San Pietro Canisio
San Pietro Canisio, S.J. Presbitero | |
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Santo | |
Dottore della Chiesa | |
Ambito fiammingo, San Pietro Canisio (1699), incisione su rame; Amsterdam (Paesi Bassi), Rijksmuseum | |
Età alla morte | 76 anni |
Nascita | Nimega 8 maggio 1521 |
Morte | Friburgo 21 dicembre 1597 |
Professione religiosa | 8 maggio 1543 |
Ordinazione presbiterale | Colonia, giugno 1546 |
Incarichi ricoperti | Amministratore apostolico di Vienna |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 20 giugno 1864, da Pio IX |
Canonizzazione | 21 maggio 1925, da Pio XI |
Ricorrenza | 21 dicembre |
Altre ricorrenze | nel Rito Ambrosiano il 15 dicembre |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 21 dicembre, n. 1 (nel Rito Ambrosiano il 15 dicembre):
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San Pietro Canisio, in olandese Pieter Kanijs, o Kanisius, o Kanijs, o Kanîs (Nimega, 8 maggio 1521; † Friburgo, 21 dicembre 1597), è stato un presbitero e teologo olandese. Fu il primo gesuita della provincia germanica.
Biografia
Nacque a Nimega, villaggio che si trovava allora nel ducato di Gheldria e, dunque, nel Sacro Romano Impero, oggi in Olanda. Suo padre era borgomastro della città. Mentre era studente all'Università di Colonia, frequentò i monaci Certosini di santa Barbara, un centro propulsivo di vita cattolica e altri pii uomini che coltivavano la spiritualità della cosiddetta devotio moderna.
Entrò nella Compagnia di Gesù l'8 maggio 1543 a Magonza, Renania - Palatinato, dopo aver seguito un corso di esercizi spirituali sotto la guida di san Pietro Favre, uno dei primi compagni di sant'Ignazio di Loyola. Fu ordinato presbitero nel giugno 1546 a Colonia e l'anno seguente, come teologo del Vescovo di Augusta card. Otto Truchsess von Waldburg, fu presente al Concilio di Trento, dove collaborò con due confratelli, Diego Laínez e Alfonso Salmerón.
Nel 1548, sant'Ignazio gli fece completare a Roma la formazione spirituale e lo inviò poi nel Collegio di Messina a esercitarsi in umili servizi domestici. Conseguì poi a Bologna il dottorato in teologia il 4 ottobre 1549 e destinato da sant'Ignazio all'apostolato in Germania. Il 2 settembre 1549 fece visita a Papa Paolo III in Castel Gandolfo. Dopo l'incontro si recò a pregare nella Basilica di San Pietro. Qui implorò l'aiuto dei grandi Santi Apostoli Pietro e Paolo, che dessero efficacia permanente alla Benedizione Apostolica per il suo grande destino, per la sua nuova missione. Nel suo diario annotò alcune parole di questa preghiera. Dice:
« | Là io ho sentito che una grande consolazione e la presenza della grazia mi erano concesse per mezzo di tali intercessori (dei due Apostoli). Essi confermavano la mia missione in Germania e sembravano trasmettermi, come ad apostolo della Germania, l'appoggio della loro benevolenza. Tu conosci, Signore, in quanti modi e quante volte in quello stesso giorno mi hai affidato la Germania per la quale in seguito avrei continuato a essere sollecito, per la quale avrei desiderato vivere e morire. » |
La sua missione si svolse al tempo della Riforma luterana, nel momento in cui la fede cattolica nei Paesi di lingua germanica, davanti al fascino della Riforma, andava scemando. Era un compito quasi impossibile quello di Canisio, incaricato di rivitalizzare e rinnovare la fede cattolica nei Paesi germanici. Era possibile solo in forza della preghiera [1].
Seguendo la missione ricevuta da Ignazio e da Papa Paolo III, Canisio partì per la Germania. Da prima fu nel Ducato di Baviera, che per parecchi anni fu luogo del suo ministero. Come decano, rettore e vicecancelliere dell'Università di Ingolstadt, curò la vita accademica nell'Istituto e la riforma religiosa e morale del popolo. A Vienna, dove per breve tempo fu amministratore della Diocesi, svolse il ministero pastorale negli ospedali e nelle carceri, sia nella città sia nelle campagne e preparò la pubblicazione del suo Catechismo. Nel 1556 fondò il Collegio di Praga e, fino al 1569, fu il primo superiore della provincia gesuita della Germania superiore.
In questo ufficio, stabilì nei Paesi germanici una fitta rete di comunità del suo Ordine, specialmente di Collegi, che furono punti di partenza per la riforma cattolica, per il rinnovamento della fede cattolica. In quel tempo partecipò anche al colloquio di Worms con i dirigenti protestanti, tra i quali Filippo Melantone; nel 1558 fu Nunzio pontificio in Polonia; partecipò alle due Diete di Augusta del 1559 e del 1565; accompagnò il card. Stanislao Osio, legato di Papa Pio IV presso l'Imperatore Ferdinando nel 1560; intervenne nel 1562 alla sessione finale del Concilio di Trento dove parlò sulla questione della Comunione sotto le due specie e dell'Indice dei libri proibiti.
Nel 1580 si ritirò a Friburgo in Svizzera dove si dedicò alla predicazione e alla composizione delle sue opere. In quella città morì il 21 dicembre 1597.
Opere
San Pietro Canisio fu per buona parte della sua vita a contatto con le persone socialmente più importanti del suo tempo ed esercitò un influsso speciale con i suoi scritti. Fu editore dell'opera omnia di san Cirillo d'Alessandria e di san Leone Magno, delle Lettere di san Girolamo e delle Orazioni di san Nicola della Fluë. Pubblicò libri di devozione in varie lingue, le biografie di alcuni santi svizzeri e molti testi di omiletica.
I suoi scritti più diffusi furono i tre Catechismi composti tra il 1555 e il 1558. Il primo Catechismo era destinato agli studenti in grado di comprendere nozioni elementari di teologia; il secondo ai ragazzi del popolo per una prima istruzione religiosa; il terzo ai ragazzi con una formazione scolastica a livello di scuole medie e superiori. Solo nel tempo della sua vita le edizioni di questo Catechismo furono duecento. E centinaia di edizioni si sono succedute fino al Novecento. Così in Germania, ancora agli inizi del Novecento, la gente chiamava il Catechismo semplicemente il Canisio: fu realmente il catechista della Germania, ha formato la fede di persone per secoli [2].
Culto
Fu beatificato dal beato Pio IX il 20 giugno 1864, fu proclamato secondo Apostolo della Germania da Papa Leone XIII con l'enciclica Militantis ecclesiae del 1º agosto 1897 [3] e Papa Pio XI lo ha canonizzato e proclamato Dottore della Chiesa nel 1925.
Predecessore: | Amministratore apostolico di Vienna | Successore: | |
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Christoph Wertwein | 1554-1555 | Sede Vacante |
Note | |
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Voci correlate | |
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