Maria Santissima Madre di Dio
Maria Santissima Madre di Dio | |
Giovanni Bellini, Madonna con Gesù Bambino detta Madonna del prato (1500 ca.); Londra (Gran Bretagna), National Gallery. | |
Mistero celebrato | Santità della Madre di Dio |
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Note | |
Nel Rito Ambrosiano è denominata Domenica della Divina Maternità della Beata Vergine Maria o Domenica dell'Incarnazione. | |
Rito romano | |
Tipologia | Solennità |
Periodo | Ottava di Natale |
Data | 1º gennaio |
Rito ambrosiano | |
Tipologia | Solennità del Signore |
Periodo | Avvento |
Data |
Data nel 2023: 17 dicembre |
Nel Martirologio Romano, 1º gennaio, n. 1 (Nel Rito Ambrosiano si celebra la VI domenica di Avvento.):
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La Solennità di Maria Santissima Madre di Dio è celebrata dalla Chiesa cattolica il 1º gennaio di ogni anno, ottavo e ultimo giorno dell'Ottava di Natale. Nel Rito Ambrosiano è celebrata la VI Domenica di avvento ed è denominata Domenica della Divina Maternità della Beata Vergine Maria o Domenica dell'Incarnazione.
La celebrazione è strettamente connessa con il titolo di Theotokos, solennemente attribuito a Maria dal concilio di Efeso del 431.
Significato
Questa solennità,
« | (..) collocata secondo l'antico suggerimento della Liturgia dell'Urbe al primo giorno di gennaio, è destinata a celebrare la parte avuta da Maria in questo mistero di salvezza e a esaltare la singolare dignità che ne deriva per la Madre santa... per mezzo della quale abbiamo ricevuto... l'Autore della vita[1]; ed è, altresì, un'occasione propizia per rinnovare l'adorazione al neonato Principe della Pace, per riascoltare il lieto annuncio angelico (cfr Lc 2,14 ), per implorare da Dio, mediatrice la Regina della Pace, il dono supremo della pace. Per questo, nella felice coincidenza dell'Ottava di Natale con il giorno augurale del primo gennaio, abbiamo istituito la Giornata Mondiale della Pace, che raccoglie crescenti adesioni e matura già nel cuore di molti uomini frutti di Pace. » | |
In effetti il papa aveva istituito già nel 1967 la Giornata Mondiale della Pace, a celebrarsi in concomitanza con questa solennità.
Storia
La liturgia celebrava fin dal VI secolo una memoria con questo titolo della Vergine e diversi riti orientali la celebrano tuttora intorno al Natale.
A partire dall'VIII secolo a Roma si celebrava il Natale sanctae Mariae ("Natale di Santa Maria"), di cui la solennità odierna conserva il ricco contenuto mariano dei testi liturgici, specialmente delle preghiere, delle antifone e dei responsori.
Nel 1931 Pio XI la incluse nel Calendario Romano per commemorare il Concilio di Efeso e ne fissò la data all'11 ottobre.
La riforma liturgica del 1969 la trasferì all'ultimo giorno dell'Ottava di Natale con il grado di solennità.
Testi liturgici
Nel Rito romano
La Liturgia della parole segue uno schema ternario ad anno unico.
- Prima lettura: Nm 6,22-27 - Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò. (Proclama la benedizione sacerdotale, con significato augurale e in riferimento alla Giornata Mondiale della Pace).
- Salmo responsoriale - dal Sal 67 - Rit.: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.
- Seconda lettura: (Gal 4,4-7 ) - Dio mandò il suo Figlio, nato da donna. (Richiama il mistero della filiazione adottiva dei cristiani, ricevuta tramite il Figlio "nato da donna").
- Versetto dell'Alleluia - Eb 1,1.2 - Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
- Vangelo: (Lc 2,16-21 ) - I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù. (Riporta la visita dei pastori, richiamando anche la circoncisione di Gesù, avvenuta, come prescritto, otto giorni dopo la sua nascita).
Nell'orazione dopo la Comunione, secondo il suggerimento esplicito di Paolo VI, Maria viene chiamata "madre del Cristo e madre della Chiesa": la pietà dei fedeli è orientata verso l'allargamento della maternità di Maria alla Chiesa e all'umanità tutta.
Nel Rito ambrosiano
« | La solennità della Divina Maternità di Maria è il portico che ci introduce al mistero del Natale... La Madre ci prende per mano e ci accompagna ad accogliere la venuta del Figlio. » | |
Già nei più antichi manoscritti, il Rito ambrosiano ha, alla sesta domenica di Avvento, una festa mariana, la prima e per molti secoli anche l'unica, solennità, che non intende celebrare un episodio particolare della vita della Madre di Dio, ma il grande mistero della divina e verginale maternità di Maria santissima, celebrata nel Rito romano il 1º gennaio. Giustamente la ricorrenza si denomina "solennità del Signore", perché il vero protagonista è il Verbo eterno del Padre che prende carne nel grembo purissimo della Vergine, aperto dal suo fiat al disegno di Dio, che la voleva Madre di Cristo.
