Utente:Quarantena/Il festino di Baldassàr

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il festino di Baldassàr è un dipinto ad olio su tela di cm 167,6 x 209,2 realizzato nel 1636 circa dal pittore Rembrandt Harmenszoon Van Rijn.

È conservato alla National Gallery di Londra.

L'opera è firmata e datata "REMBRANDT, F. 163(.)".

L'episodio raffigurato è tratto dal Libro di Daniele: Baltassar, re di Babilonia, nonostante l'assedio da parte dell'Imperatore Ciro II di Persia, organizzò un banchetto, durante il quale apparve la profezia della prossima morte di Baltassar.

Narrazione all'origine del dipinto

Secondo il passo biblico Dn 5,1-30 , il re Baltassar di Babilonia diede un banchetto per un migliaio dei suoi nobili. Mentre bevevano il vino dai sacri calici e otri del Tempio di Salomone, "cominciarono ad invocare ed a benedire gli dei dell'oro e dell'argento, del bronzo, del ferro, del legno e della pietra". Dopo, apparve dal nulla una mano disincarnata d'uomo che cominciò a scrivere su di un muro del refettorio, con quella che sembrava luce. La tradizione ebraica ricorda queste parole (come riportate dal libro del suo amico, l'incisore e rabbino Menasseh ben-Israel, che Rembrandt sembra abbia ricopiato male):

[[ 

Queste parole erano scritte in lingua aramaica, lingua parlata anche nella zona, "mene" probabilmente si riferisce alla mina, unità monetaria dell'epoca, "tekel" a un'unità monetaria doppia rispetto alla mina (lo shekel) e "parsin", ad un unità monetaria pari a metà della mina.

Baltassar non riusciva a leggere, ma soprattutto a comprendere la scritta e dunque proclamò: "Chiunque riuscirà a leggere questa scritta e mi mostrerà l'interpretazione, verrà vestito di porpora, avrà una collana d'oro attorno al collo, e diventerà il terzo governante del regno". Molti uomini saggi cercarono di decifrare la misteriosa scritta sul muro di Baldassàr, ma senza alcun successo. Re Baldassare sprofondò nella frustrazione, dal momento che il suo significato non poteva essere scoperto.

La regina suggerì di richiedere l'assistanza di un uomo di nome Daniele. A parere della regina, Daniele era dominato dallo Spirito Santo e aveva la sapienza necessaria per interpretare la scritta. Daniele comparve davanti a re Baltassat. Daniele rispose al re "tieni i tuoi doni e dai le tue ricompense a qualcun'altro" e in seguito spiegò il significato nascosto di quelle parole.

La risposta che diede Daniele si può sintetizzare così: "Dio ha prestabilito il numero dei giorni del tuo regno eh a deciso che esso è arrivato alla fine. Sei stato pesato sulla bilancia e sei stato trovato deficitario. Ora il tuo regno viene diviso e dato ai Medi e ai Persiani". Come promesso da re Baldassarre, Daniele venne abbigliato con la porpora, ricompensato con l'oro e divenne il terzo governante del Regno di Babilonia. Poco più tardi, quella stessa notte, Baltasar venne trucidato, e secondo le prospettive della scritta sul muro, il suo regno venne diviso e l'imperatore Dario I della Media prese il controllo sulla città di Babilonia.

Voci correlate
Bibliografia
  • Roberta D'Adda, Rembrandt, Skira, Milano, 2006
Collegamenti esterni