Arcidiocesi di Glasgow

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Arcidiocesi di Glasgow
Archidioecesis Glasguensis
Chiesa latina
Front view of the St Andrew's Cathedral, Glasgow, Scotland 16.jpg
arcivescovo metropolita William Nolan
Sede Glasgow
Coat of arms of the Archdiocese of Glasgow.svg
Stemma
ArchdioceseGlasgow.png
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Stato
Nazione
Regno Unito
bandiera Scozia
diocesi suffraganee
Motherwell, Paisley
Parrocchie 89
Sacerdoti 153 di cui 114 secolari e 39 regolari
1.425 battezzati per sacerdote
50 religiosi 137 religiose 16 diaconi
822.300 abitanti in 825 km²
218.170 battezzati (26,5% del totale)
Eretta 13 febbraio 1827
Rito romano
Cattedrale Sant'Andrea
Indirizzo
196 Clyde Street, Glasgow G1 4JY, Scotland, Great Britain
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2022 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica nel Regno Unito
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L'arcidiocesi di Glasgow (in latino Archidioecesis Glasguensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Scozia. Nel 2021 contava 218.170 battezzati su 822.300 abitanti. È retta dall'arcivescovo William Nolan.

Territorio

L'arcidiocesi comprende le città di Glasgow, Cumbernauld, Bearsden, Bishopbriggs e Milngavie, Dumbarton, Balloch e Garelochhead.

Sede arcivescovile è la città di Glasgow, dove si trova la cattedrale di Sant'Andrea.

Il territorio si estende su 825 km² ed è suddiviso in 89 parrocchie.

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Glasgow, istituita nel 1947, comprende 2 suffraganee, istituite entrambe il 25 maggio 1947:

Storia

Le origini

Le origini della diocesi di Glasgow sono avvolte nell'oscurità e nell'incertezza. Secondo la tradizione, il primo vescovo di Glasgow sarebbe stato san Mungo (noto anche come Kentigern) nel VI secolo. Questa tradizione tuttavia si fonda sulle vite del santo, che non sono anteriori al XII secolo, epoca in cui era viva la polemica che contrapponeva la Chiesa di Glasgow a quella di York: quest'ultima rivendicava la sua giurisdizione metropolitica sulla sede di Glasgow, la quale invece affermava con forza la propria indipendenza. È pur vero che il regno di Strathclyde, di cui Glasgow era il centro principale, essendo un regno cristiano, ebbe quasi certamente dei vescovi, ma non se ne conosce nessuno fino all'XI secolo.

I primi vescovi conosciuti dopo Mungo sono noti solo grazie alla documentazione prodotta a York, ma ignoti alla tradizione sviluppatasi a Glasgow. Si tratterebbe dei vescovi Magsuea (MacSuein?) e Giovanni, consacrati dall'arcivescovo Kynsige di York († 1060), e Michele, consacrato dall'arcivescovo Tommaso (1109-1114). Secondo gli storici, la reale esistenza storica di questi vescovi è sospetta, visto che York cercava di estendere i suoi diritti metropolitici sulla sede di Glasgow.

Invece, circa la documentazione prodotta a Glasgow, il più antico documento che parla della sede vescovile in questa città è un resoconto (notitia), redatto prima del 1125, nel quale si racconta, alla presenza del re Davide I, la fondazione e la storia della diocesi: si parla di san Mungo, delle devastazioni e distruzioni subite dalla città, ma non si nomina nessun altro vescovo. Il documento prosegue raccontando come sia stato il re Davide a restaurare la diocesi di Glasgow, scegliendo come vescovo il suo cappellano e precettore Giovanni, con il consenso di papa Pasquale II. Questo fatto sarebbe avvenuto attorno agli anni 1114/1118. Secondo gli storici, questo memoriale va preso con le dovute cautele, visto il tono fortemente anti-York presente nel testo, che rappresenterebbe perciò il punto di vista di Glasgow.

Comunque siano andate le cose, è certo che Giovanni è il primo vescovo storicamente documentato di Glasgow, la cui organizzazione ecclesiastica fu dovuta in larga misura alla politica religiosa di re Davide I.

La sede prima della Riforma

La prima preoccupazione del vescovo Giovanni fu la costruzione della cattedrale, consacrata il 7 luglio 1136. Di questa chiesa non resta quasi più nulla. La cattedrale fu ingrandita dal vescovo Jocelin nel 1181 e consacrata in epoca incerta, ma non prima del 1197. Assieme alla cattedrale, Giovanni fondò anche il capitolo dei canonici.

La diocesi di Glasgow riuscì a mantenere la propria indipendenza contro le pretese degli arcivescovi di York. Tuttavia, poiché la Scozia non aveva nessuna sede metropolitana, i vescovi eletti dovevano recarsi a Roma, per vedersi riconosciuta la propria elezione e per farsi consacrare. Di ritorno da Roma, nel 1175, il vescovo Jocelin portò con sé una bolla di papa Alessandro III che riconosceva l'indipendenza di Glasgow e la sottometteva alla immediata soggezione della Santa Sede.

Nel XII secolo la diocesi comprendeva le contee di Ayr, Renfrew, Dumbarton, Lanark, Selkirk, Roxburgh, Peebles, Dumfries e una parte di Kirkcudbright. Oltre alla giurisdizione ecclesiastica su queste terre, i vescovi esercitavano anche la giurisdizione temporale su diversi possedimenti, tra cui la baronia di Conclud, suddivisa nei distretti di Partick, Govan, Badermonoc e Shettleston.[1]

Fino al 1560, quando la pratica della fede cattolica fu soppressa con atto del Parlamento di Scozia, quasi tutti i vescovi di Glasgow hanno avuto un ruolo attivo nel governo del paese, sia come cancellieri o tesorieri del regno, o come reggenti durante la minor età di un sovrano. Il vescovo Robert Wishart (consacrato nel 1272 e morto nel 1316) si distinse per il suo patriottismo durante la guerra d'indipendenza scozzese, e fu l'amico di William Wallace e Robert Bruce. William Turnbull (consacrato nel 1447 e morto nel 1454) ottenne nel 1450 da papa Niccolò V la carta di fondazione dell'Università di Glasgow.

Nel 1472 la sede di Saint Andrews fu elevata al rango di sede metropolitana, a cui furono sottomesse come suffraganee tutte le diocesi scozzesi, tra cui anche quella di Glasgow.[2] Il 9 gennaio 1492 papa Innocenzo VIII elevò anche Glasgow al rango di sede metropolitana con la bolla Personam tuam. A metà del Cinquecento aveva come suffraganee le diocesi di Whithorn-Galloway e di Lismore o Argyll.

L'ultimo vescovo prima della Riforma protestante e della soppressione delle diocesi cattoliche fu James Beaton, che riparò in Francia, a Parigi, dove morì il 24 aprile 1603[3].

La sede dopo la Riforma

Con l'affermarsi della riforma, tutte le diocesi cattoliche scozzesi furono di fatto soppresse, e i loro territori sottomessi al vicariato apostolico d'Inghilterra (oggi arcidiocesi di Westminster). Alcuni missionari furono inviati in Scozia, tra cui il gesuita John Ogilvie, che subì il martirio a Glasgow nel 1615.

Nel 1653 papa Innocenzo X eresse per la Scozia una prefettura apostolica, diventata vicariato apostolico nel 1694. Nel 1683 fallì un tentativo di aprire una cappella cattolica a Glasgow, città dove fino alla seconda metà del XVIII secolo non sono documentati cattolici, fino all'arrivo di immigrati irlandesi. Da questo momento alcuni preti, noti come visiting priests, poterono officiare a Glasgow. Nel 1797 John Farquharson aprì una cappella in città, aiutato da alcuni preti francesi fuggiti dalla loro patria. Nel 1816 fu aperta la chiesa di Sant'Andrea, odierna cattedrale.

Il vicariato apostolico del Distretto Occidentale con sede a Glasgow fu eretto il 13 febbraio 1827 con il breve Quanta laetitia di papa Leone XII, ricavandone il territorio dal vicariato apostolico del distretto delle Lowlands (oggi arcidiocesi di Saint Andrews ed Edimburgo).

La carestia che colpì l'Irlanda a metà dell'Ottocento, portò numerosi irlandesi ad emigrare a Glasgow, aumentando considerevolmente il numero dei cattolici. Questo creò dei problemi interni al vicariato apostolico, a causa del nazionalismo irlandese sostenuto da buona parte dei nuovi arrivati, che avevano fondato il Glasgow Free Press. Ad esacerbare la situazione ci pensò il vescovo coadiutore, James Lynch, irlandese d'origine, nominato nel 1866, sostenitore della causa, che in seguito fu costretto a trasferirsi in Irlanda.[4]

Nel 1874 fu aperto un seminario regionale nel distretto di Partickhill a Glasgow.

Il 4 marzo 1878 con la bolla Ex supremo Apostolatus, papa Leone XIII restaurò la gerarchia cattolica in Scozia. Furono restaurate le antiche sedi pre-riforma, tra cui anche quella di Glasgow, con il rango di arcidiocesi non metropolitana, immediatamente soggetta alla Santa Sede. Il suo territorio corrispondeva a quello del vicariato apostolico del Distretto Occidentale, ad eccezione della parte ceduta a vantaggio dell'erezione della diocesi di Galloway.

« Per ciò poi che riguarda la sede di Glasgow, considerata l'antichità, l'ampiezza e la nobiltà di quella città, avendo presente in particolare il fiorentissimo stato della religione che si manifesta colà e le prerogative arcivescovili ad essa conferite da Innocenzo VIII, abbiamo reputato veramente conveniente attribuire al Sacro Pastore di essa il nome e le insegne di Arcivescovo »
(papa Leone XIII, lettera apostolica Ex Supremo Apostolatus[5], 4 marzo 1878)

Il 25 maggio 1947 ha ceduto una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Motherwell e di Paisley, mentre un'altra porzione di territorio è stata ceduta alla diocesi di Galloway. Contestualmente, con la bolla Dominici gregis di papa Pio XII, è stata elevata al rango di sede metropolitana.

Cronotassi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi prima della Riforma

Vescovi dopo la Riforma

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 822.300 persone contava 218.170 battezzati, corrispondenti al 26,5% del totale.

Note
  1. Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, coll. 155 e 158.
  2. Informazione riportata dalla bolla Ex supremo Apostolatus del 1878.
  3. Nel 1570 (effettivamente nel 1571) l'arcidiocesi cattolica venne di fatto soppressa in seguito alla riforma protestante, ma nel 1598 re Giacomo VI di Scozia (poi Giacomo I d'Inghilterra) restituì titolo (senza giurisdizione) e rendite a Beaton. La diocesi protestante della Chiesa episcopale scozzese continuò ufficialmente fino al 1638, e poi fino al 1688 quando le furono tolte tutte le chiese e i beni per assegnarli alla Chiesa di Scozia "riformata" (presbiteriana), ma è continuata di fatto fino a oggi; dal 1837 è denominata "diocesi di Glasgow e Galloway".
  4. Nel 1888 fu nominato vescovo di Kildare e Leighlin.
  5. Testo in italiano della Lettera apostolica.
  6. Nominato arcivescovo titolare di Atene.
  7. Deposto di fatto nel 1570-1571 e sostituito dal primo vescovo protestante; nel 1598 ottenne da re Giacomo VI di Scozia (poi Giacomo I d'Inghilterra) di essere nuovamente riconosciuto arcivescovo legittimo con titoli e rendite (ma senza effettiva giurisdizione), rilevandone l'ingiusta (e illegale) deposizione.
Bibliografia