Francisco Suárez
Francisco Suárez, S.J. Presbitero | |
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Età alla morte | 69 anni |
Nascita | Granada 5 gennaio 1548 |
Morte | Lisbona 25 settembre 1617 |
Vestizione | Salamanca, 16 giugno 1564 |
Ordinazione presbiterale | 1572 |
Francisco Suárez (Granada, 5 gennaio 1548; † Lisbona, 25 settembre 1617) è stato un presbitero, filosofo e teologo spagnolo e giurista, detto Doctor Eximius, fu tra i massimi esponenti della seconda scolastica.
Cenni biografici
Nacque a Granada il 5 gennaio 1548, in una nobile famiglia della città, in spagnolo hidalga. Entrò nel noviziato del collegio gesuita di Salamanca nel 1564. Si dice che inizialmente gli fu rifiutato l'ingresso nella Compagnia per mancanza di vivacità mentale e accettato solo con lo statuto di indiffente: ciò significava che si sarebbe deciso in seguito se farlo proseguire negli studi della filosofia o accettarlo come [[fratello laico]]. Queste remore furono presto fugate e il giovane novizio poté intraprendere una delle carriere intellettuali più brillanti del suo tempo.
Dopo gli studi di filosofia e teologia dal 1565 a 1570 nella sua città, fu ordinato presbitero nel 1572. Fu professore di filosofia ad Avila e Segovia nel 1571 e successivamente di teologia negli stessi atenei nel 1575. Nel 1576 fu a Valladolid, suscitando anche alcune critiche. Fu poi chiamato presso il Collegio Romano dove insegnò fino al 1585. Papa Gregorio XIII volle assistette alla sua prima conferenza romana.
Per motivi di salute rientrò in patria sostituito da un altro grande teologo spagnolo padre Gabriel Vázquez. Fino al 1592 fu professore ad Alcalá, dove compose i suoi primi trattati teologici: De Verbo incarnato del 1590 e De Mysteriis vitae Christi del 1592. Fu poi a Salamanca, dove insegnò solo occasionalmente fino al 1597, ciò gli permise di dedicarsi alla sua grande opera, Disputationes metaphysicae, pubblicata nel 1597.
Su ordine di Filippo II padre Suárez fu chiamato alla cattedra di Coimbra, la più prestigiosa del tempo, dove vi insegnò, tranne brevi assenze, fino alla morte.
Morte
Morì a Lisbona il 25 settembre 1617.
Opere principali
- De Incarnatione (1590-1592)
- De sacramentis (1593-1603)
- Disputationes metaphysicae (1597)[1]
- De divina substantia eiusque attributis (1606)
- De divina praedestinatione et reprobatione (1606)
- De sanctissimo Trinitatis mysterio (1606)
- Summae theologiae. De Deo uno et trino (1607)
- De religione (1608-1625)
- De legibus (1612)
- De gratia (1619)
- De angelis (1620)
- De opere sex dierum (1621)
- De anima (1621)
- De fide, spe et charitate (1622)
- De ultimo fine hominis (1628)
Le sue opere sono caratterizzate da profondità e chiarezza espositiva e testimoniano la grande conoscenza degli autori, sia eretici che ortodossi. Le questioni vengono esposte con una iniziale precisa informazione sulle ricerche fatte fino ad allora, chi ne ha scritto, in che senso, su quali fondamenti e a quali conclusioni sia giunto; quindi passa a presentare in chiara maniera tutto lo stato della questione; in ciò egli si mostra bene informato della letteratura relativa e non di rado offre una vera storia della questione. La discussione di questo ricco materiale lo porta quindi a una sua propria conclusione, ch'egli motiva con solide ragioni. Padre Suárez non si limitò a riportare semplicemente ciò che era stato detto dagli altri, né ad accettarlo per la sola ragione che era già stato affermato, bensì cercava la verità ovunque fosse.
Bossuet disse che le opere di Suárez contenevano tutta la filosofia scolastica. Grotius riconobbe in lui uno dei più grandi teologi e profondi filosofi.
Note | |
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Bibliografia | |
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