Basilica di San Pietro in Vincoli al Colle Oppio (Roma)

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Basilica di San Pietro in Vincoli
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
San Pietro in Vincoli Roma.jpg
Roma, Basilica di San Pietro in Vincoli al Colle Oppio
Altre denominazioni Basilica Eudossiana
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio


Regione ecclesiastica Lazio

Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Località
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Piazza di San Pietro in Vincoli, 4/A
00184 Roma (RM)
Telefono +39 06 97844952; +39 06 97844950
Fax +39 06 97844985
Posta elettronica basilicasanpietroinvincoli@hotmail.com
Sito web

Sito ufficiale

Sito web 2
Proprietà
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione basilicale
Dedicazione San Pietro apostolo
Vescovo
Sigla Ordine qualificante C.R.L.
Sigla Ordine reggente C.R.L.
Fondatore Licinia Eudossia
Data fondazione 442
Architetti

Amedeo da Settignano (portico)
Francesco Fontana (restauro del XVIII secolo)

Stile architettonico rinascimentale, barocco
Inizio della costruzione 442
Completamento 1553
Distruzione
Soppressione
Ripristino
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Data di inaugurazione
Inaugurato da
Data di consacrazione
Consacrato da
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Sconsacrato da {{{SconsacratoDa}}}
Titolo San Pietro in Vincoli (titolo cardinalizio)
Strutture preesistenti Domus romana e Chiesa degli Apostoli
Pianta
Tecnica costruttiva
Materiali
Data della scoperta {{{Data scoperta}}}
Nome scopritore {{{Nome scopritore}}}
Datazione scavi {{{Datazione scavi}}}
Scavi condotti da {{{Scavi condotti da}}}
Altezza Massima
Larghezza Massima
Lunghezza Massima {{{LunghezzaMassima}}}
Profondità Massima
Diametro Massimo {{{DiametroMassimo}}}
Altezza Navata
Larghezza Navata
Superficie massima {{{Superficie}}}
Altitudine {{{Altitudine}}}
Iscrizioni
Marcatura stemmi della famiglia Della Rovere
Utilizzazione
Note
Coordinate geografiche
41°53′38″N 12°29′35″E / 41.893872, 12.493069 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Basilica di S. Pietro in Vincoli
Basilica di S. Pietro in Vincoli
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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La Basilica di San Pietro in Vincoli è una chiesa di Roma, situata nel centro storico della città, nel rione Monti.

Dedicazione

La basilica deve il suo nome alle due diverse catene (dal latino vincula, catene), qui conservate, che, secondo la tradizione, a Gerusalemme e a Roma, nel Carcere Mamertino, erano servite a legare san Pietro durante la sua prigionia.

Storia

Dalle origini al Duecento

Nel 442, Elia Eudocia (401 ca.-460), moglie dell'imperatore d'Oriente Teodosio II (401-450), ebbe in dono da Giovenale (422-451), patriarca di Gerusalemme, le catene con le quali, secondo il racconto degli Atti degli Apostoli, san Pietro era stato imprigionato nella Città santa. L'imperatrice inviò le catene alla figlia, Licinia Eudossia (422-493 ca.), consorte dell'imperatore d'Occidente Valentiniano III (419-455), che le donò al papa Leone Magno (440-461), il quale le avvicinò a quelle della prigionia romana dell'apostolo nel Carcere Mamertino: le due diverse catene si fusero miracolosamente in una sola, qui tuttora conservata.

A ricordo dell'evento e per custodire le catene, nel 442 fu edificata San Pietro in Vincoli, per volontà della stessa imperatrice Licinia Eudossia (per cui è conosciuta anche come Basilica Eudossiana), sfruttando le strutture di una grande domus del III secolo, sostituita nel IV secolo da una chiesa, dedicata agli Apostoli (detta nelle fonti, Ecclesia Apostolorum), che era andata distrutta per cause sconosciute.

Il 2 gennaio 533 fu qui consacrato papa il presbitero Mercurio con il nome di Giovanni II (533-535): l'elezione è commemorata in un'epigrafe, un tempo posta nel centro del pavimento e ora infissa sulla parete sinistra.

Nel 560, Pelagio I (556-561) fece traslare nella basilica le reliquie dei sette fratelli Maccabei, il cui sarcofago, scoperto nel 1876, è ora collocato sotto l'altare della confessione.

Nell'VIII secolo Adriano I (774-795) eseguì vari lavori di decorazione della basilica e sembra sia da ascrivere allo stesso pontefice la costruzione delle due absidi sulla testata delle navate minori.[1]

Il 22 aprile 1073 fu qui eletto papa Gregorio VII (1073-1085).

Nel XIII secolo fu rifatto il mosaico absidale, del quale sono stati recentemente rinvenuti alcuni frammenti; non se ne può tuttavia precisare l'aspetto, per la mancanza assoluta di descrizioni antiche e di frammenti di una certa consistenza.

Dal Quattrocento a oggi

Durante la cattività avignonese (1309-1377), la chiesa venne abbandonata e cadde in rovina, per questo alla metà del XV secolo l'edificio fu oggetto di un'imponente opera di ristrutturazione intrapresa per volontà del cardinale Nicola Cusano (1401-1464), che promosse, tra l'altro, i lavori di costruzione del convento proseguiti dal cardinale Francesco della Rovere (14141484), il futuro papa Sisto IV.

Nel 1489 il cardinale Giuliano della Rovere (14431513) affidò il complesso ai Canonici Regolari Lateranensi, che ancora oggi lo curano. Lo stesso prelato, nel 1503, anno della sua elezione a pontefice con il nome di Giulio II, dispose i lavori per il completamento della basilica.

Nel 1577, il cardinale Antoine Perrenot de Granvelle (1517-1586) eresse il corpo di fabbrica posto al disopra del portico di facciata e nel 1704-1706, durante il pontificato di Clemente XI (1700-1721), vennero promossi notevoli lavori di modifica diretti da Francesco Fontana (1668-1708).

Nel 1848, Pio IX (1846-1878) dispose un complessivo restauro della basilica e del convento. Ulteriori interventi si ebbero nel 1875-1877.

La basilica attualmente è luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santi Silvestro e Martino ai Monti.

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Pietro in Vincoli, istituito intorno al 490: l'attuale titolare è il cardinale Donald William Wuerl.

Descrizione

Esterno

La chiesa, orientata (ossia con l'abside rivolto a Est), è preceduta da un'ampia scalinata e da un portico (nartece) a cinque arcate sostenute da pilastri ottagonali in pietra che hanno nei capitelli lo stemma della famiglia Della Rovere. La struttura, edificata alla fine del XV secolo, è attribuita da Giorgio Vasari a Baccio Pontelli, ma probabilmente è opera di Amedeo da Settignano, detto anche Meo del Caprino (1430-1501). La cancellata, in bronzo, che chiude il portico risale all'epoca di Clemente XI, mentre si accede all'aula liturgica attraverso un portale marmoreo databile al XV secolo.

Interno

L'interno della basilica presenta una pianta a tre navate suddivise da venti colonne doriche antiche di marmo imezio con basi ioniche settecentesche. Le navate laterali e il transetto furono coperti nel XV secolo con volte a crociera, mentre quella centrale, conclusa da un arco trionfale su due colonne di granito rosa egiziano con capitelli corinzi, fu sistemata nel 1704-1706 da Francesco Fontana che aggiunse la volta lignea ribassata a cassettoni decorata al centro con un dipinto murale raffigurante:

Basilica di San Pietro in Vincoli al Colle Oppio (interno)

All'inizio della navata centrale, nella parete a sinistra dell'ingresso:

Navata sinistra

Lungo la navata sinistra si notano di notevole interesse storico-artistico:

Transetto sinistro

Nel braccio sinistro del transetto, al di sopra di una propria cantoria, è collocato:

Cappella dell'Immacolata Concezione

Nella cappella a sinistra del presbiterio, dedicata all'Immacolata Concezione, si conserva:

Presbiterio e altare maggiore

Andrea Busiri Vici, Reliquiario a urna con le catene di san Pietro (1856), bronzo dorato

Il presbiterio, come appare oggi, venne progettato nel 1876-1877 da Virginio Vespignani, del precedente rimane solo l'altare centrale realizzato con la ristrutturazione del 1465 voluta dal cardinale Nicola Cusano. All'interno si possono ammirare:

Dalla confessione si scende alla cripta, piccolo ambiente sotterraneo, sotto l'altare maggiore, nella quale è conservato:

Cappella di Santa Margherita d'Antiochia

Nella cappella a destra del presbiterio, dedicata a santa Margherita d'Antiochia, si conserva:

Transetto destro

Nel braccio destro del transetto si può ammirare:

Navata destra

Lungo la navata destra si notano di notevole interesse storico-artistico:

Controfacciata

Sulla controfacciata sono visibili alcune strutture in laterizio della facciata originaria del V secolo.

Sacrestia

Dal transetto destro si entra nella sacrestia e nell'ambiente che la precede, dove sono conservate:

Convento

Accanto alla chiesa si trovava il convento iniziato verso la metà del XV secolo proprio per volere di Nicola Cusano. I lavori proseguirono con i cardinali Francesco della Rovere (futuro papa Sisto IV) e il nipote Giuliano (futuro Giulio II), al quale si devono gli ulteriori interventi che videro la definitiva sistemazione dell'edificio e la costruzione del chiostro, attribuito a Giuliano da Sangallo (1445-1516).

Dopo il 1870, i Canonici Regolari Lateranensi, per evitare il pericolo incombente di vedersi confiscare il convento, secondo la nuova legislazione dello Stato Italiano, escogitarono una vendita fittizia con la condiscendente famiglia milanese dei Vimercati. Scoperto l'inganno, però, le autorità competenti espropriarono l'intero convento e obbligarono i Vimercati a lasciare la città. Il complesso divenne quindi proprietà dello Stato, che destinò la parte destra a Regia Scuola di Ingegneria e affittò l'altra ala agli stessi Canonici: oggi è sede della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università "La Sapienza" di Roma.

Note
  1. Secondo alcuni studiosi la costruzione delle due absidiole risalirebbe invece al XV secolo.
  2. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri"
  3. Ibidem
  4. Ibidem
  5. Ibidem
  6. Ibidem
  7. Ibidem
  8. Ibidem
  9. Ibidem
  10. Ibidem
  11. Ibidem
  12. Ibidem
  13. Ibidem
  14. Ibidem
  15. Ibidem
  16. Le spoglie di papa Giulio II, morto il 21 febbraio 1513, vennero sepolte nella Basilica di San Pietro in Vincoli più di un secolo dopo. Al momento della sua morte, infatti, il monumento funebre non era ancora terminato, così la salma del pontefice fu tumulata nella Basilica di San Pietro, dove venne profanata dai Lanzichenecchi durante il Sacco di Roma del 1527. Il 12 febbraio 1610 le poche spoglie rimaste vennero traslate nella Cappella Della Rovere in Santa Maria del Popolo e poi in San Pietro in Vincoli.
  17. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri"
  18. Ibidem
  19. Ibidem
  20. Ibidem
  21. Ibidem
  22. Ibidem
Bibliografia
  • Gabriele Bartolozzi Casti, Basilica di San Pietro in Vincoli, Viella, Roma, 2013, ISBN 9788867281282
  • Alessandro Ippoliti, Il complesso di San Pietro in Vincoli e la committenza Della Rovere 1467 - 1520, col. "Arte e Storia", Guido Izzi, Roma, 1999, ISBN 9788885760805
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 43
  • Guglielmo Matthiae, S. Pietro in Vincoli, col. "· Le chiese di Roma illustrate", Marietti, Roma, 1958
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, pp. 312-313, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 309-311, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 9 maggio 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

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