La sesta domenica di Avvento precede immediatamente il Natale e ci propone la contemplazione del mistero che associa strettamente la Madre e il Figlio che da lei sta per nascere: una Vergine che diventa Madre pur rimanendo vergine, un Dio che si fa uomo conservando la sua divinità.
Essendo la festa attestata verso l'anno 434, alcuni studiosi pensano che essa sia stata voluta dai Padri del Concilio di Efeso, che si tenne nel 431 e in cui si definì solennemente il dogma della divina maternità di Maria.
La celebrazione nel Rito ambrosiano è denominata Domenica della Divina Maternità della Beata Vergine Maria o Domenica dell'Incarnazione. La Liturgia della parole segue uno schema ternario ad anno unico.
- Lettura: (Is 62,10-63,3b ) - Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo Salvatore. (Ambientata alla fine dell'esilio a Babilonia (540 a.C. ca.) e alla successiva riedificazione della desolata Gerusalemme, il testo annuncia la gioia del ritorno di Dio col suo popolo sempre amato).
- Salmo: Sal 72,3-4.6-7b.17b-19 - Rit.: Rallegrati, popolo santo; viene il tuo Salvatore.
- Epistola: (Fil 4,4-9 ) - Rallegratevi, il Signore è vicino. (Come la lettura, richiama di nuovo la vicinanza del Signore all'umanità.).
- Canto al Vangelo: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. (cfr. Lc 1,38 ).
- Vangelo: Lc 1,26-38a : Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. (Riporta l'annunciazione per sottolineare la vocazione di Maria e la sua predisposizione a farsi tramite fra Dio e gli uomini).
- Antifona dopo il Vangelo:Dal cielo il nostro Salvatore è disceso nel grembo di Maria. È lodato dagli angeli e chiamato Dio sovrano.
Dopo la Comunione si invoca la vicinanza del Signore e l'intercessione di Maria Vergine e Madre.
Periodo postconciliate dal 1976 al 2008 nel Rito ambrosiano
Dal 1976 fino al 2008, le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (a eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura. Durante questo periodo era celebrata sempre alla VI domenica di Avvento e le letture della solennità erano le seguenti[2]:
- Prima Lettura: 2Sam 7,1-5.8-12.14-46
- Salmo responsoriale: Sal 89 - Rit.: Il Signore è fedele per sempre.
- Seconda Lettura: Rm 16,25-27
- Canto al Vangelo: Eccomi, sono la serva del Signore: avvenga di me quello che hai detto. (cfr. Lc 1,38 ).
- Vangelo: Lc 1,26-38
Nel Rito ambrosiano antico
In rito ambrosiano antico la solennità è denominata Domenica VI de Adventu in festo Incarnationis Domini nostri Jesu Christi. Le letture post conciliari sono le stesse con una piccola differenza per la Lectio (prima lettura) che in Rito antico propone Is 62,8-12;63,1-4 . Il Vangelo e l'Epistola sono rimasti invariati.
- Psalmellus: Respice de cælo, Deus, et vide: et ostende faciem tuam, et salvi erimus. Qui regis Israël, intende: qui deducis, velut ovem, Joseph: qui sedes super Cherubim, appare coram Ephraim, Beniamin et Manasse. (Guardaci dal cielo, o Dio e vedi: fa splendere il tuo volto e noi saremo salvi. Tu che reggi Israele, ascoltaci: tu che guidi Giuseppe come una pecorella: tu che siedi sui Cherubini, mostrati alla testa di Efraim, Beniamino e Manasse.)
- Canticus:
(LA) | (IT) | ||||
« |
I. Suscipiant, Domine, montes et colles |
« |
I. Accolgano, o Signore, i monti e i colli |
Ipse tamquam sponsus procedens e thalamo suo, † exultavit, ut gigas, ad currendam viam, * a summo cælo egressio ejus. (Quale sposo che esce dal suo talamo, e qual campione che lieto s’accinge a percorrere la via, egli prende le mosse dal vertice del firmamento.)
Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[3] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):
(LA) | (IT) | ||||
« | Præsta, quæsumus, omnipotens Deus: ut redemptionis nostræ ventura solemnitas et præsentis nobis vitæ subsidia conferat, et æternæ beatitudinis præmia largiatur. » | « | Concedi, di grazia, onnipotente Iddio: che la vicina solennità della redenzione nostra, ci apporti aiuti per la vita presente e ci elargisca il premio dell'eterna beatitudine. » |
Note | |
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Fonti | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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