Benedetto D'Acquisto
Benedetto D'Acquisto, O.F.M. Ref. Arcivescovo | |
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Età alla morte | 77 anni |
Nascita | Monreale 1º febbraio 1790 |
Morte | Palermo 7 agosto 1867 |
Sepoltura | duomo di Monreale |
Ordinazione presbiterale | 5 febbraio 1814 |
Nominato arcivescovo | 23 dicembre 1858 da papa Pio IX |
Consacrazione vescovile | 2 gennaio 1859 dal card. Antonio Maria Cagiano de Azevedo |
Incarichi ricoperti | |
Benedetto D'Acquisto, al secolo Raffaele D'Acquisto (Monreale, 1º febbraio 1790; † Palermo, 7 agosto 1867), è stato un arcivescovo, teologo e filosofo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Monreale (arcidiocesi di Palermo) il 1° febbraio 1790 da Niccolò, calzolaio, e da Maria Di Meo. Fin da piccolo mostrò grande passione per lo studio e per questo fu iscritto alla scuola del seminario locale. Qui fu notato per il suo ingegno dal sacerdote Benedetto Signorelli, da cui assunse in segno di riconoscenza il nome, il quale gli fornì i mezzi che gli permisero di proseguire a studiare.
Formazione e attività
All'età di sedici anni, nel 1806, entrò a Palermo nell'Ordine dei Frati minori riformati, dove compì gli studi superiori, di filosofia e teologia e poi, diventò insegnante nello stesso convento. Si laureò in filosofia nell'università di Palermo ed insegnò questa disciplina nel collegio San Rocco.
Nel 1831, concorrendo per la cattedra di filosofia dell'università di Palermo con Salvatore Mancino e Vincenzo Tedeschi Paternò Castello, pubblicò la prima parte degli Elementi di filosofia fondamentale (Palermo 1833), che conteneva l'esposizione della psicologia come analisi dello spirito umano. A vincere la cattedra fu il Mancino ed egli andò allora ad insegnare filosofia nel seminario arcivescovile di Palermo. Nel 1843 vinse il concorso per la cattedra di etica e diritto naturale nell'università di Palermo e fino al 1858, anno in cui venne nominato arcivescovo, vi dedicò le sue energie intellettuali migliori che gli valsero anche di essere chiamato alla vice-presidenza dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Palermo dal 1850 al 1858.
Durante i diciassette anni dell'insegnamento universitario il D'Acquisto realizzò le sue opere filosofiche principali che dovevano diffondere la sua fama anche all'estero, come il Sistema della scienza universale (Palermo 1850), la Genesi e natura del diritto di proprietà (ibid. 1858), tradotto in francese e lodato da Napoleone III, la terza ed ultima parte degli Elementi di filosofia fondamentale, intitolata Trattato delle idee o Ideologia (ibid. 1857), con cui dava compimento alla costruzione della propria filosofia teoretica, lo studio sulla Necessità dell'autorità e della legge (ibid. 1861), con cui lasciò un'orma profonda nel campo del diritto.
Oltre agli scritti teologici, il D'Acquisto ha lasciato delle opere inedite, tra cui un trattato di logica (postumo, Palermo 1871), intitolato Organo dello scibile umano e un manoscritto conservato nella Biblioteca comunale di Palermo che è un tentativo di sintesi armonica tra teologia e filosofia.
Episcopato
Il 23 dicembre 1858 papa Pio IX lo nominò arcivescovo di Monreale: il 20 marzo dell'anno successivo prese il possesso canonico della sede arcivescovile, continuando contemporaneamente ad insegnare filosofia e teologia nella stessa scuola del seminario in cui si era stato formato.
Non appena insediato nella diocesi, il D'Acquisto dovette affrontare un periodo di rivolgimenti politici: la rivolta di Monreale del 4 aprile 1860 e l'arrivo delle truppe garibaldine, con la fine del regime borbonico. Dopo la formazione del Regno d'Italia, nel dicembre 1861 compì un passo significativo dando un contributo finanziario per l'equipaggiamento della nuova guardia civica; grazie a questo gesto, Vittorio Emanuele II, in occasione della sua visita al duomo di Monreale, gli conferì la commenda dell'Ordine mauriziano, con la motivazione di essersi distinto nel campo degli studi filosofici.
