San Saba Archimandrita

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San Saba Archimandrita
Presbitero · abate
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Santo
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Ambito romano, San Saba archimandrita (part.), fine XIII secolo, affresco; Roma, Basilica di San Saba
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 93 anni
Nascita Cappadocia
439
Morte 5 dicembre 532
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 492
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
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Eventi
Venerato da Chiesa primitiva
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Ricorrenza 5 dicembre
Altre ricorrenze
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Attributi Baculo pastorale
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Incoronazione
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Coniuge

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Consorte

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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 5 dicembre, n. 2:
« Vicino a Gerusalemme, san Saba, abate, che, nato in Cappadocia, raggiunse il deserto di Giuda in Palestina, dove istituì una nuova forma di vita eremitica in sette monasteri, che ebbero il nome di laure, nelle quali gli eremiti si riunivano sotto la guida di un unico superiore; passò lunghi anni nella Grande Laura, in seguito insignita del suo nome, rifulgendo come modello di santità e lottando strenuamente in difesa della fede calcedonese. »

San Saba Archimandrita degli eremiti gerosolomitani (Cappadocia, 439; † 5 dicembre 532) è stato un abate, presbitero ed eremita bizantino che visse principalmente in Palestina. Fu il fondatore di numerosi monasteri, tra cui il principale è Mar Saba.

Biografia

Tomba del santo nella Lavra Mar Saba

Nasce suddito dell'Impero romano d'Oriente a Cesarea di Cappadocia (attuale Kayseri in Turchia), in una famiglia cristiana; da ragazzo fu avviato agli studi nel monastero di Flavianae. Qui maturò la sua vocazione al monachesimo, scontrandosi con i suoi, che invece vorrebbero avviarlo alla carriera militare. A circa diciotto anni prese parte a un pellegrinaggio in Terra Santa; durante il viaggio si fermava presso le comunità monastiche che incontrava sul cammino, alcune di vita comune altre anacoretiche. In Palestina trovò una guida decisiva nel monaco Sant'Eutimio detto il grande, che aveva convertito molti arabi nomadi ed era stato consigliere spirituale dell'imperatrice Eudossia (la moglie di Teodosio II) nella prima metà del secolo. Con Eutimio, Saba condivise la vita eremitica nei luoghi meno accoglienti: il deserto della Giordania e la regione del Mar Morto; dopo averlo assistito fino alla morte, avvenuta intorno al 473, si ritirò verso Gerusalemme, andando a stabilirsi in una grotta nel valle del Cedron. Qui, col tempo, si formò sotto la sua guida un'aggregazione monastica chiamata laura o lavra che in lingua greca significa cammino stretto. La vita in queste comunità è divisa tra solitudine, durante cinque giorni e vita comunitaria nei giorni di sabato e domenica con la celebrazione dell'Eucaristia in comune. Esse sono rette da un superiore e dal gennaio fino alla Domenica delle Palme sperimentano la solitudine totale in una regione desertica.

La comunità monastica crebbe sotto la sua guida fino raggiungere il numero di centocinquanta monaci. Nel 492, Saba venne ordinato sacerdote, nel 493 il patriarca di Gerusalemme Sallusto I nominò Saba e il suo grande amico San Teodosio il cenobiarca archimandriti, il primo delle comunità eremitiche e il secondo dei cenobi. Superiore severo, non fece sconti sulla disciplina e non tutti lo amavano: tanto che per qualche tempo lui si dovette allontanare. Andò a fondare un'altra laura a Gadara, presso il lago di Tiberiade.

Poi il patriarca lo richiamò, c'era bisogno della sua energia, per la disciplina e per la difesa della dottrina sulle due nature del Cristo, proclamata nel 451 dal concilio di Calcedonia e per contrastare la teologia monofisita, che nel Signore ammetteva una sola natura. Lo scontro teologico costrinse Saba a recarsi a Costantinopoli nel vano tentativo di riconciliare l'imperatore Anastasio e il patriarca. Nel 530 ormai molto vecchio affrontò di nuovo il viaggio nella capitale per difendere i palestinesi da una dura tassazione punitiva.

La gente lo venerava già da vivo come un santo. E ancora da vivo gli si attribuiva un intervento miracoloso contro i danni di una durissima siccità. Alla sua morte nel 532 venne subito canonizzato. Il monastero da lui fondato nella valle del Cedron e che ne custodisce tuttora le spoglie, porta il suo nome Lavra Mar Saba esso è stato centro di ascesi e di studio ed esiste tuttora, dopo avere attraversato tempi di fioritura e di decadenza, di saccheggi e di devastazioni.

Voci correlate
Collegamenti esterni