura di san Saba, vicino a Gerusalemme, agli inizi dell'VIII secolo. Senza allontanarsi mai dal monastero, si dedicò con tutte le sue forze all'ascesi e all'attività letteraria, ma non mancò di svolgere anche una certa attività pastorale, di cui danno testimonianza soprattutto le sue numerose omelie [1].

Il miracolo della mano

Icona della Vergine Tricherusa

La tradizione vuole che la lotta dottrinale tra Giovanni e l'imperatore Leone III di Bisanzio, abbia visto Giovanni Damasceno vittima della violenza dell'imperatore, che lo accusò ingiustamente dinanzi al califfo, facendogli amputare la mano destra. Durante la notte, assorto in preghiera, Giovanni promise alla Madre di Dio, che se l'arto gli fosse stato restituito, avrebbe continuato a difendere con la sua opera dottrinale la venerazione (proskynesis) delle sacre icone. Le sue preghiere furono esaudite e l'arto fu recuperato miracolosamente. Come ex voto Giovanni fece porre una mano d'argento all'icona che aveva pregato con tanto fervore e questa da allora fu chiamata l'icona de La Madre di Dio delle tre mani, detta Tricherusa o Troerucica.

Opere

L'opera principale è la Fonte di conoscenza (Πηγὴ γνώσεως), divisa in tre parti (capitoli filosofici o dialettica, libro delle eresie, capitoli teologici o sulla fede ortodossa), giunta a noi in due redazioni, una anteriore al 742, l'altra con echi della disputa intorno alle immagini.

Su tale questione si hanno i tre Discorsi contro coloro che calunniano le sante immagini, che furono condannati, dopo la sua morte, dal Concilio iconoclasta di Hieria del 754. Questi discorsi, però, furono anche il motivo fondamentale della sua riabilitazione e canonizzazione da parte dei Padri ortodossi convocati nel II Concilio di Nicea del 787. In questi testi è possibile rintracciare i primi importanti tentativi teologici di legittimazione della venerazione delle immagini sacre, collegando queste al mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio nel seno della Vergine Maria [1].

Inoltre sono ricordati: i Paralleli sacri, raccolta di citazioni scritturali e patristiche sulle virtù morali; le numerose Omelie, gl'inni per cui gli spetta un posto importantissimo nella storia della poesia liturgica bizantina.

Culto

Nel 1890 Papa Leone XIII lo ha proclamato dottore della Chiesa. L'attuale martirologio Romano lo ricorda il 4 dicembre come memoria facoltativa, come da sempre nella Chiesa orientale, mentre nella Chiesa Latina era in precedenza festeggiato il 27 marzo.

Note
  1. 1,0 1,1 Udienza Generale di Papa Benedetto XVI del 6 maggio 2009 Giovanni Damasceno Testo dal sito della Santa Sede
Fonti
Bibliografia
  • Piero Bargellini, Mille Santi del giorno, Vallecchi editore, 1977
  • Giovanni Damasceno (gr. ᾿Ιωάννης Δαμασκηνός), santo, in Enciclopedia Italiana Treccani, online