Scipione Rebiba

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Scipione Rebiba
Cardinale
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Ritratto, Biblioteca Apostolica Vaticana
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 73 anni
Nascita San Marco d'Alunzio
3 febbraio 1504
Morte Roma
23 luglio 1577
Sepoltura Chiesa di San Silvestro al Quirinale (Roma)
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1528 ca. dall'arc. Giovanni Carandolet
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Consacrazione vescovile 16 marzo 1541
Elevazione ad Arcivescovo 13 aprile 1556 da Papa Paolo IV
Elevazione a Patriarca 8 dicembre 1565 da papa Pio IV
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Cardinale per 21 anni, 7 mesi e 3 giorni
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Incarichi ricoperti
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato

Successione apostolica

Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Scipione Rebiba (San Marco d'Alunzio, 3 febbraio 1504; † Roma, 23 luglio 1577) è stato un cardinale, arcivescovo e patriarca italiano. Secondo lo studioso di genealogia episcopale Charles Bransom[1], è uno dei più antichi vescovi di cui si conoscano con certezza i dati sulle consacrazioni episcopali effettuate; più del 90% degli oltre 4300 attuali vescovi viventi lo pongono al vertice della propria genealogia episcopale.

Biografia

Sigillo del cardinale Scipione Rebiba (1556). L'iscrizione sul bordo è: "SCIP[IO] REBIBA T[I]T[ULI] S[ANCTAE] POTEN[TIANAE] S[ANCTAE] R[OMANAE] E[CCLESIAE] PRESBI[TER] CARDI[NALIS] PISIS AD CAES[AREM] ET REGEM ANGLIAE LEGATUS"; quella sotto le tre immagini al centro: "S. THOMAS S. POTENTIA[NA] S. BLASIUS".

Nacque a San Marco d'Alunzio, nella diocesi di Patti, il 3 febbraio 1504 da Francesco e Antonia Lucia Filingeri. Intraprese gli studi giuridici a Palermo, conseguendo la laurea in utroque iure e quelli teologici; ricevette gli ordini minori e quelli maggiori negli anni 1524-1528, mentre era vescovo Giovanni Carandolet(ch) e fu insignito di un beneficio nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli di Palermo.

In seguito, intorno agli anni 1536-1537, si trasferì a Roma, venendo a contatto con la giovane Congregazione dei Chierici Regolari Teatini ed entrò al servizio del cardinal Gian Pietro Carafa, vescovo di Chieti e Protonotaio apostolico presso la Curia Romana. In rappresentanza del Carafa assunse il governo della diocesi di Chieti e da Papa Paolo III, il 16 marzo 1541, fu nominato vescovo titolare di Amicle e vicario generale della diocesi.

Per una singolare circostanza il Rebiba si colloca all'origine della linea ascendente della Genealogia episcopale della maggioranza dei vescovi della Chiesa cattolica. Coloro che hanno inteso ricostruire le genealogie episcopali dei romani pontefici e dei vescovi si sono tutti arrestati al Rebiba oltre il quale, a oggi, non è possibile risalire.

Il 27 luglio 1551 gli fu affidato dal cardinale Gian Pietro Carafa il governo della diocesi di Napoli come suo vicario e il 12 ottobre 1551 venne nominato vescovo di Mottola.

Il 23 maggio 1555 il cardinale Carafa fu eletto papa con il nome di Paolo IV e il 5 luglio 1555 richiamò il vescovo Rebiba da Napoli nominandolo Governatore di Roma; il pontefice lo elevò alla dignità cardinalizia nel concistoro del 20 dicembre 1555. Gli venne inizialmente assegnato il titolo cardinalizio di Santa Pudenziana. Il 13 aprile 1556 fu nominato anche arcivescovo di Pisa e legato pontificio presso l'imperatore Carlo V e il re di Filippo II di Spagna.

Morto Paolo IV nel 1559, fu eletto papa il cardinale Medici con il nome di Pio IV: per il cardinale Rebiba iniziò un periodo turbolento e triste che durò per tutto il pontificato di Pio IV. Fu coinvolto nelle tristi vicende della famiglia Carafa, venne ingiustamente accusato e imprigionato a Castel Sant'Angelo per circa un anno; trovato innocente venne rilasciato. Fortemente provato e deluso, abbandonò ogni incarico e beneficio e si ritirò a vita privata fino a quando, morto Pio IV, fu eletto papa il suo fraterno amico Michele Ghislieri con il nome di Pio V il 7 gennaio 1566. Il nuovo papa lo reintegrò in ogni incarico e ottenne i titoli cardinalizi di Sant'Anastasia e Sant'Angelo in Peschiera (1566), titolo che mantenne fino al 1570, quando optò per il titolo di Santa Maria in Trastevere; in seguito (1573) passò all'ordine dei vescovi e alla sede suburbicaria di Albano e un anno dopo a quella di Sabina. Fu anche vescovo di Troia e Patriarca latino di Costantinopoli.

