Congregazione della Missione
Congregazione della Missione | ||
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in latino Congregatio Missionis | ||
Società di vita apostolica clericale maschile di diritto pontificio | ||
Altri nomi Lazzaristi Signori della Missione Presbiteri della Missione Vincenziani | ||
Fondatore | San Vincenzo de' Paoli | |
Data fondazione | 1625 | |
sigla | C.M. | |
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La Congregazione della Missione (in latino Congregatio Missionis) è una società clericale di vita apostolica di diritto pontificio: i membri della compagnia, detti comunemente Lazzaristi o Signori della Missione o Presbiteri della Missione o Vincenziani, pospongono al loro nome la sigla C.M.[1].
Cenni storici
La congregazione venne fondata da San Vincenzo de' Paoli (1581-1660). Di origine contadina, sacerdote dal 1600, nel 1613 divenne precettore dei figli di Filippo Emanuele di Gondi,[2] marchese di Belle-Île e governatore generale delle galere: nel gennaio 1617, confessando a Gannes un contadino moribondo, si rese conto della miseria morale e materiale della popolazione rurale e, d'intesa con la marchesa Françoise Marguerite de Silly, decise di consacrarsi interamente ai poveri. Il 25 gennaio 1617, festa della conversione di san Paolo, presso la chiesa di Folleville iniziò la predicazione della sua prima missione al popolo e il 17 aprile 1625 istituì una compagnia, detta dei Presbiteri della Missione, per l'apostolato rurale[3].
Nel 1625 la fraternità si stabilì nel collège des Bons Enfants di Parigi, da cui i sacerdoti partivano per predicare, tra la gente di campagna, missioni popolari che potevano durare tra i venti e i sessanta giorni; nel 1632 la casa madre della compagnia venne trasferita nell'antico priorato di Saint-Lazare, un antico convento e lazzaretto per gli appestati, per cui i membri della società presero a essere chiamati anche Lazzaristi. La compagnia venne approvata dall'arcivescovo di Parigi il 24 aprile 1626 e da papa Urbano VIII con la bolla Salvatoris Nostri del 12 gennaio 1633; le prime regole, elaborate dal fondatore, vennero pubblicate il 17 maggio 1658[3].
Vincenzo de' Paoli non intese creare un ordine, soprattutto per evitare che le attività del coro distogliessero i membri dall'apostolato attivo: non volle, quindi, che i sodali si vincolassero alla compagnia mediante voti pubblici, ma che pronunciassero solo voti privati di povertà, obbedienza e castità, più un quarto di dedicarsi all'apostolato tra i poveri e i contadini (voti approvati da papa Alessandro VII il 22 settembre 1655 e confermati da Pio XII nel 1953). L'abito dei Presbiteri della Missione fu molto simile a quello del clero secolare: veste talare, colletto bianco rivoltato all'esterno, fascia nera ai lombi, corona del rosario al fianco[3].
La società ebbe rapida diffusione e alla morte del fondatore (1660) i Lazzaristi erano già presenti in Francia, Italia, Irlanda, Tunisia, Algeria, Madagascar, Scozia (Ebridi e Orcadi comprese) e in Polonia[3].
Il fondatore, beatificato da papa Benedetto XIII nel 1729, è stato proclamato santo da papa Clemente XII il 16 giugno 1737[4].
Attività e diffusione
Fondata con lo scopo di evangelizzare la gente di campagna, la congregazione aggiunse alla predicazione delle missioni popolari la predicazione di ritiri ed esercizi spirituali, l'insegnamento e la direzione di seminari, le missioni ad gentes, la direzione delle Figlie e delle Dame di Carità e l'assistenza a schiavi e forzati[3][1].
La spiritualità dei Lazzaristi porta il segno dell'impronta contemplativa di Pierre de Bérulle e Francesco di Sales, amici del fondatore: per Vincenzo de' Paoli i suoi presbiteri avrebbero dovuto essere "Certosini in casa, apostoli fuori".[3] Il motto della società è "Evangelizare pauperibus misit me", "mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio" (Lc 4,18 ).
I Presbiteri della Missione sono presenti in Africa (Congo, Eritrea, Etiopia, Madagascar, Mozambico, Nigeria), nelle Americhe (Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Perù, Porto Rico, Stati Uniti, Venezuela), in Asia (Cina, Filippine, India, Indonesia, Libano), in Europa (Austria, Belgio, Bielorussia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Ucraina, Ungheria) e in Australia[5] la sede generalizia è a Roma.[1]:
Al 31 dicembre 2009 la società contava 516 case e 3.829 membri, di cui 2.999 sacerdoti e 30 vescovi.[6].
Cronotassi dei Superiori generali[7]
- San Vincenzo de' Paoli (17 aprile 1625 - 27 settembre 1660)
- Padre René Alméras (17 gennaio 1661 - 22 settembre 1672)
- Padre Edmond Jolly (gennaio 1673 - 26 marzo 1697)
- Padre Nicolas Pierron (1697-1703)
- Padre François Watel (1703-1710)
- Padre Jean Bonnet (10 maggio 1711 - 3 settembre 1735)
- Padre Jean Couty (1736-1746)
- Padre Louis de Bras (6 marzo 1747 - 21 agosto 1761)
- Padre Antoine Jacquier (1762-1787)
- Padre Jean Félix Cayla de la Garde (1788 - 12 febbraio 1800)
- Padre Pierre-Joseph Dewailly (1827 - 25 ottobre 1828)
- Padre Dominique Salhorgne (1829 - 25 maggio 1836)
- Padre Jean-Baptiste-Rigobert Nozo (1835-1842)
- Padre Jean-Baptiste Étienne(1843-1874)
- Padre Eugène Boré (11 settembre 1874 - 3 maggio 1878)
- Padre Antoine Fiat (1878-1914)
- Padre Emile Villette (1914-1916)
- Padre François Verdier (1919-1933)
- Padre Charles Souvay (1933-1939)
- Padre William Slattery (1947-1968)
- Padre James Richardson (1968-1980)
- Padre Richard McCullen (1980-1992)
- Padre Robert P. Maloney (1992 - 15 luglio 2004)
- Padre Gregory Gay (15 luglio 2004 - 5 luglio 2016)
- Padre Tomaž Mavrič dal 5 luglio 2016
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Bibliografia | |
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