Negli anni 1864-1865 effettuò la visita pastorale della diocesi. Dopo la rivolta che investì tutto il territorio di Palermo nel settembre 1866, il D'Acquisto accettò la nomina a presidente del Comitato insurrezionale di Monreale, sperando di poter contribuire con la sua presenza al mantenimento dell'ordine pubblico. Dopo che l'esercito represse l'insurrezione, egli venne arrestato e incarcerato come sovversivo.
Il generale Raffaele Cadorna, regio commissario inviato dal governo, lo accusò di avere incoraggiato il moto rivoluzionario; scontò quasi un mese di prigione prima a Monreale e poi nell'ex monastero di Montevergini. Scampato fortunosamente alla giustizia del tribunale militare, grazie ad un'eccezione di incompetenza giurisdizionale, il D'Acquisto fu deferito all'autorità giudiziaria; rimesso in libertà provvisoria il 7 dicembre 1866, nel febbraio 1867 la Corte di appello di Palermo lo incluse tra i beneficiari del provvedimento di amnistia. Uscito dal carcere, continuò ad esercitare il suo ministero sacerdotale, dedicandosi all'assistenza degli ammalati di colera.
Morte
Colpito dal colera,morì a Palermo il 7 agosto 1867. Fu seppellito nella chiesa di campagna di Santa Rosalia in una tomba provvisoria; le sue ceneri vennero traslate, nel 1900, nel duomo di Monreale con solenni onoranze.
Pensiero filosofico
Il suo pensiero filosofico s'inquadra nel sistema platonico-agostiniano e di san Bonaventura per ciò che concerne l'ambito teoretico e delle relazioni logiche e dialettiche, laddove nella sfera delle verità ontologiche si rifà al sistema della creazione elaborato dalla scuola metafisica di Monreale, che ha come più significativo rappresentante Vincenzo Miceli e di cui il D. è un acuto e originale interprete e continuatore.
Erudito contemplativo, originale, innovativo, è attento al concetto di “uomo”, che analizza sotto l’aspetto filosofico-speculativo e psicologico. La sua filosofia procede per tappe, come si evince dalla divisione della sua maggiore opera, gli Elementi di Filosofia fondamentale, composta da quattro volumi, i primi due intitolati Psicologia o Analisi delle facoltà dello spirito umano (1835 e 1836), il terzo Ideologia o Trattato delle idee (1837), e il quarto Organo dello scibile umano o Logica, pubblicato postumo nel 1871.
Opere
Fra gli scritti principali pubblicati oltre a quelli già citati, si ricordano:
- Saggio sulla legge fondamentale del commercio fra l'anima ed il corpo e su di altre verità che vi hanno rapporto, Palermo 1837;
- Prolusione alle lezioni di diritto naturale nell'Università di Palermo, ibid. 1843;
- Discorso preliminare alle lezioni di diritto naturale ed etica, ibid. 1844;
- Memoria estemporanea sul diritto e dovere del proprio perfezionamento, ibid. 1844;
- Corso di filosofia morale, ibid. 1851;
- Corso di diritto naturale e filosofia del diritto, ibid. 1852;
- Teologia dogmatica e razionale, ibid. 1862;
- Ragionamento sulla resurrezione dei corpi, ibid. 1862;
- Logica ovvero Organo dello scibile umano, ibid. 1871.
Lasciò inediti a Palermo:
- Trattato dei sacramenti della legge evangelica;
- Idea sul progresso umanitario;
- De artificio linguarum et doctrinae;
- Miscellanee e pensieri grezzi.
Genealogia episcopale
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- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
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- Cardinale Giovanni Carlo Boschi
- Cardinale Bartolomeo Pacca
- Papa Gregorio XVI
- Cardinale Antonio Maria Cagiano de Azevedo
- Arcivescovo Benedetto D'Acquisto
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo di Monreale | Successore: | |
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Pier Francesco Brunaccini, O.S.B. | 23 dicembre 1858 - 7 agosto 1867 | Giuseppe Maria Papardo del Pacco, C.R. |
Bibliografia | |
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