Papa Gregorio XIII l'8 aprile 1573 lo nominò Inquisitore Maggiore della Chiesa.

Morte

Morì a Roma il 23 luglio 1577, all'età di 73 anni, per un incidente: mentre consumava un pasto un boccone gli andò di traverso soffocandolo (ex nimio adipe suffucatus); venne sepolto nella chiesa di San Silvestro al Quirinale ove è ben visibile la tomba e l'epitaffio composto dal nipote vescovo Prospero Rebiba.

Conclavi

Il cardinale Scipione Rebiba partecipò a tre conclavi:

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo titolare di Amicle Successore: Bishopcoa.png
- 16 marzo 1541-12 ottobre 1551 Franz Christoph Rinck von Balderstein I
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con
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- {{{data}}} Franz Christoph Rinck von Balderstein
Predecessore: Vescovo di Mottola Successore: Bishopcoa.png
Angelo Pasquali 12 ottobre 1551-13 aprile 1556 Pier Paolo Mastrilli I
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con
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Angelo Pasquali {{{data}}} Pier Paolo Mastrilli
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Pudenziana Successore: Kardinalcoa.png
Giovanni Angelo de' Medici 24 gennaio 1556-7 febbraio 1565 Enrico Caetani I
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Giovanni Angelo de' Medici {{{data}}} Enrico Caetani
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Pisa Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Onofrio Bartolini
(amministratore apostolico)
13 aprile 1556-19 giugno 1560 Giovanni de' Medici
(amministratore apostolico)
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Onofrio Bartolini
(amministratore apostolico)
{{{data}}} Giovanni de' Medici
(amministratore apostolico)
Predecessore: Arcidiocesi di Pisa|Primate di Corsica e Sardegna Successore: Primatenoncardinal.png
Onofrio Bartolini
(amministratore apostolico)
13 aprile 1556-19 giugno 1560 Giovanni de' Medici
(amministratore apostolico)
I
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con
con
Onofrio Bartolini
(amministratore apostolico)
{{{data}}} Giovanni de' Medici
(amministratore apostolico)
Predecessore: Vescovo di Troia Successore: Bishopcoa.png
Balthasar Brennwald 19 giugno 1560-4 settembre 1560 Emilio Cavaliere I
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Balthasar Brennwald {{{data}}} Emilio Cavaliere
Predecessore: Cardinale presbitero di Sant'Anastasia Successore: Kardinalcoa.png
Robert de Lénoncourt 7 febbraio 1565-7 ottobre 1566 Antoine Perrenot de Granvella I
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con
Robert de Lénoncourt {{{data}}} Antoine Perrenot de Granvella
Predecessore: Patriarca titolare di Costantinopoli dei Latini Successore: Primatenoncardinal.png
Ranuccio Farnese 8 dicembre 1565-8 aprile 1573 Prospero Rebiba I
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con
Ranuccio Farnese {{{data}}} Prospero Rebiba
Predecessore: Cardinale presbitero di Sant'Angelo in Pescheria Successore: Kardinalcoa.png
Ennio Filonardi 7 ottobre 1566-3 luglio 1570 Girolamo Colonna I
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con
Ennio Filonardi {{{data}}} Girolamo Colonna
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Camerlengo.svg
Giovanni Battista Cicala 12 gennaio 1565 - 13 gennaio 1567 Gianantonio Capizucchi I
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Giovanni Battista Cicala {{{data}}} Gianantonio Capizucchi
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Successore: Kardinalcoa.png
Otto Truchseß von Waldburg 3 luglio 1570-8 aprile 1573 Antoine Perrenot de Granvella I
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con
Otto Truchseß von Waldburg {{{data}}} Antoine Perrenot de Granvella
Predecessore: Cardinale vescovo di Albano Successore: Kardinalcoa.png
Pedro Pacheco Ladrón de Guevara 8 aprile 1573-5 maggio 1574 Giovanni Francesco Gàmbara I
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con
Pedro Pacheco Ladrón de Guevara {{{data}}} Giovanni Francesco Gàmbara
Predecessore: Cardinale vescovo di Sabina-Poggio Mirteto Successore: Kardinalcoa.png
Alessandro Farnese 5 maggio 1574-23 luglio 1577 Giacomo Savelli I
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con
con
Alessandro Farnese {{{data}}} Giacomo Savelli
Note
Bibliografia
  • Basilio Rinaudo et al., Il cardinale Scipione Rebiba (1504-1577). Vita e azione pastorale di un vescovo riformatore, L'Ascesa, Patti 2007
Collegamenti esterni