Utente:Quarantena/Feste mariane

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Le feste mariane sono l'espressione, nel calendario liturgico, della venerazione con il culto di iperdulia, che si estrinseca in vari titoli attribuiti dalla Chiesa a Maria nei millenni. Le sue virtù, il suo patrocinio, la sua posizione di creatura prediletta da Dio, per il posto primario occupato nel piano della Redenzione, la sua continua presenza accanto all'uomo evidenziata anche dalle tante apparizioni, sono sottolineate dalla Chiesa con molte celebrazioni a Lei dedicate.

Il Calendario Romano non registra tutte le celebrazioni di contenuto mariano: sono invece accolte nei Calendari particolari, con fedeltà alle norme liturgiche, ma anche con cordiale adesione, le feste mariane proprie delle varie Chiese locali.

Maria nel calendario liturgico

La riforma della Liturgia Romana, operata dal Concilio Vaticano II presupponeva un accurato restauro del suo Calendario Generale. Esso, ordinato a disporre con il dovuto rilievo, in determinati giorni, la celebrazione dell'opera della salvezza distribuendo lungo il corso dell'anno l'intero mistero del Cristo, dall'Incarnazione fino all'attesa del suo glorioso ritorno, [1] ha permesso di inserire in modo più organico e con un legame più stretto la memoria della Madre nel ciclo annuale dei misteri del Figlio.

Nella celebrazione di questo ciclo annuale dei misteri di Cristo, la santa Chiesa venera con particolare amore la beata Maria, madre di Dio, congiunta indissolubilmente con l'opera della salvezza del Figlio suo: in Maria ammira ed esalta il frutto più eccelso della redenzione, ed in lei contempla con gioia, come in una immagine purissima, ciò che essa stessa desidera e spera di essere nella sua interezza.[2]

Papa Paolo VI con la sua Esortazione apostolica Marialis Cultus, il documento mariano più importante di questo Pontefice e uno dei documenti più significativi del Magistero mariano di tutti i tempi, mette a fuoco due obiettivi: quello strutturale che riguarda la riforma liturgica e quello particolare sulla regolamentazione della pietà mariana. La riforma, afferma, sarà meglio compresa se si conoscono le sue motivazioni di fondo. La devozione mariana, rettamente intesa, è da ritenersi un elemento qualificante della genuina pietà della Chiesa. Il papa difende quindi la riforma, richiesta dal mutamento dei tempi e dal fedele ascolto della tradizione, nell'attenta considerazione dei progressi della teologia e delle scienze. Lo stesso discorso vale per la pietà mariana che deve essere anch'essa rinnovata e ricondotta nell'alveo soprattutto liturgico. Il discorso del papa parte delineando il rapporto tra la sacra liturgia e il culto della Vergine, elencando delle direttive atte a favorire lo sviluppo di questo culto e riproponendo la recita del Rosario e dell'Angelus, nella linea dei suoi predecessori. Inoltre Paolo VI sottolinea la possibilità di una frequente commemorazione liturgica della Vergine con il ricorso alla Memoria di santa Maria in Sabato: memoria antica e discreta, che la flessibilità dell'attuale Calendario e la molteplicità di formulari del Messale rendono sommamente agevole e varia.

Così Paolo VI nella Marialis Cultus:

« ... Lo sviluppo, da Noi auspicato, della devozione verso la Vergine Maria, inserita (come sopra abbiamo accennato) nell'alveo dell'unico culto che a buon diritto è chiamato cristiano – perché da Cristo trae origine ed efficacia, in Cristo trova compiuta espressione e per mezzo di Cristo, nello Spirito, conduce al Padre – è elemento qualificante della genuina pietà della Chiesa. Per intima necessità, infatti, essa rispecchia nella prassi cultuale il piano redentivo di Dio, per cui al posto singolare, che in esso ha avuto Maria, corrisponde un culto singolare per Lei; [3] come pure, ad ogni sviluppo autentico del culto cristiano consegue necessariamente un corretto incremento della venerazione alla Madre del Signore. Del resto, la storia della pietà dimostra come "le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti della sana e ortodossa dottrina" [4] si sviluppino in armonica subordinazione al culto che si presta a Cristo e intorno ad esso gravitino come a loro naturale e necessario punto di riferimento. ... »

Oltre alle feste specifiche di Maria, Papa Paolo VI nella Marialis Cultus al capitolo 5 sottolinea che anche nella solennità del Natale del Signore, la Chiesa, mentre adora il Salvatore, ne venera la Madre gloriosa; nella Epifania del Signore, mentre celebra la vocazione universale alla salvezza, contempla la Vergine come vera Sede della Sapienza e vera Madre del Re, la quale presenta all'adorazione dei Magi il Redentore di tutte le genti (Mt 2,11 ); e nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (domenica fra l'ottava di Natale) riguarda con profonda riverenza la santa vita che conducono nella casa di Nazaret Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo, Maria, sua Madre, e Giuseppe, uomo giusto (Mt 1,19 ).

Feste mariane per importanza

Guercino Assunzione della Vergine, 1623, Hermitage, San Pietroburgo

La Chiesa nel suo calendario liturgico ricorda poi Maria con festività di grado diverso a seconda dell'importanza che rivestono nella vita della Chiesa. Con il grado si solennità si celebrano le feste di Maria che sono in diretta relazione con il mistero di Cristo. Esse sono: la solennità di Maria Santissima Madre di Dio che si celebra il primo giorno dell'anno; quella dell'Annunciazione del Signore al 25 marzo; l'Assunzione della Beata Vergine Maria al 15 agosto; l'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria al 8 dicembre.

Con il grado inferiore di festa, la chiesa ricorda Maria in varie altre ricorrenze. Esse commemorano eventi salvifici in cui la Vergine fu strettamente associata al Figlio: la festa della Natività di Maria, l'8 settembre; quella della Visitazione, 31 maggio e la festa del 2 febbraio, a cui è stata restituita la denominazione di Presentazione del Signore, e che il documento papale indica come memoria congiunta del Figlio e della Madre, cioè celebrazione di un mistero di salvezza operato da Cristo, a cui la Vergine fu intimamente unita quale Madre del Servo sofferente di Iahvè, quale esecutrice di una missione spettante all'antico Israele e quale modello del nuovo Popolo di Dio, costantemente provato nella fede e nella speranza da sofferenze e persecuzioni (Lc 2,21-35 ).

Seguono altre ricorrenze ricordata nel martirologio romano come memorie tra queste: la memoria del Cuore Immacolato di Maria il sabato seguente alla festa del Sacro Cuore di Gesù; della Beata Vergine Maria Regina al 22 agosto; della Vergine Addolorata al 15 settembre; la Beata Vergine Maria del Rosario al 7 ottobre e la Presentazione della Beata Vergine Maria al 21 novembre.

Elenco

Solennità


Festa

Cuore Immacolato di Maria

Memoria obbligatoria

Memoria facoltativa

Festività mariane nelle Chiese locali (lista non esaustiva)

Madonna di Czestochowa
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni