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Antonio Maria Cagiano de Azevedo (Santopadre, 14 dicembre 1797; † Roma, 13 gennaio 1867) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Cenni biografici
Antonio Maria nacque a Santopadre, diocesi di Aquino: di una famiglia nobile, era il primogenito dei due figli di Ottavio Cagiano de Azevedo e Mariangela Zagaroli. Il secondogenito, Vincenzo, fu padre del cardinale Ottavio Cagiano de Azevedo.
Suo padre combatté con i Sanfedisti del cardinale Fabrizio Ruffo, ed egli, prima di entrare nell'Accademia Ecclesiastica, studiò a casa con un precettore, il futuro arcivescovo di Bari, Michele Basilio Clary([1]), basiliano. Suo zio materno, Pasquale Zagaroli, era parroco di Santopadre.
Formazione e attività diplomatica
Studiò alla Pontificia Accademia dei Nobili Ecclesiastici di Roma dal 1817 e in seguito all'Arci-ginnasio di Roma, dove conseguì il dottorato in utroque iure, il 22 luglio 1819.
Intraprese la carriera curiale nel 1823 e fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1824. Fu segretario del decano della Sacra Romana Rota Monsignor Serlupi e membro del collegio di avvocati concistoriali; poi prelato domestico di Sua Santità Pio VIII e Referendario della Corte Suprema della Segnatura Apostolica (marzo 1830), secondo assessore criminale della Camera Apostolica (marzo 1830) e del governatore di Roma, revisore dei conti del Tribunale di grazia e giustizia, segretario della Commissione Permanente dei Conservatori di Roma (ottobre 1827).
Protonotario apostolico, nel dicembre 1831 divenne governatore di Spoleto e nel 1833 fu nominato presidente della provincia di Perugia. Nel 1836 fu per un anno pro-legato a Ferrara.
L'anno seguente fu richiamato a Roma per controllare un'epidemia di colera; propose dei rimedi efficaci e fu pertanto nominato vice-presidente della Congregazione speciale sanitaria.[1] Fu quindi nominato segretario della Sacra Congregazione della Consulta (agosto 1837-novembre 1842) e rettore della Sapienza (1837-1844) e successivamente segretario della Sacra Congregazione Concistoriale. Protonotario apostolico partecipante alla Sacra Congregazione di Propaganda Fide (febbraio 1838) e revisore generale della Reverenda Camera Apostolica, il 28 gennaio 1843.
Episcopato
Eletto vescovo di Senigallia il 22 gennaio 1844. è stato consacrato l'11 febbraio 1844, nella patriarcale basilica vaticana di Roma, da papa Gregorio XVI, coadiuvato dal cardinale Costantino Patrizi Naro, vicario di Roma, e dal cardinale Gabriele Ferretti, prefetto della Sacra congregazione per le indulgenze e le sacre reliquie.
Cardinalato
Creato cardinale presbitero da Papa Gregorio XVI nel concistoro del 22 gennaio 1844, nello stesso giorno della sua nomina a vescovo di Senigallia. Ricevette il titolo di Cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme il 25 gennaio successivo.
Partecipò al conclave del 1846 che elesse Pio IX. Il 18 luglio 1848, rinunciò al governo pastorale della diocesi. Dal 1853 al 1860 fu prefetto della Congregazione del Concilio, il 23 giugno 1854 optò per l'ordine dei cardinali vescovi assumendo la sede suburbicaria di Frascati. Fu camerlengo del Sacro Collegio dal 1855 al 1856 e dal 28 settembre 1860 fu Penitenziere maggiore fino alla sua morte.
Morte
Morì a Roma il 13 gennaio 1867. Esposto nella chiesa del Gesù di Roma, i funerali si tennero tre giorni dopo alla presenza di Papa Pio IX e per suo volere fu sepolto, secondo la sua volontà, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, di cui era stato titolare.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi